Apple Vision Pro, i problemi fisici provocati: passo falso in Borsa

Non è tutto oro ciò che luccica. Il visore lanciato di recente da Apple sta facendo registrare i primi malcontenti, con annesse problematiche fisiche

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

L’Apple Vision Pro rappresenta per tanti il primo passo verso un modo nuovo di intendere la virtualità. Un approccio non del tutto nuovo, considerando come i visori non siano nati ieri, ma di certo in grado di integrarsi meglio nella vita quotidiana degli utenti.

Al di là dei lanci pubblicitari di massa, passati attraverso migliaia, se non milioni, di influencer nel mondo, qualche dubbio inizia a sorgere. Il sistema della casa di Cupertino non sarebbe perfetto, anzi, e i primi fastidi riguarderebbero l’aspetto fisico. In parole povere Apple Vision Pro avrebbe uno scotto da pagare in termini di affaticamento del corpo dell’utente.

Tutto ciò ci riporta al concetto di primo passo. Che Apple Vision Pro non fosse perfetto era da dare per scontato, nonostante il costo di listino esorbitante. Nel prossimo futuro il settore subirà di certo degli stravolgimenti in positivo, magari aumentando la durata dell’autonomia e riducendo le dimensioni della batteria portatile.

Ad oggi, però, si tratta di un mercato fragile, che ha già visto altri progetti subire dei duri colpi d’arresto. Tali notizie hanno dunque avuto un impatto in Borsa quasi immediato, ed ecco cosa sta accadendo in queste ore.

I problemi di Apple Vision Pro

Si può dire che Apple Vision Pro sia ancora in fase di debutto. Il lancio vero e proprio è avvenuto da poco e, dunque, sono tanti gli elementi da sottoporre ancora ad analisi. Basti pensare semplicemente alla durabilità del prodotto.

Concretamente parlando, servirà almeno un anno per poter dare un giudizio totale su questo visore, così come due per guardare in faccia a uno dei problemi tipici degli iPhone, il decadimento connesso agli aggiornamenti al momento dell’uscita di un modello successivo.

Al di là di ciò che verrà, al momento le critiche si stanno già facendo largo. Dopo lo stupore iniziale e i video divertenti, e spesso orchestrati, di soggetti alle prese con il visore in città, si parla di un impatto fisico notevole.

Trovano sempre più spazio testimonianze di singoli che online parlano di un sistema tutt’altro che improntato al comfort. Data la natura del visore, dovrebbe consentire un utilizzo prolungato. Per alcuni, però, ciò sarebbe impossibile.

Una sessione di lavoro, studio e intrattenimento, lunga molte ore, con Apple Vision Pro sarebbe molto più affaticante di una al computer. Nello specifico si parla di mal di testa e, in alcuni casi, chinetosi (disturbo provocato da spostamenti ritmici o irregolari del corpo). Altri si lamentano semplicemente del peso del dispositivo, gravoso da sopportare per lunghi periodi. Non è apprezzata neanche la distribuzione in sé del peso, concentrato sulla parte anteriore.

Non soltanto utenti comuni, sia chiaro. A sferrare uno degli attacchi più duri è The Verge, il cui product manager, Parker Ortolani, è convinto che il visore gli abbia provocato la rottura di un vaso sanguigno oculare.

Tutto ciò giunge come una novità assoluta? Non proprio. Nessuna azienda mira a sottolineare i difetti strutturali di una tecnologia in fase di sviluppo, certo, ma basta leggere le recensioni in certi casi. Anche altri visori avevano portato arrossamento e secchezza oculari negli anni passati. Una problematica che Apple non sembra aver risolto.

Situazione in Borsa

Critiche e un po’ di cattiva pubblicità dopo la grande esaltazione. Qualcosa che Apple avrà di certo messo in conto. Lo stesso dicasi per il quantitativo di restituzioni entro i primi 14 giorni dall’acquisto. In tanti hanno scelto spendere la cifra richiesta, magari pagando a rate, per creare contenuti o soltanto per sperimentare questo gioiellino. Poco intenzionati però, fin da principio, nel possesso a lungo termine.

Incertezze che sono bastate al fragile mondo dei mercati per vacillare. In seguito all’annuncio, lo scorso anno, si era registrato rapidamente un aumento delle azioni Apple, poi leggermente calate. Un colpo di spugna allo scetticismo dominante nelle prime ore, che però ora starebbe tornando.

Indicativa la scelta della Berkshire Hathaway, società di Warren Buffett, di ridurre la propria partecipazione in Apple nel quarto trimestre. Non un dramma, bensì un’indicazione. Questa risulta sospetta perché susseguente agli elogi del 2023 di Buffett nei confronti della compagnia di Cupertino: “Il business migliore di tutti quelli che possediamo”.

Il 2024 non è iniziato nel migliore dei modi, cedendo la testa di Wall Street a Microsoft, calando del 4%. Nello specifico Berkshire ha venduto l’1% delle proprie azioni sul finire del 2023. Dopo un aumento delle azioni di Apple del 367% da fine 2018 a oggi, c’è chi giura che il Vision Pro, come il Metaverso per altri (inteso come universo parallelo in stile Ready Player One), possa rivelarsi un “bagno di sangue”.