Vacanze low cost con lo smart working: le mete più ambite

C'è chi ha scelto di partire prima, chi di lavorare in smart in vacanza e chi ancora di visitare zone poco frequentate: ecco le soluzioni per l'estate low cost

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Estate è sinonimo di vacanze, relax e ferie, una stagione in cui gli italiani puntano a partire e viaggiare verso lidi lontani dalle città in cui ogni giorno sono chiamati a sobbarcarsi ore di lavoro e, soprattutto stress e tante responsabilità. Nel trimestre estivo, però, c’è la possibilità di ritagliarsi un po’ di tempo per sé, per i propri affetti e amici con l’obiettivo di staccare la spina per ricaricare le batterie in vista del rush finale verso gli ultimi mesi dell’anno. Ma il 2023, come abbiamo imparato bene, è un anno di profonda crisi che si traduce nella tanta voglia di viaggiare, ma con la poca disponibilità economica, perché le tariffe per prenotare voli e B&B hanno toccato cifre monstre. Ma gli italiani sembrano aver trovato la soluzione.

Vacanza in smart per risparmiare

C’è chi ha deciso di partire prima, preferendo luglio ad agosto, chi ancora ha iniziato a cercare mesi e mesi prima per non farsi trovare impreparato per il boom dei prezzi della stagione. Numeri che trovano riscontro in una recente ricerca svolta da Airbnb secondo cui già nel primo trimestre 2023 gli italiani avevano effettuato il 70% in più di ricerche per soggiorni estivi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Ma quel che balza all’occhio è come, nonostante la crisi, sia aumentata la richiesta di soggiorni più lunghi. Com’è possibile? Nell’indagine, resa nota da La Repubblica, emerge che un ruolo fondamentale è stato giocato dallo smart working. Sempre più italiani, infatti, hanno deciso di sfruttare la modalità di lavoro da remoto per partire prima o addirittura prolungare il soggiorno in mete che di solito, nel breve termine, sono molto ricercate e costose. Ecco allora spiegato il perché dell’aumento del 30% rispetto al 2022 dei soggiorni superiori ai 28 giorni.

Tra le destinazioni “estive” più ricercate per questo tipo di viaggi ci sono, senza soluzione di continuità ai due lati del Mediterraneo e dell’Atlantico: Cervia, Forte dei Marmi, San Felice Circeo, Milano, Riccione, Anzio, Viareggio, New York, Cesenatico e Barcellona.

Ma non solo, perché tante sono le mete ambite nelle zone più low cost, con Ugento (Puglia), Tertenia (Sardegna), Brindisi, Salerno, Vico Equense (Campania), Bergamo, Sant’Antioco (Sardegna), Pompei, Carovigno(Puglia) e Badesi (Sardegna) che sono tra le località in cui spendere meno di 100 euro per un soggiorno di una notte.

La riscoperta della natura

Ma non tutti hanno optato per il mare o le grandi città, anzi. Dall’indagine di Aribnb emerge infatti la riscoperta del turismo diffuso, con diverse prenotazioni in strutture immerse nel verde della natura e lontane dalle città, dal caldo e dalle auto che congestionano la vita di ogni giorno.

Da gennaio a marzo di quest’anno, infatti, oltre un quarto delle notti prenotate è stato proprio per soggiorni in zone rurali e, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, le prenotazioni per questa tipologia di soggiorni sono cresciute di oltre il 50%. E chi sceglie queste vacanze sono principalmente le famiglie il cui obiettivo è visitare luoghi con paesaggi inediti e spesso meravigliosi, che però non sono frequentati da centinaia o migliaia di persone contemporaneamente. In poche parole un mix perfetto tra cultura, vacanza e relax.