Si possono detrarre le spese notarili dal 730? Ecco i limiti

Anche le spese notarili possono essere portate in detrazione nel Modello 730. Ecco come fare

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

All’interno del Modello 730 i contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione le spese notarili sostenute per acquistare casa. Attenzione però, il legislatore non ha permesso la detrazione dell’intera parcella del notaio, ma solo e soltanto la quota che è stata corrisposta per l’atto relativo al mutuo.

I costi sostenuti direttamente dai contribuenti per pagare il notaio possono essere portati in detrazione. Nello specifico, è possibile usufruire delle agevolazioni fiscali per gli oneri accessori relativi alla stipula del mutuo contenuti all’interno della sua parcella. In questo caso è possibile accedere direttamente al rimborso Irpef del 19%.

È necessario, però, soffermarsi a comprendere quali sono le spese che possono essere portate direttamente in detrazione e quali sono i limiti previsti. Non è possibile, infatti, portare in detrazione tutto l’onorario del notaio. All’interno del Modello 730 è necessario portare unicamente la quota che corrisponde alla stipula del mutuo. Ma cerchiamo di capire come debbano comportarsi i contribuenti e soprattutto quale strada è necessario percorrere per non commettere degli errori.

Modello 730: i limiti delle spese notarili

Attraverso il Modello 730 i contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione parte della parcella del notaio. I costi, per i quali è possibile accedere alle agevolazioni fiscali, sono le spese notarili sostenute per la stipula del finanziamento ipotecario. Questa particolare voce delle spese notarili rientra tra gli oneri accessori relativi alla stipula del mutuo necessario per comprare casa.

Ma cosa rientra, nello specifico, all’interno della voce oneri accessori? Sono, in estrema sintesi, tutte le spese strettamente collegate all’ottenimento del mutuo. Quando si pensa al costo del notaio che può essere ammesso in detrazione fiscale Irpef, ci si riferisce direttamente alle spese sostenute per il mutuo.

Questo, in estrema sintesi, è il primo limite da prendere in considerazione. Quando avremo davanti la parcella del notaio, questa non risulterà essere detraibile al 100%. Sarà possibile farlo solo per la quota dell’onorario che riguarda l’atto del mutuo. E non a quella strettamente connessa con l’atto di compravendita.

I costi da portare in detrazione

Nel momento in cui provvedono a compilare il Modello 730 i contribuenti, in estrema sintesi, avranno la possibilità di portare in detrazione le seguenti spese sostenuto dal notaio:

  • quelle relative all’onorario del professionista per le pratiche necessarie alla stipula del mutuo. Sono escluse, quindi, quelle che sono state sostenute per il contratto di compravendita;
  • le spese che sono state sostenute direttamente dal notaio per nome e conto del cliente. Tra queste, ad esempio, rientrano quelle necessarie per l’iscrizione o la cancellazione dell’ipoteca.

Le spese del notaio, all’interno del Modello 730 devono obbligatoriamente essere contenute all’interno del Quadro E, Sezione I al Rigo E7, che è stato denominato: “Interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale”.

Limite di spesa a 4.000 euro

Il limite di spesa per la quale è possibile ottenere la detrazione Irpef pari al 19% è pari a 4.000 euro. In linea generale, l’agevolazione fiscale prevista per le spese notarili e degli altri oneri accessori può essere pari, al massimo, a 760 euro.

Il tetto massimo di 4.000 euro è valido, complessivamente, per tutti gli oneri accessori. Ad indicarlo è direttamente l’Agenzia delle Entrate, fa rientrare tra gli oneri da portare in detrazione anche:

  • l’intero ammontare delle somme che i contribuenti hanno versato a seguito delle variazioni dei cambi per dei mutui che sono stati sottoscritti in altra valuta;
  • i costi delle commissioni che spettano direttamente gli istituti di credito per la loro attività di intermediazione;
  • gli oneri fiscali, tra i quali rientrano anche l’imposta per l’iscrizione o la cancellazione dell’ipoteca e l’imposta sostitutiva sul capitale prestato. Stiamo parlando di quella che viene definita come provvigione per scarto rateizzato;
  • le spese che il contribuente ha sostenuto per l’istruttoria, il notaio e la perizia tecnica;
  • la penalità per anticipata estinzione del mutuo.

Le spese che non possono essere detratte

È bene ribadire che il contribuente ha la possibilità di portare in detrazione, dal Modello 730, unicamente gli oneri accessori del mutuo. Questo significa, in estrema sintesi, che non possono essere portate in detrazione tutte le spese. Sono escluse, infatti, le seguenti:

  • l’eventuale assicurazione che è stata effettuata sull’immobile nel momento in cui è stato acquistato;
  • l’onorario vero e proprio del notaio e le spese relative al contratto di compravendita;
  • le spese di registro, che siano comprensive delle imposte catastali, ipotecarie ed IVA.

L’Agenzia delle Entrate, inoltre, ha fornito delle indicazioni specifiche e particolari relative alle altre spese considerate come non detraibili ai fini Irpef al 19%. Entrando un po’ più nel dettaglio, risultano essere completamente escluse anche:

  • le spese relative a contratti di finanziamento che abbiano ad oggetto un credito bancario o la cessione dello stipendio, realizzati con contratti diversi dal mutuo. Non rileva in senso contrario la stipulazione di un’imposta ipotecaria;
  • un prefinanziamento che viene acceso per finanziare il mutuo stesso.

La documentazione da conservare

Le regole per potere in detrazione le spese notarili sono simili a quelle previste per gli altri costi. Per poter ottenere le agevolazioni all’interno del Modello 730 è obbligatorio assicurare la tracciabilità. Per poter usufruire della detrazione al 19%, il contribuente è tenuto a conservare la fattura del notaio, alla quale dovrà aggiungere tutti i documenti dimostrativi delle altre spese detraibili.

Grazie a questa accortezza sarà possibile dimostrare direttamente all’Agenzia delle Entrate che la spesa è stata effettivamente sostenuta. E si riuscirà a dimostrare l’ammontare della stessa.

Per poter portare in detrazione le spese, in quale modo deve essere pagato il notaio? Ad introdurre delle importanti novità è stata la Legge di Bilancio 2020, la quale prevede la piena e totale tracciabilità dei pagamenti quando si vogliono portare in detrazione le relative spese. Il notaio, quindi, dovrà essere pagato nei seguenti modi:

  • assegno bancario non trasferibile;
  • assegno circolare;
  • bonifico bancario;
  • bancomat o carte di credito.