La classifica dei migliori vini rossi italiani del 2024

È stata pubblicata la classifica dei migliori vini rossi italiani del 2024, stilata dal magazine Gentleman, che ha selezionato le etichette più votate dagli esperti del settore

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Pubblicata la Top 100 dei rossi del magazine Gentleman, ovvero la classifica dei migliori vini rossi italiani aggiornata al 2024, che somma tutte le valutazioni delle più autorevoli guide del settore.

La selezione infatti viene fatta sommando i voti delle sei guide italiane più autorevoli – Gambero Rosso, Veronelli, Bibenda, Vitae, Cernilli e Maroni – attraverso un database che censisce oltre 2mila etichette all’anno, a cura di Cesare Pillon, affiancato da Emanuele Elli.

Una novità di quest’anno è quella di aver incluso i punteggi di vini indipendentemente dalla loro presenza in tutte e cinque le guide. Ricompaiono così nomi assenti dalla scorsa edizione e si affiancano più etichette nella stessa posizione.

I 10 migliori vini rossi italiani

Nella classifica Gentleman, rientrano tra i 10 migliori vini rossi italiani:

  1. Barbaresco Sorì Tildin 2020;
  2. Sassicaia 2020;
  3. Barolo Riserva Falletto Vigneto Le Rocche 2017;
  4. Barbaresco Sorì San Lorenzo 2020;
  5. ES Salento Primitivo 2021;
  6. Amarone della Valpolicella Classico 2013, Masseto 2020 e Montiano 2020;
  7. Rosso Piceno Superiore Roggio del Filare 2020 e Turriga Isola dei Nuraghi 2019;
  8. Brunello di Montalcino Ris. Poggio al Vento 2016;
  9. Etna Rosso Barbagalli 2020 e Toscana Rosso Tenuta di Trinoro 2020;
  10. Solaia 2020.

A seguire, fuori dalla top 10 ma sempre tra i primi venti, troviamo:

  • Brunello Di Montalcino 2018, Chianti Classico Gran Selezione V. Il Poggio 2018, I Sodi di San Niccolo 2019 e Montefalco;
  • Sagrantino 25 Anni 2019 e Barolo Ornato 2019;
  • Duemani Cabernet Franc 2020, Barolo Ginestra Casa Maté 2019, Lupicaia 2018 e San Leonardo 2018;
  • Toscana Rosso Il Borro 2019, Barolo Sperss 2019 e Habemus 2021;
  • Torgiano Rosso Rubesco V. Monticchio Ris. 2019
  • Faro Palari 2018;
  • Val d’Arno di Sopra Merlot Galatrona 2020 e Valtellina Sup. Sassella Rocce Rosse Riserva 2016;
  • Tignanello 2020;
  • Alghero Cabernet Marchese di Villamarina Ris. 2019, Amarone della Valp. Cl. Capitel M.te Olmi Ris. 2017, Barbera d’Asti, Bricco Dell’Uccellone 2020, Barolo Cannubi 2019 e Brunello di Montalcino Madonna Delle Grazie 2018;
  • Fiorano Rosso 2018, Barbaresco Costa Russi 2020, Chianti Classico Gran Selezione Colledilà 2020 e Monteverro Rosso Toscana 2020;
  • Sangiovese Predappio Vigna del Generale Ris. 2020, Aglianico del Vulture Titolo 2021, Barolo Riserva Vigna Rionda 2017, Etna Rosso San Lorenzo 2021, Sicilia Nero d’Avola Vrucara 2019.

Il miglior vino rosso italiano

Il miglior vino rosso italiano premiato nel 2024 è il Barbaresco Sorì Tildin – Gaja, un rosso piemontese decritto come “elegante e preciso” e “ben delineato in ogni sua componente organolettica, tanto nei sentori varietali e primari, quanto in quelli secondari e terziari”.

Si tratta di una bottiglia che appartiene all’eccellenza dell’enologia italiana, venduta in commercio al prezzo di 500 euro circa, prodotta dalla cantina Gaja conosciuta in Italia e in tutto il mondo. Un’etichetta dai profumi seducenti, che si apre al palato con un sorso ampio, che appaga la beva senza stancarla, anzi esaltandola con una vena fresca davvero invidiabile.

