Nuovo codice della strada approvato dalla Camera: cosa cambierà per gli automobilisti

Approvato il nuovo codice della strada alla Camera: tutti i cambiamenti della riforma di Salvini

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

La Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge presentato dal Governo per la riforma del codice della strada. Favorevoli le forze di maggioranza, contrarie invece le opposizioni unite. La norma è passata con 163 voti favorevoli e 107 contrari e andrà ora al Senato. Se dovesse essere approvata senza modifiche anche in quella istanza, le nuove norme entrerebbero in vigore già dall’estate.

La legge inasprisce le pene per chi guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, oltre che per chi abbandona animali in strada, per chi utilizza il cellulare e per una serie di altri comportamenti. Imposti targa e assicurazione per i monopattini, limitati gli strumenti che riducono la velocità in città, come le zone a traffico limitato, e fuori come gli autovelox.

La Camera approva il nuovo codice della strada

La maggioranza ha approvato con 163 voti favorevoli la riforma del codice della strada voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Compatte nel votare contro le opposizioni, che però non sono riuscite a modificare il testo voluto dall’esecutivo. Ora la norma passerà al Senato, dove in caso di approvazione senza alcuna modifica, il disegno di legge verrà ufficialmente approvato.

Se così fosse, ci sarebbero i tempi tecnici per approvarlo entro l’inizio dell’estate, in modo che sia in vigore per i grandi spostamenti delle vacanze di luglio e agosto. Al contrario, se il testo fosse modificato, dovrebbe essere nuovamente discusso alla Camera e i tempi di approvazione si allungherebbero notevolmente.

“È una bella giornata perché proprio in queste ore il Parlamento approva finalmente il nuovo codice della strada che prevede più controlli, più educazione stradale, più rigore. Il disegno di legge sulla sicurezza stradale prevede più rigore per chi sbaglia, quindi ritiro della patente per chi guida ubriaco, drogato, per chi abbandona animali, per chi usa il telefonino” ha detto il primo firmatario della riforma Matteo Salvini.

“Sono belle giornate perché dobbiamo assolutamente ridurre quel numero superiore ai tremila morti sulle strade italiane che è una città che scompare ogni anno. Da ministro dei trasporti voglio arrivare alla fine del mio mandato con strade più moderne, larghe, più sicure e meno morti sulla strada” ha poi concluso il leader della Lega.

Le opposizioni hanno criticato aspramente il testo, soprannominato “codice della strage“: “Dopo il periodo della pandemia si erano introdotte molte novità significative come le case avanzate, il limite di velocità a 30 km orari in città, la costruzione di piste ciclabili. Nella nuova riforma questi strumenti non vengono eliminati del tutto ma si rendono burocraticamente molto difficili da attuare” ha dichiarato Luca Polverini, consigliere nazionale FIAB Federazione Italiana Ambiente Bicicletta.

“L’impianto stesso della riforma è sbagliato perché mette in discussione i dati e le evidenze scientifiche. Non riuscirà, come si è detto, a salvare vite, ma otterrà proprio l’effetto contrario limitando l’autonomia delle amministrazioni locali, depotenziando gli strumenti che già esistono e che servivano a raggiungere gli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030″ ha detto Polverini.

Le nuove sanzioni della riforma del codice della strada

Tra le norme più pubblicizzate di questa nuova riforma c’è l’inasprimento delle pene per chi guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Prevista anche l’installazione sulle auto dei guidatori recidivi dell’alcolock, una strumentazione che impone un rapido test che verifichi la concentrazione di alcool prima di far partire la vettura. La persona dovrà essere completamente sobria per poter guidare. Ogni anno circa il 5% degli incidenti è causato da sinistri che coinvolgono persone in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti.

Aumentate le pene anche per chi abbandona gli animali in strada. Sette anni di carcere per chi causa incidenti stradali con morti, feriti o lesioni personali a causa di questo comportamento. Nel 2022 sono stati 16 gli incidenti che hanno coinvolto un animale domestico secondo i dati Aspas. Non è chiaro quanti di questi fossero stati abbandonati, né se vi siano stati morti, feriti o danni.

Seria stretta anche per chi si distrae alla guida con un telefono cellulare. Patente ritirata tra i 15 giorni e i due mesi, multa fino a 1.697 euro che aumenta fino a 2.588 in caso di recidiva. Nelle stesse circostanze potranno essere tolti fino a 10 punti dalla licenza di guida e la sospensione della stessa può raggiungere i 3 mesi. La guida distratta è la causa più frequente di incidenti stradali nel nostro Paese, il 15,7%.

Aumentano le multe e i controlli da remoto anche per vari comportamenti. Punite severamente la mancata precedenza a pedoni e ciclisti, il parcheggio nelle zone riservate alle fermate dei mezzi pubblici e di soccorso, veicoli elettrici e per il carico e lo scarico delle merci e in quelle dedicate ai disabili. Aumento delle limitazioni anche per i giovani guidatori. Sale da uno a tre anni il limite per guidare auto di grossa cilindrata da quando si è presa la patente. I minorenni trovati alla guida ubriachi o drogati non potranno ottenere la licenza di guida fino ai 24 anni.

Le norme più criticate

Molto criticate invece le norme che riguardano biciclette e monopattini. Ritenuto insufficiente dalle associazioni l’obbligo, quando possibile, di mantenere un metro e mezzo tra auto e ciclista. Imposte poi targa, casco e assicurazione per chi guida un monopattino elettrico. I comuni inoltre non potranno più pianificare autonomamente le proprie piste ciclabili ma dovranno chiedere l’autorizzazione direttamente al ministero. Le zone a traffico limitato saranno invece vincolate all’approvazione dei prefetti.

Questa norma in particolare preoccupa particolarmente i comuni, che temono di essere limitati nei propri piani urbanistici. Diverse città italiane stanno cercando, negli ultimi anni, di aggiornarsi agli studi e ai precetti più moderni dell’urbanistica, già largamente adottati in altre città europee. Questi prevedono spesso la limitazione alla circolazione delle auto per garantire maggiore sicurezza e abitabilità a diverse zone delle città.

Polemiche anche per quanto riguarda gli autovelox. Dopo il fenomeno delle distruzioni dei sistemi automatici di rilevazione della velocità, il Governo ha deciso di rendere più complessa la loro installazione in zone ritenute strategiche “per fare cassa”. Legata agli autovelox anche la norma che abolisce il cumulo delle sanzioni su uno stesso tratto di strada, sarà invece applicata la sanzione più grave. Queste circostanze si verificano più spesso per eccesso di velocità rilevata proprio dai sistemi automatici. La velocità troppo elevata causa 15mila incidenti all’anno, il 10% del totale.