Quanto costa andare in vacanza nel 2024? Le vacanze sono sempre più un lusso

I costi delle vacanze estive 2024 sono aumentati tra il 15% e il 20% rispetto al 2023, rendendo i viaggi più costosi per voli, traghetti, alloggi e servizi balneari

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 16 Giugno 2024 15:00

Le vacanze estive nel 2024 sono diventate ormai un lusso difficile da permettersi. Le dinamiche economiche e sociali recenti hanno influenzato profondamente il modo in cui gli italiani pianificano le loro ferie. Una delle trasformazioni più significative riguarda l’abbandono delle vacanze estive concentrate principalmente nel mese di agosto.

Da un lato, destinazioni tradizionali come l’Italia vedono un aumento della tariffa media giornaliera su hotel e mezzi di trasporto, mentre dall’altro, paesi come il Messico e il Sudafrica offrono ancora un buon rapporto qualità-prezzo grazie ai favorevoli tassi di cambio, anche se i voli rimangono costosi.

La crisi economica ha modificato notevolmente le abitudini di viaggio, costringendo molti a ridurre le spese. L’inflazione elevata ha ridotto il potere d’acquisto, mentre i salari sono rimasti invariati, e questo ha inciso negativamente sui budget familiari destinati alle vacanze. Il costo elevato dei servizi turistici, dai trasporti agli alloggi, ha reso le vacanze meno accessibili.

Il 2024 è l’anno più caro di sempre per le vacanze estive

I dati raccolti da Assoutenti e dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) evidenziano un aumento dei prezzi compreso tra il 15% e il 20% rispetto all’anno scorso. Questo incremento riguarda diversi settori del turismo, inclusi voli, traghetti, alloggi e servizi balneari.

L’indagine, condotta tra il 3 e il 6 giugno 2024, ha confrontato i prezzi attuali con quelli del 2023. I risultati mostrano un aumento medio del 19,6% per le tariffe delle 37 località di mare monitorate. Ad esempio, per una famiglia che soggiorna in una struttura a tre stelle dal 10 al 17 agosto, i costi variano da 872 euro a Bibione fino a 3.500 euro a Porto Cervo. In Sardegna, i rincari percentuali sono tra i più alti, seguiti da località come Senigallia, Milano Marittima e Anzio.

Anche i costi dei trasporti sono aumentati. Per una famiglia che viaggia in traghetto con auto al seguito, la tratta Genova-Porto Torres costa 1.274 euro, con un incremento dell’1,8%. Per la Livorno-Olbia, il prezzo è di 1.094 euro (+6,2%), mentre la Napoli-Palermo è aumentata del 7,2% raggiungendo 669 euro. Tuttavia, il collegamento Civitavecchia-Olbia ha visto una diminuzione del 7,4%. Gli aumenti medi dei traghetti sono del 6,3% rispetto all’anno precedente.

I voli, sia nazionali che internazionali, hanno registrato aumenti significativi. Per un volo di andata e ritorno da Milano a Brindisi, una famiglia spende 972 euro, con un aumento del 15%. Volare da Roma a Olbia costa 924 euro (+15,5%), mentre da Milano a Cagliari si spende 770 euro (+5,6%). Per voli internazionali, i costi sono ancora più alti: un volo da Roma alle Maldive costa 1.932 euro, con un aumento del 44,2%.

Dal 2020, i prezzi dei servizi balneari sono aumentati costantemente. Attualmente, affittare un ombrellone e due lettini costa tra 30 e 35 euro al giorno. In alcune località del Salento, i prezzi superano i 120 euro al giorno. Anche i costi della ristorazione nelle località di villeggiatura sono aumentati, con un incremento medio del 3,5%.

Un’indagine di Altroconsumo riferisce che affittare un ombrellone e due lettini in prima fila in uno stabilimento balneare costa in media 226 euro a settimana, con variazioni significative tra le diverse località. In media, i prezzi delle spiagge sono aumentati del 4% rispetto all’anno scorso, rendendo sempre più costoso concedersi un ombrellone e una sdraio.

Le località di Alghero e Gallipoli hanno visto un aumento del 2%, mentre Alassio, Anzio e Palinuro hanno registrato un incremento del 3%. Rimini ha avuto un aumento del 4% e Viareggio del 5%. Senigallia, pur avendo avuto l’incremento più alto dell’8%, rimane la destinazione più economica tra quelle esaminate. Questi aumenti si sommano ai rincari degli anni precedenti, creando una tendenza di prezzi sempre più alti.

Senigallia è la località meno costosa per il posto spiaggia, con la prima fila che costa 155 euro, mentre Alassio è la più cara, con un costo di 392 euro. Lignano si presenta come una buona scelta economica con 164 euro per la prima fila, seguita da Rimini a 165 euro, Palinuro e Viareggio a 209 euro, Taormina e Giardini di Naxos a 215 euro. Altre località costose includono Gallipoli a 289 euro e Alghero a 239 euro, rendendo queste mete non accessibili a tutti.

