Il dossier sul POS obbligatorio è finito sui tavoli degli ultimi governi, con maggioranze e opposizioni che hanno espresso pareri discordanti sul futuro dei pagamenti digitali in Italia. Il dibattito si è aperto anche tra i cittadini. Da una parte c’è chi ha sottolineato la comodità delle carte di credito, del bancomat e delle nuove applicazioni, e il loro ruolo nella lotta alla microevasione, come sottolineato qua dalla Corte dei Conti. Dall’altra c’è chi invece pensa alle fasce della popolazione meno abituate alla tecnologia.
A far maggiormente discutere nel mondo dell’imprenditoria sono invece le commissioni che le aziende e i professionisti sono tenuti a pagare per ogni transazione, e i costi operativi del Pos, come il canone mensile e il costo stesso del terminale.
Ma si tratta davvero di spese esagerate e insostenibili? Non c’è una risposta univoca. Dipende infatti dall’operatore e dal macchinario scelto, oltre che dagli importi incassati e dall’entità delle singole transazioni. C’è da dire anche che le partite Iva possono richiedere il credito di imposta pari al 30% delle commissioni, accedendo così al rimborso ordinario sulle spese sostenute per le transazioni.
Indice
Quanto costa il Pos? Le spese iniziali
La spesa iniziale per un dispositivo per i pagamenti digitali si aggira intorno alle 30 euro, a cui aggiungere costi di gestione di circa 10 euro. Il costo effettivo dipende tuttavia dal tipo di terminale che viene scelto, dalle funzioni e dalle condizioni stipulate con il fornitore del servizio.
I costi fissi che bisogna pagare per il POS
Acquistare un dispositivo, invece di prenderlo in affitto o in comodato d’uso, può costare dai 39 ai 169 euro una tantum, in base alle specifiche tecniche. Tanto più un POS è moderno e accessoriato, tanto più il prezzo si alza. I canoni mensili di affitto possono arrivare invece fino ai 59 euro, in diversi casi con le commissioni incluse.
Quali sono i costi variabili per chi usa il POS
I costi variabili sono rappresentati dalle commissioni sulle transazioni. Possono variare dall’1% all’1,95%, mentre in alcuni casi sono accorpati al canone mensile. Si tratta effettivamente del vero elemento su cui si gioca la convenienza di un circuito rispetto a un altro.
I costi del POS dei vari circuiti
L’importo che gli esercenti sono tenuti a pagare ogni mese e a ogni transazione varia considerevolmente in base al circuito scelto. Di seguito le tariffe e i costi di quelli più famosi.
Nexi
Tutte le offerte di Nexi non prevedono commissioni sui piccoli importi fino a 10 euro almeno fino al 31 dicembre 2023 e includono il terminale.
- SmartPOS Mini, con un costo di attivazione è di 99 euro. Non ha canone mensile e prevede una commissione unica dell’1,89% per bancomat e carte europee. È dotato di connessione Wifi e 4G.
- Mobile POS, con un costo di attivazione è di 29 euro. Non ha canone mensile e prevede una commissione unica dell’1,89% per bancomat e carte europee. Si connette allo smartphone di esercenti e dipendenti tramite il bluetooth.
- Smart POS con cassa, con un canone mensile di 27,5 euro e costo di installazione da 79 euro. Si connette a Wifi o Wifi e 4G.
- Smart POS, con un canone mensile di 14,50 euro e costo di installazione da 79 euro. Si connette a Wifi o Wifi e 4G.
SumUp
Il circuito SumUp non prevede dei canoni mensili, né un prezzo di attivazione. Tutti i costi delle transazioni sono dell’1,95% dell’importo o di 2,50 euro in caso di pagamento a distanza tramite link inviato via e-mail al cliente.
I terminali Pos della compagnia sono al momento quattro.
- SumUp Air a 39,99 euro.
- SumUp Air con base di ricarica a 44,99 euro.
- SumUp Solo a 79,98 euro.
- 3G + Stampante a 129,99 euro.
Axerve
Axerve offre due offerte con terminale incluso.
- POS Easy a canone mensile, con un costo di attivazione equivalente all’imposta di bollo di 16 euro. Non prevede commissioni sulle transazioni fino ai 30 mila euro, ma una spesa mensile di 17 euro più Iva per incassi fino a 10 mila euro oppure di 22 euro più Iva per incassi fino a 30 mila euro. Le commissioni ammontano all’1% per l’importo eccedente questa soglia.
- POS Easy a commissioni, con un costo di attivazione equivalente all’imposta di bollo di 96 euro, di cui 80 euro del costo del Pos e 16 euro di imposta di bollo. Prevede commissioni dell’1%.
Banche
Alcune banche offrono il servizio Pos ai clienti business. Il panorama delle offerte è decisamente variegato, con costi di servizio e canoni variabili. Le commissioni si aggirano in genere attorno al 2% o meno del valore della transazione. Non sempre è previsto l’uso del terminale.
Satispay
Satispay un metodo di pagamento digitale attraverso smartphone con iscrizione e recesso al servizio gratuiti. Funziona anche attraverso i terminali Pos di nuova generazione.
- Per i punti vendita e le attività in movimento (come taxi, NCC, venditori ambulanti, liberi professionisti e altre attività senza sede fissa) non ha commissioni sulle transazioni fino a 10 euro e di 0,20 euro per tutte le altre.
- Per i distributori automatici smart touch e tradizionali la commissione è dell’1% dell’importo.