ChatGPT torna in Italia? Cosa sappiamo e come usarlo sul cellulare

Il chatbot di OpenAI torna online in Italia dopo il blocco deciso dal Garante per la privacy. La startup ha annunciato importanti novità sulla verifica dell'età

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Ebbene sì, ChatGPT è tornato disponibile in Italia. Dopo il blocco (per chi non usava una VPN, come abbiamo spiegato qui) imposto dal Garante per la protezione dei dati personali, l’ormai celeberrimo chatbot sviluppato da OpenAI è di nuovo online a disposizione degli utenti del nostro Paese.

Se si accede a ChatGPT da un indirizzo IP italiano si può leggere infatti: “Welcome back, Italy!”. La privacy policy è stata aggiornata e la società sembra aver scongiurato una multa potenziale fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

ChatGPT online in Italia, cos’è cambiato

Il software in grado di rispondere alle domande e conversare in tempo reale con l’utente (come fosse un essere umano) era stato oscurato nel nostro Paese per violazione del Gdpr sul trattamento dei dati personali. La startup sviluppatrice si è però messa in regola entro la scadenza fissata al 30 aprile, anche se il braccio di ferro col Garante non appare del tutto concluso (l’Intelligenza Artificiale è la nuova elettricità. Cok: “Ma ecco perché non basterà”).

Fatto sta che la “rivelazione” dell’Intelligenza Artificiale è di nuovo online. Un breve ripasso: ChatGPT è un chatbot di AI generativa, che partendo da istruzioni verbali (il cosiddetto “prompt”) è in grado di creare testi o stringhe di codice software o addirittura immagini (come Midjourney), audio e video. ​L’accesso è gratuito, ma si può anche sottoscrivere un abbonamento di 20 dollari al mese alla versione Plus.

Una volta effettuato l’accesso, il sistema chiede di confermare che si è maggiorenni oppure che si hanno di più di 13 anni e si dispone del consenso dei genitori. Il Garante aveva posto l’accento proprio sulla tutela dei minorenni. OpenAI è dunque “corsa ai ripari”, senza però implementare un meccanismo del tutto convincente, che però è parte di un percorso graduale, come sottolineato dallo stesso Garante. Dall’autocertificazione dell’età si passerà, entro fine maggio, alla verifica dell’età, fino alla predisposizione di un sistema telematico di “age verification”.

L’Autorità ha spiegato che OpenAI ha, tra i vari adempimenti, “pubblicato sul proprio sito un’informativa rivolta a tutti gli utenti e non utenti, in Europa e nel mondo, per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l’addestramento degli algoritmi e per ricordare che chiunque ha diritto di opporsi a tale trattamento. Ha poi ampliato l’informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio, rendendola ora accessibile anche nella maschera di registrazione prima che un utente si registri al servizio. È stato inoltre riconosciuto a tutte le persone che vivono in Europa, anche non utenti, il diritto di opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l’addestramento degli algoritmi anche attraverso un apposito modulo compilabile online e facilmente accessibile”.

Come utilizzare ChatGPT su Android e iPhone

Le istruzioni per utilizzare ChatGPT prescindono dunque ora dall’utilizzo di una VPN. Basterà dunque aprire il browser del vostro smartphone e seguire i seguenti passaggi:

  • collegarsi all’indirizzo chat.openai.com;
  • registrarsi al servizio o accedere con le credenziali;
  • effettuato il login, confermare le dichiarazioni di responsabilità visualizzate su video.

È inoltre possibile integrare anche le funzioni di ChatGPT nell’assistente vocale di Apple tramite un apposito comando rapido, in modo da poter utilizzare la vostra voce per interpellare direttamente l’Intelligenza Artificiale.