Tempesta solare, quali sono i rischi per la tecnologia

Una tempesta solare può causare danni indiretti anche a gasdotti e linee ferroviarie, soprattutto se potenti come quella del 24 marzo

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Redazione

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Sulla Terra è arrivata una tempesta solare piuttosto potente. Si tratta della tempesta geomagnetica più intensa degli ultimi 7 anni, che fa raggiungere la classe di potenza G4, ovvero una tempesta di natura “severa”. Le tempeste solari possono causare danni anche importanti alle infrastrutture e alle comunicazioni.

In passato sono stati registrati danni come anomalie ai satelliti in orbita, blocchi del sistema Gps e black-out. Ci sono quindi diversi rischi per la tecnologia quotidiana, dalla più basilare come la corrente (che mantiene operativi anche luoghi importanti come gli ospedali) fino all’utilizzo di sistemi di navigazione e telecomunicazione.

La tempesta solare più potente degli ultimi 7 anni è arrivata

Il 23 marzo è avvenuto un brillamento solare. Si tratta di un evento piuttosto comune, ma che a seconda della sua intensità può generare tempeste geomagnetiche (o tempeste solari) più o meno potenti e dagli effetti anche “estremi”. A causare gli effetti più gravi sono le tempeste solari “severe” o “estreme”, come quella che è in azione sulla Terra. Il recente avvenimento ha fatto registrare una potenza di classe G4. Gli effetti del suo arrivo sulla Terra sono ancora in corso.

La tempesta partita il 23 marzo dal Sole e giunta sulla terra il 24 marzo alle 14:37 del Tempo Coordinato Universale (UTC) o le 15:37 italiane, si trova proprio sul penultimo scalino di potenza descritto dallo Space Weather Prediction, quello che è chiamato “severo” e oltre il quale si trova “estremo” che potrebbe portare a un “medioevo tecnologico” per diverso tempo (settimane o mesi).

L’evento che ha colpito la Terra il 24 marzo è ancora in corso. Sappiamo che ha aperto una crepa nella magnetosfera e prodotto delle aurore australi e boreali  possibili da vedere in buona parte del mondo. Prima di questa, la tempesta più potente era stata nel 2017 e ancora prima nel marzo del 1989.

Danni a strutture e cose: quali sono i rischi per la tecnologia

L’esperienza di numerose tempeste solari ha permesso agli abitanti della Terra di capire quali sono gli impatti di queste sulla tecnologia e di conseguenza sulla vita quotidiana. In un mondo sempre più servito dalla tecnologia, il malfunzionamento di alcuni sistemi potrebbero creare disagi ingenti, oltre che danni a strutture, cose, affari e persone.

I primi a risentire degli effetti di una tempesta solare, soprattutto se di livello “estremo” o “severo” come quello registrato il 24 marzo, sono i satelliti che gestiscono i sistemi di comunicazione a distanza e satelliti per la rilevazione della posizione. In caso di tempeste gravi, con espulsione di massa coronale, c’è il rischio che subiscano danni permanenti, rendendoli inutilizzabili. Una tempesta solare di questa portata non solo porterebbe una perdita finanziaria tra i 600 e i 2.500 miliardi di dollari, ma anche caos.

Roberta Tozzi, ricercatrice dell’INGV che studia da tempo le tempeste solari, ha spiegato che in caso normale il vento solare scorre lontano dal nostro pianeta, perché schermato dalla magnetosfera. In questo caso però si è aperta una crepa e gli effetti negativi della tempesta solare potrebbero essere maggiori rispetto alle aurore boreali e australi. Le tempeste solari rappresentano  una “corrente continua per gli elementi dei sistemi di distribuzione della corrente elettrica (ad esempio i trasformatori di tensione) e questo può determinarne il surriscaldamento e talvolta danni che ne pregiudicano il corretto funzionamento”, ha spigato.

La conseguenza più evidente restano i black-out, ma ci sono anche effetti indiretti quali la corrosione di oleodotti e gasdotti e, in caso di tempesta molto intense, anche danni ai sistemi di segnalazione o ai trasformatori posti lungo le linee ferroviarie.