Possono accedere ad una detrazione Irpef pari al 19% anche quanti sostengono delle spese funebri, che siano connesse alla morte di una persona, anche quando questa non risulta essere un familiare. È possibile accedere a questo tipo di agevolazione anche quando il de cuius non è una persona fiscalmente a carico del contribuente.
Il limite massimo di spesa per le spese funebri, all’interno del Modello 730, è pari a 1.550 euro. Gli importi devono essere inseriti all’interno del Quadro P e il diretto interessato deve utilizzare il codice 14. Ma vediamo nel dettaglio come accedere a questo tipo di agevolazione.
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Modello 730: detrazione delle spese funebri
I contribuenti italiani hanno la possibilità di accedere ad una detrazione Irpef pari al 19% per le spese funebri. Questi costi devono essere sostenuti a seguito della morte di persone, che non devono essere necessariamente dei familiari, anche quando non siano a carico del contribuente.
A regolamentare la detrazione all’interno del Modello 730 delle spese funebri è direttamente l’articolo 1, comma 954, lettera a) della Legge n. 208/2015, il quale ha provveduto a sostituire la lettera d) dell’articolo 15, comma 1 del DPR n. 917/86. La detrazione spetta al contribuente ed è rimodulata in funzione dell’aumentare del reddito del contribuente. È possibile detrarre le spese funebri, inoltre, solo e soltanto nel momento in cui il pagamento si effettua attraverso dei mezzi di pagamento tracciabili, tra i quali rientrano il bonifico bancario o postale e le carte di credito.
Detrazione delle spese funebri, l’ambito soggettivo
I contribuenti, nel momento in cui provvedono alla compilazione del Modello 730, hanno la possibilità di detrarre un importo pari al 19% delle spese funebri sostenute, indipendentemente dal vincolo di parentela esistente con il de cuius. In altre parole, è possibile accedere alla detrazione Irpef per eventuali spese funebri, che il contribuente ha sostenuto senza alcuna limitazione, almeno per quanto riguarda i rapporti che intercorrono con il defunto. In precedenza, invece, la detrazione spetta unicamente quando erano riferite a delle persone indicate all’interno dell’articolo 433 del Codice Civile, che prevedeva che potessero accedere alle agevolazioni solo per le spese funebri sostenute per i seguenti soggetti:
- coniuge;
- figli legittimi o legittimati o naturali o adottivi;
- discendenti prossimi;
- genitori;
- ascendenti prossimi;
- adottanti;
- fratelli;
- sorelle;
- generi;
- nuore;
- suocero;
- suocera.
Volendo sintetizzare al massimo, è possibile affermare che possono essere portate in detrazione nel Modello 730 le spese funebri anche per le persone non legate da dei vincoli di parentela, come possono essere i conviventi per le coppie di fatto. Il legislatore ha quindi deciso di andare ad eliminare il riferimento all’eventuale grado di parentela con il de cuius. La detrazione sarà permessa perché è avvenuta la morte. Il riferimento al vincolo di parentela è stato eliminato, per superare definitivamente le eventuali difficoltà ad andare ad acquisire questa particolare informazione.
L’ambito oggettivo
Al momento non esiste una definizione legale di spese funebri. In linea di principio, comunque vada, con questa definizione si intendono il pagamento dei compensi per le operazioni occorrenti e connesse direttamente con la salma. Stiamo parlando, in estrema sintesi, delle spese che devono essere sostenute a seguito della morte di una singola persona, come ad esempio possono essere la lapide, la bara, i fiori e le luci.
Uno degli aspetti fondamentali che è necessario tenere in considerazione è che le spese funebri devono necessariamente rispondere ad un criterio di attualità, rispetto all’evento per le quali sono finalizzate. Cosa significa tutto questo? In estrema sintesi è necessario che ci sia un rapporto causa ed effetto tra il decesso ed il successivo sostenimento della spesa.
Risultano, quindi, essere detraibili le spese che sono riconducibili al funerale, la ricevuta relativa al versamento effettuato al Comune per i diritti cimiteriali e la fattura delle pompe funebri. Nel caso in cui siano fatturati a parte anche la spesa del fiorista e quella degli annunci funebri.
Devono, però, ritenersi escluse le spese che sono state sostenute in anticipo in previsione delle future spese di onoranze funebri, quali ad esempio l’acquisto del loculo o di un’eventuale tomba di famiglia. Non vengono considerate come spese funebri detraibili nel Modello 730 quelle sostenute per la traslazione della salma avvenuta per motivi igienico sanitari, successivamente alla tumulazione. Per lo stesso motivo, non potranno essere detratte le spese sostenute successivamente per l’esumazione e la re-inumazione della salma.
Il trasporto della salma
Risultano essere detraibili nel Modello 730 le spese sostenute per trasportare la salma al cimitero e alla sepoltura. Allo stesso modo risultano essere detraibili le spese sostenute per acquistare il loculo e per incidere il nominativo.
Nel momento in cui siano presenti i requisiti e la documentazione richiesta, risultano essere detraibili anche le spese funebri che sono state sostenute all’estero. Attraverso la circolare n. 7/E/2021, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le eventuali spese sostenute oltre confine devono necessariamente essere corredate dalla documentazione originale, a cui deve essere allegata una traduzione giurata in lingua italiana.
Nel caso in cui la documentazione sia stata redatta in inglese, francese, tedesco o spagnolo la traduzione può essere effettuata e sottoscritta direttamente dal contribuente.
Limite massimo di spesa detraibile nel Modello 730
Il contribuente può portare in detrazione, direttamente nel Modello 730, spese funebri per un importo massimo di 1.550 euro. L’abbattimento massimo dell’imposta, quindi, risulta essere pari a 294,50 euro. Questo limite di spesa agevolabile si applica per ogni decesso: costituisce, quindi, l’importo massimo di detraibilità anche quando a sostenere i costi delle spese funebri siano più soggetti ed i costi si riferiscano allo stesso defunto.
La detrazione rispetta il criterio di cassa. L’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 26/E/1979 ha chiarito che:
- il limite di 1.550 euro non può essere superato nemmeno quando il pagamento delle spese funebri viene ripartito su più anni;
- la spesa funebre può essere detratta anche da più persone che l’hanno sostenuta, anche quando la ricevuta o la fattura sia intestata o rilasciata solo ad una di esse. Nel documento, però, deve essere annotata una dichiarazione di ripartizione della spesa, che deve essere sottoscritta dall’intestatario del documento.