Codice della strada, Ztl nei luoghi Unesco: scattano gli accessi limitati

Cosa cambia nelle zone tutelate dell'Unesco? L'accesso con mezzi a motore sarà limitato enormemente attraveso delle Ztl a tempo limitato

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Alcune aree turistiche necessitano una tutela straordinaria, il che sta spingendo verso una modifica della riforma del Codice della Strada, che martedì 12 marzo torna all’attenzione della Camera. Ciò al fine di discutere di speciali Ztl, ovvero zone a traffico limitato. In questo caso farebbero riferimento alle aree del nostro Paese che rientrano sotto la tutela dell’Unesco, vantando siti ambientali, monumenti e non solo che sono patrimonio dell’umanità.

Va da sé che ciò richieda “esigenze straordinarie di tutela” e, come nel caso dell’accesso a pagamento a Venezia, occorrano misure particolareggiate. Tutto ciò potrebbe cambiare notevolmente le abitudini dei locali e dei turisti. Un vantaggio sul lungo periodo, che deve però necessariamente essere affiancato da operazioni che facilitino l’accessibilità alternativa, senza limitarsi soltanto alla creazione di un impedimento.

Modifica al Codice della Strada

La proposta di modifica del Codice della Strada porta la firma di Forza Italia. Rientra nel novero degli emendamenti che sono stati approvati dalla commissione Trasporti, per un totale di 160. Si introduce la possibilità per gli enti territoriali e locali delle zone Unesco di istituire Ztl.

Ciò al fine di ridurre la pressione del traffico in quelle specifiche aree di gran valore, ritenute maggiormente delicate. Si parla nello specifico dell’articolo 6 del Cds, con riferimento alla “circolazione al di fuori dei centri abitati”. L’emendamento prevede però dei paletti ben precisi, a partire dal fatto che le Ztl non potranno avere durata superiore ai cinque mesi. Ciò le rende Ztlt, ovvero Zone a traffico limitato temporanee. Al fine di attuare il tutto, occorre però dare il via a un iter, che passa dall’approvazione del Prefetto. Si specifica, inoltre, come i Comuni non potranno in alcun caso richiedere oneri ai soggetti autorizzati all’accesso, come i residenti ad esempio.

La situazione si fa però spinosa sotto l’aspetto della segnaletica. Questa dovrà infatti essere adeguata a indicare l’area interdetta. I guidatori dovranno dunque essere informati, al fine di evitare sanzioni molto salate. Non è però ritenuta necessaria una specifica segnaletica nel caso in cui il perimetro della Ztl corrisponda con i confini di uno o più enti locali.

Ciò è consentito nel caso in cui sia “data comunicazione con tutti i mezzi d’informazione disponibili, con un preavviso di almeno tre mesi rispetto all’entrata in vigore”. Altro vincolo importante è dato dal divieto per le aree limitate di riguardare autostrade, strade extraurbane principali e strade urbane già sottoposte a Ztl ordinaria.

Costiera Amalfitana

Lo sguardo sarà rivolto inizialmente alla Costiera Amalfitana, in Campania, che è tra i luoghi più visitati d’Italia. Ecco le parole del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Tullio Ferrante: “La proposta della Ztl in Costa d’Amalfi ha come obiettivo l’accogliere le istanze del territorio in materia di vivibilità e sicurezza”.

Questa viene definita una misura fondamentale e, dopo l’approvazione finale della revisione del Cds, ci si dedicherà rapidamente, ma con attenzione, a delineare tutte le modalità applicative della misura. Il tutto al fine di “valorizzare il sistema turistico di un patrimonio Unesco”. Si parlerà dunque di regole flessibili, scritte insieme con gli Enti locali e gli operatori interessati.