Vacanze, gli italiani preferiscono luglio? I numeri

La scelta del mese in cui partire è da sempre uno dei dilemmi più discussi dai vacanzieri: meglio ad inizio estate o dopo Ferragosto? Ecco i dati del 2023

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Redazione

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Ogni anno, con l’arrivo della bella stagione e l’avvicinarsi dei mesi estivi, gli italiani iniziano a pianificare il periodo in cui concedersi il meritato riposo dopo le fatiche di un’intera annata di lavoro. Eppure, nonostante quello appena trascorso sia stato un anno caratterizzato da una rinnovata volontà di viaggiare dopo le continue incertezze che hanno investito il biennio di crisi sanitaria, sono ancora moltissimi i cittadini che faticano a ritagliarsi un periodo di vacanza.

Le cause che soggiacciono a questa persistente difficoltà vanno ricercate soprattutto nella fragilità economica delle famiglie italiane, che si ritrovano a dover affrontare una serie di fattori parecchio destabilizzanti per l’equilibrio delle proprie finanze. Volendone citare solo alcune, si parte con la disoccupazione generalizzata che ancora oggi stritola le fasce più giovani della società, passando per gli effetti dell’inflazione galoppante che ha gonfiato i prezzi in maniera spaventosa (anche quelli dei beni di prima necessità), fino alla crescita inesorabile delle rate mensili dei mutui – persino quelli di volume più contenuto – conseguente all’aumento dei tassi di interesse.

Analisi dell’estate 2023: tutti i fattori che influenzano gli italiani nella scelta del periodo per fare le vacanze

Nonostante il quadro appena descritto non lasci molto spazio alla positività, la stragrande maggioranza dei contribuenti del nostro Paese non ha voluto comunque rinunciare ad un viaggio rigenerante in almeno uno dei due mesi più gettonati dell’anno, ossia luglio e agosto. Ed è proprio qui che sorge una delle domande da sempre più diffuse tra i villeggianti di ogni regione d’Italia: quali sono le settimane migliori per fare le vacanze nel periodo estivo?

Com’è ovvio, non c’è una risposta corretta che valga per ogni situazione. Difatti, al netto dei singoli gusti personali, bisogna sempre tenere in considerazione quando si riesce ad ottenere le ferie (almeno per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, gli stagisti e i contrattualizzati in apprendistato) e come si possano gestire gli altri impegni che occupano la routine quotidiana. Di conseguenza, quasi sempre la scelta non dipende solo dalla volontà di anticipare o posticipare il viaggio, ma anche dalla possibilità di incastrare tutti questi fattori senza trascurare nulla.

Italiani in vacanza, ma in quale periodo? Gli ultimi dati disponibili e il confronto con le annate precedenti

Come sempre, per provare ad abbozzare una risposta soddisfacente, vale la pena affidarsi ai numeri. Quelli più recenti li ha sviscerati l’ufficio stampa di Coldiretti, che proprio in queste ore ha diffuso un’analisi compilata nei primi sette giorni di luglio, coincidenti con la settimana che tradizionalmente segna l’inizio delle grandi partenze di massa. Ebbene, confrontando la mole di spostamenti effettuati dagli italiani in questo lasso di tempo del 2023 con il dato relativo allo stesso periodo del 2022, si evidenzia un aumento dell’1,1% dei vacanzieri che quest’estate si sono già messi in viaggio.

A livello di numeri puri, stiamo parlando di ben 15,6 milioni di italiani che hanno iniziato a fare le ferie nella prima settimana di luglio di quest’anno. Un valore che, come detto, supera di gran lunga quello di dodici mesi fa (con circa 155mila cittadini in più), per non parlare del 2021 e del 2020, quando le continue ondate di infezioni da Covid-19 imposero alle autorità governative il varo di misure restrittive per la mobilità. Per ritrovare un dato in linea con quello attuale occorre dunque risalire al 2019, quando le persone in vacanza nei primi sette giorni di luglio erano state conteggiate nell’ordine di 15,7 milioni.

Per andare in ferie è meglio luglio o agosto? Le preferenze degli italiani per le vacanze 2023

Volendo proseguire il paragone con l’ultimo anno precedente allo scoppio della pandemia (quello probabilmente più attendibile, per le motivazioni che abbiamo spiegato), ci viene in aiuto il report divulgato dal Touring Club Italiano, che da sempre monitora le abitudini di coppie e famiglie per quanto riguarda gli spostamenti estivi. Osservando le rilevazioni compiute dal Centro Studi TCI in quei dodici mesi, si scopre che – a livello generale – nel 2022 oltre tre italiani su quattro avevano individuato nei due mesi più caldi dell’estate il periodo più opportuno per andare in vacanza. In quel caso la netta prevalenza era stata data ad agosto (64% degli intervistati) rispetto a luglio (36% delle risposte).

Mentre per capire quale sarà il bilancio del bimestre estivo 2023 occorrerà attendere settembre (quando le associazioni di categoria e le strutture ricettive rendono noti i dati da rielaborare), al momento ci si può basare sulle previsioni dell’Osservatorio turismo di Confcommercio, che assieme alla nota società di sondaggi Swg ha stimato le preferenze dei cittadini in base alle prenotazioni confermate fino al 30 giugno scorso.

Nonostante siano cresciuti gli stabilimenti industriali che non sospenderanno la propria attività lavorativa nelle prossime 8 settimane (nel tentativo di ammortizzare la crescita delle spese industriali, fattore che incide molto sulla disponibilità di ferie dei lavoratori), anche per quest’anno sembra essere il mese di agosto quello che i villeggianti hanno scelto per spostarsi. Il trend indica infatti un 59% di italiani in ferie nei 30 giorni precedenti all’arrivo di settembre, mentre il restante 41% esaurirà la propria vacanza entro il prossimo 31 luglio.

Estate 2023, luglio e agosto infuocati per le partenze degli italiani: ecco dove trascorreranno le vacanze

Che sia luglio o agosto, la tendenza ormai dominante per quanto riguarda la scelta della meta per le ferie vede le famiglie privilegiare nettamente le destinazioni made in Italy. In questo caso il quadro della situazione lo ha fatto Federalberghi, che ha evidenziato come oltre il 71% dei nostri concittadini trascorrerà le giornate di relax in una meta nostrana, mentre solo il 29% viaggerà verso l’estero. Nonostante il nostro Paese sia uno di quelli in cui l’ondata di rincari rischia di pesare maggiormente sui singoli contribuenti, le problematiche relative alla situazione internazionale non incoraggiano le persone a spingersi oltre confine.

Se, tra le varie destinazioni, risultano in costante crescita sia le località balneari che le città d’arte, un exploit senza precedenti lo hanno fatto i 25mila agriturismi presenti sul nostro territorio nazionale, che per i prossimi due mesi prevedono di macinare numeri da record. Sarà la ricerca di un turismo più sostenibile, sarà la voglia di sperimentare nuove esperienze finora rimaste in secondo piano, sta di fatto che i pernottamenti in queste strutture segnano una crescita del 34% rispetto agli ultimi dati disponibili pre-coronavirus.