In particolare, questo vino Barbaresco “Sorì Tildin” viene realizzato dalla cantina Gaja partendo dai grappoli in purezza del vitigno a bacca rossa per antonomasia del Piemonte, il Nebbiolo. Le uve vengono coltivate con grande attenzione e rispetto, selezionando solo i grappoli migliori per garantire il massimo risultato possibile. Una volta raccolte e vinificate, affrontano un duplice affinamento, svolto dapprima per 12 mesi in barrique, e poi, per un altro anno in botte grande. Al termine di questi due anni complessivi di maturazione, il vino e pronto per essere imbottigliato e immesso in commercio.

Il “Sorì Tildin” è un Barbaresco che si rivela all’occhio con un colore rosso rubino, tendente al granato nell’unghia. Gli odori che sprigiona sono dominati da sensazioni concentrate e avvolgenti, che, da un mondo di note balsamiche e speziate, si dirigono verso un insieme di aromi fruttati, molto ben presentati. In bocca è di gran corpo, pieno e rotondo, con un sorso contraddistinto da una piacevole freschezza e da tannini finemente integrati. Un grande vino, che si colloca sempre, annata dopo annata, ai vertici delle principali guide di riferimento italiane e internazionali, facendo di Gaja una delle cantine più apprezzate e ricercate da tutti i collezionisti del mondo.

I 5 migliori vini rossi italiani

Secondo Gambero Rosso, mettendo insieme i dati della classifica dei top 100 vini italiani e quella dei top 20 rossi italiani più votati dai critici internazionali, ottenuta sommando ai rating di quattro grandi valutatori – Wine Spectator, Robert Parker (Wine Advocate), James Suckling e Antonio Galloni (vinous.com) – esce fuori un quadro che evidenzia una netta predilezione per il vino toscano. In particolare, sul podio svetta, il Sassicaia ’20, seguito da Masseto e, allineato a quella italiana, Il Barolo Riserva Falletto Vigneto Le Rocche ’17. Solaia e Tenuta di Trinoro conquistano invece la quarta e quinta posizione.

Sassicaia è senza dubbio uno dei più celebri vini italiani nel mondo. Proviene da un vigneto di 75 ettari particolarmente vocato, in cui le parcelle presentano caratteristiche differenti, con formazioni calcaree e un alto contenuto sassoso, particolarità da cui deriva probabilmente il toponimo sassicaia. L’esposizione dei terreni è ad ovest e sud-ovest. La fermentazione avviene in acciaio, a temperatura controllata, con macerazione sulle bucce di circa 10 giorni.

L’affinamento del Bolgheri Sassicaia DOC della Tenuta San Guido si svolge in barrique di rovere francese, per 24 mesi, con successiva sosta in bottiglia. Il prezzo di vendita varia dai 300 ai 350 euro a bottiglia. Alla vista, il vino si presenta color rosso rubino intenso. Al naso si esprime su sentori di frutti rossi maturi, frutti di bosco e cola, erbe aromatiche e mandorle tostate. Al palato, il sorso è austero, ricco e compatto. Mostra un corpo sostenuto e buona componente acida. Progredisce su note di frutta secca, con finale profondo, persistente.

In questa classifica, dopo i primi cinque, spunta il Piemonte con il Barolo Ginestra Casa Maté ’19 di Elio Grasso in sesta posizione, per poi tornare di nuovo in Toscana con I Sodi di San Niccolo ‘19 Castellare di Castellina, al settimo posto.

A livello internazionale il Barolo Ornato ’19 di Pio Cesare guadagna qualche posizione piazzandosi alla numero otto, come il Chianti Classico Gran Selezione Vigna Il Poggio di Castello di Monsanto che arriva alla nona posizione. A seguire il Val d’Arno di Sopra Merlot Galatrona ’20 di Petrolo chiude la panoramica dei primi dieci vini rossi secondo la critica internazionale. Figurano solo cinque vini piemontesi, con un grande assente – Gaja – e solo un vino umbro: il Montefalco Sagrantino 25 Anni ’19 di Arnaldo Caprai alla posizione numero 12.

Trattandosi di vini pregiati, il costo degli stessi non è di certo basso, Basti pensare che per una bottiglia di Masseto (secondo in questa classifica) si possono spendere anche mille euro, mentre per un Barolo Riserva Falletto Vigneto Le Rocche ’17 dai 450 ai 750 euro.