I power bank sono diventati strumenti indispensabili nella vita quotidiana, dato che forniscono energia in mobilità ai dispositivi ormai di uso quotidiano come smartphone, tablet e smartwatch. Non sempre una presa è disponibile e i caricatori portatili sono dei veri salvavita per chi lavora con la tecnologia o viaggia spesso. Ma, come con qualsiasi oggetto dotato di batterie agli ioni di litio, c’è sempre la possibilità che si verifichino esplosioni o incendi.
Per quanto questo fenomeno sia raro, bisogna esserne al corrente. E bisogna sapere che può essere causato da vari fattori come surriscaldamento, cortocircuiti, sovraccarico, danni fisici o difetti di fabbrica. La sicurezza dei power bank dipende quindi dalla comprensione delle cause di questi incidenti e dall’adozione di misure adeguate per prevenirli.
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Perché i power bank possono esplodere
I power bank possono esplodere per problemi legati alla batteria agli ioni di litio, che è una tecnologia avanzata ma sensibile a determinate condizioni, come il surriscaldamento, che avviene se il caricabatterie viene esposto a temperature elevate o se viene utilizzato intensivamente per lunghi periodi.
La batteria genera calore durante il processo di carica e scarica. Se il calore non viene dissipato adeguatamente, la temperatura interna può aumentare eccessivamente, causando l’espansione dei materiali interni e potenzialmente un’esplosione.
Similmente può avvenire un cortocircuito interno se i componenti elettrici non sono messi a contatto in modo appropriato e causano un rapido sbalzo della corrente elettrica. Ciò può essere dovuto a difetti di fabbrica, danni fisici o infiltrazioni di liquidi, come acqua, e altri materiali, come la sabbia.
Attenzione anche a non sovraccaricare i power bank oltre la loro capacità nominale, dato che questo può far faticare la betteria. I caricatori moderni sono dotati di circuiti di protezione contro sovraccarico, ma l’uso di alimentatori non compatibili o di scarsa qualità può eludere questi sistemi.
Danni fisici e difetti di fabbrica, come saldature non corrette, possono aumentare il rischio di malfunzionamenti e mettere in pericolo chi usa questi dispositivi. Se la parte più esterna è ammaccata o le parti in plastica si staccano e non proteggono i circuiti interni, è meglio cambiare il caricatore portatile.
Come prevenire l’esplosione di un caricatore
Sebbene prevedere un’esplosione non sia sempre possibile, ci sono segnali di avvertimento a cui prestare attenzione. Se il power bank diventa molto caldo al tatto, si gonfia, emette rumori strani o mostra cambiamenti nella performance, è consigliabile smettere di usarlo, esercitare il diritto alla riparazione o sostituirlo.
La prevenzione delle esplosioni è possibile adottando alcune semplici precauzioni:
- acquistare prodotti di qualità di marchi affidabili con certificazioni per la sicurezza;
- evitare di sovraccaricare la batteria, non lasciandolo in carica oltre il tempo necessario e acquistando quelli con spegnimento automatico;
- evitare temperature estreme, lasciando il dispositivo sotto il sole o dentro la macchina in estate;
- non usare il power bank mentre è in carica;
- utilizzare il cavo corretto e ufficiale;
- maneggiare con cura il caricabatterie, evitando danni ai vari componenti.
Corretta manutenzione del power bank
Una manutenzione regolare del power bank può contribuire a prevenire incendi ed esplosioni. È bene controllare regolarmente il dispositivo per segni di danni o usura e sostituirlo se si notano anomalie, conservarlo in un luogo fresco al riparo da acqua e polvere, usare cavi e adattatori compatibili (possibilmente quelli originali) e di buona qualità per la ricarica.
In caso di surriscaldamento bisogna immediatamente scollegare il caricatore e lasciarlo raffreddare in un’area sicura. Mai tentare di aprire o riparare il power bank da soli. Se il dispositivo è danneggiato, è meglio smaltirlo seguendo le linee guida locali per lo smaltimento delle batterie e dei rifiuti Raee.