Gli stranieri scelgono l’Italia, aumentano le prenotazioni alberghiere per l’estate 2024

Nonostante il caro prezzi, il recente report di SiteMinder rivela un incremento significativo delle prenotazioni alberghiere in Italia per la stagione estiva 2024. Ma vale solo per i turisti stranieri che scelgono l’Italia come meta per i mesi più caldi. Gli arrivi internazionali sono previsti in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente, e ciò rappresenta l’80% dei check-in totali per l’estate.

Il report prende in esame le prenotazioni alberghiere effettuate per soggiorni da giugno ad agosto 2023 in dieci dei maggiori mercati turistici dell’emisfero settentrionale, tra cui Italia, Austria, Canada, Francia, Germania, Messico, Portogallo, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Questi dati sono stati poi confrontati con le tendenze attuali per gli stessi mesi del 2024.

In Italia, la tariffa media giornaliera (Adr – Average Daily Rate) è cresciuta dell’8%, passando da 285 euro la scorsa estate a 309 euro quest’anno. Questo incremento è leggermente superiore alla media europea, che registra un aumento inferiore all’8%.

Visti i rincari, i viaggiatori stanno prenotando i loro soggiorni con un maggiore anticipo rispetto all’anno precedente per poter risparmiare un po’ di più. L’intervallo medio di prenotazione è aumentato di una settimana, raggiungendo i 137 giorni. Questo dato è simile a quello delle prenotazioni in Francia (136 giorni), Portogallo (139 giorni) e Spagna (140 giorni).

Non solo i prezzi, ma anche la durata media dei soggiorni in Italia è aumentata, passando da 2,01 notti a 2,14 notti.

Le abitudini degli italiani, che viaggiano meno e fuori stagione

Un altro sondaggio condotto da Altroconsumo su 1.833 viaggiatori tra ottobre e novembre 2023 ha evidenziato che un terzo degli intervistati viaggia meno rispetto a prima della pandemia. Il 60% di questi ha citato la mancanza di risorse economiche e l’aumento dei prezzi come motivi principali per la riduzione dei viaggi. Durante l’estate scorsa, i prezzi dei voli sono aumentati del 40% rispetto all’anno precedente, mentre le tariffe dei treni sono salite del 13%. Questi rincari, combinati con l’aumento del costo della vita, frenano il desiderio di viaggiare.

I viaggiatori italiani si affidano principalmente ai siti di prenotazione online per organizzare le loro vacanze. Questi portali sono apprezzati per il rapporto qualità-prezzo dei servizi offerti. Gli hotel vengono scelti in base al comfort e alla pulizia delle camere. La facilità di prenotazione e la trasparenza dei costi sono fattori cruciali per i viaggiatori, considerato che quest’anno non c’è nessun bonus vacanze.

Secondo un’indagine di Revolut e Ipsos-Europ Assistance, oltre il 40% degli italiani eviterà l’alta stagione per le proprie vacanze, preferendo periodi dell’anno differenti. Questo cambiamento, sebbene sorprendente, non è necessariamente negativo. L’indagine ha rivelato che quasi un italiano su quattro pianificherà le ferie tra aprile e luglio, mentre solo la metà degli italiani sceglierà di andare in vacanza ad agosto.

La scelta di evitare l’alta stagione è influenzata da vari fattori. I costi inferiori nella bassa stagione rappresentano una delle principali motivazioni, con molti italiani che preferiranno mesi come maggio, giugno e luglio per risparmiare. Inoltre, c’è un desiderio crescente di evitare l’affollamento turistico tipico dell’alta stagione, cercando così un’esperienza di viaggio più rilassante.

I viaggi a giugno e settembre sono generalmente più economici, con riduzioni fino al 30% rispetto ai prezzi di luglio e agosto. Ad esempio, la settimana del 26 agosto risulta particolarmente conveniente per volare, con risparmi fino al 27% rispetto alla settimana del 12 agosto

Il trend di evitare l’alta stagione non si limita ai mesi estivi. Infatti, secondo un’indagine di Revolut, il 12% degli italiani ha pianificato le vacanze per settembre, mentre il 17% opterà per periodi tra ottobre e dicembre. Questo indica che non solo gli studenti, ma anche molti lavoratori preferiscono viaggiare in periodi di minore affluenza turistica.

Prenotazioni con largo anticipo

Un altro dato interessante è che il 12% degli italiani pianificherà le vacanze a settembre, mentre il 17% opterà per periodi tra ottobre e dicembre. Non solo gli studenti, ma anche molti lavoratori preferiscono viaggiare in bassa stagione. Una ricerca di Skyscanner, in collaborazione con OnePoll, indica che il 64% dei viaggiatori italiani è alla ricerca di offerte, con il 12% che punta sui viaggi last minute per ridurre ulteriormente i costi.

La maggioranza degli italiani preferisce prenotare le vacanze con un anticipo di 2-4 mesi, mentre una parte significativa sceglie di prenotare con più di sei mesi di anticipo. Questa tendenza riflette il desiderio di pianificare accuratamente per ottenere le migliori offerte e ridurre i costi complessivi delle vacanze.