Sony ha annunciato un aumento dei prezzi per la sua console PlayStation 5, con effetto immediato in Europa, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda.
Il rincaro, spiegano dalla casa madre giapponese, è legato a un “contesto economico difficile”, tra inflazione, tassi di cambio instabili e il nuovo scenario commerciale globale. Ma il vero fattore determinante è l’effetto a catena dei dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni dalla Cina, da cui provengono molte unità PS5.
L’aumento riguarda sia la versione con disco che quella digitale, con percentuali che toccano l’11% e, in alcuni casi, potrebbero salire fino al 30% secondo le stime di Bloomberg.
Negli Stati Uniti, dove non è ancora stato ufficializzato alcun adeguamento, si teme un rincaro fino al 25%. Una situazione che potrebbe coinvolgere anche altri big del settore, come Nintendo, che ha già congelato i preordini della Switch 2 in attesa di capire l’impatto reale delle nuove misure commerciali.
Quanto costerà la console in Europa e nel mondo
Dal 14 aprile 2025, quindi, il prezzo della PlayStation 5 Digital Edition subirà un aumento dell’11% nell’Unione europea, arrivando a 499,99 euro. In Gran Bretagna, la stessa versione costerà 429,99 sterline, con un rincaro del 10%. Il colosso giapponese non ha ancora ufficializzato aumenti negli Stati Uniti, ma secondo fonti come Bloomberg, la pressione dei dazi potrebbe far impennare i costi fino al 30%, in particolare sulle unità prodotte in Cina.
Il rischio è che anche altri dispositivi seguano la stessa strada. La produzione della PS5, come quella della Switch, è in parte localizzata in Cina, Paese colpito dai dazi del 145% imposti dagli Stati Uniti. Se il costo di produzione aumenta, a pagare saranno i consumatori finali, con rincari visibili già nei prossimi mesi.
Effetto dazi su console e videogiochi
L’aumento del prezzo della PS5 rappresenta uno dei primi segnali concreti del nuovo scontro commerciale tra Cina e Stati Uniti, innescato dalle politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump. Sebbene l’aumento sia stato motivato anche con la fluttuazione dei cambi e l’inflazione globale, è evidente che il caos dazi sta riscrivendo le strategie di lancio e distribuzione dei prodotti tech.
Non a caso, anche Nintendo ha congelato il lancio della Switch 2 negli Stati Uniti, pur avendo già annunciato il prezzo di 449,99 dollari e una data di uscita prevista per il 5 giugno. La decisione di ritardare i preordini mostra quanto la situazione sia incerta e quanto il settore rischi di subire un tracollo.