Meta e Google stringono maxi accordo per l’AI

Meta e Google da rivali ad alleati: Zuckerberg punta sulla potenza di calcolo di Google Cloud per accelerare i progetti di AI e sfidare OpenAI e Microsoft

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

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L’accordo fra Meta e Google, di proporzioni colossali, terremota il campo del cloud computing con una stretta di mano che vale oltre 10 miliardi di dollari nell’arco di 6 anni.

L’accordo segna una delle più rilevanti operazioni nella storia della divisione cloud del colosso di Mountain View.

Partnership Meta-Google

La notizia, riportata inizialmente da The Information e confermata da diverse agenzie internazionali, è riferita all’obiettivo di accelerare sull’intelligenza artificiale.

Il contratto prevede che Meta (Facebook, Instagram e WhatsApp) utilizzi i server, lo storage, il networking e altri servizi messi a disposizione da Google Cloud. Si tratta di infrastrutture essenziali per sostenere la crescente domanda di potenza di calcolo generata dagli ambiziosi progetti di intelligenza artificiale ai quali guarda Mark Zuckerberg.

Secondo le fonti, l’accordo rientra tra i più grandi mai siglati in 17 anni di attività del cloud di Google. Alphabet, la società madre, ha reso noto di aver registrato nel secondo trimestre un incremento del 32% dei ricavi della sua divisione cloud, arrivati a 13,6 miliardi di dollari, con un utile operativo di 2,83 miliardi. Un balzo che testimonia quanto questo comparto stia diventando sempre più centrale nella strategia di diversificazione del gruppo.

Le ambizioni di Meta sull’intelligenza artificiale

Google e Meta sono da sempre competitor nel campo della pubblicità online, ma ora l’ascia di guerra viene seppellita con questo accordo che potrebbe rivoluzionare il mondo tech.

Zuckerberg non ha mai nascosto di puntare sull’intelligenza artificiale come pilastro per il futuro dell’azienda. Già a luglio aveva dichiarato che Meta spenderà “centinaia di miliardi di dollari” per realizzare enormi data center dedicati allo sviluppo dell’AI. In particolare, l’azienda sta investendo per costruire reti informatiche da diversi gigawatt e per sviluppare la famiglia di modelli linguistici Llama, con l’obiettivo di integrare l’intelligenza artificiale in tutte le sue piattaforme.

Il Ceo di Meta ha anche annunciato l’intenzione di costruire una “superintelligenza personale per tutti nel mondo”, obiettivo che richiede non soltanto una potenza di calcolo senza precedenti, ma anche l’attrazione dei migliori talenti del settore. Non a caso, Meta ha reclutato esperti da OpenAI, Apple, Google e Anthropic, arrivando però di recente a congelare le assunzioni nella divisione AI dopo mesi di campagna di reclutamento aggressivo.

Grandi manovre nel mondo dell’intelligenza artificiale

Non è la prima volta che accade: nei mesi scorsi anche OpenAI, pur legata a Microsoft, ha avviato una collaborazione con Google Cloud per far fronte alla crescente domanda di capacità computazionale. È il segnale di un mercato in rapido consolidamento, dove la scarsità di chip avanzati e l’altissima richiesta di risorse impongono nuove alleanze.

Google Cloud resta il terzo player mondiale del settore, dietro Amazon Web Services e Microsoft Azure, ma sta guadagnando terreno rapidamente grazie a contratti di portata sempre maggiore. L’accordo con Meta, dopo quello siglato con OpenAI, rafforza la sua posizione e offre a Sundar Pichai, Ceo di Alphabet, un ulteriore argomento per dimostrare agli investitori la solidità della strategia di crescita.

Dal canto suo, Meta si trova in una fase di trasformazione radicale: le spese in conto capitale hanno toccato i 17 miliardi di dollari nel secondo trimestre, mentre le previsioni annuali oscillano tra 66 e 72 miliardi. Cifre che confermano l’intenzione di Zuckerberg di giocare un ruolo da protagonista nella corsa globale all’intelligenza artificiale.