Cos’è la gestione patrimoniale: a chi conviene e quale scegliere

Con la gestione patrimoniale il risparmiatore affida la gestione del proprio patrimonio a un soggetto autorizzato ad operare per suo conto

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

I servizi di gestione patrimoniale mobiliare (GPM) sono diventati sempre più interessanti per il risparmiatore che può delegare la gestione del proprio denaro a professionisti. La necessità di differenziare le gestioni proposte ha portato alla realizzazione di un ampio ventaglio di servizi estremamente diversi fra loro caratterizzati da differenti gradi di complessità, rischio e costo in modo da rispondere ai molteplici profili dei risparmiatori/investitori.

Gestione patrimoniale, una definizione 

La gestione patrimoniale è una forma di investimento mediante la quale il risparmiatore, tramite un mandato, affida la gestione del proprio patrimonio a un soggetto autorizzato ad operare per suo conto sul suo denaro, nei limiti del mandato sottoscritto dal cliente stesso. 

Le gestioni patrimoniali sono, pertanto, dei contratti di investimento tra la banca ed il cliente. Quest’ultimo effettua un conferimento di denaro tramite bonifico o dossier titoli e mediante i limiti stabiliti nel mandato autorizza la banca a gestire il capitale investito. Il gestore non può utilizzare questi capitali per altre finalità ma deve, per legge, attenersi a delle linee guida conferite dal cliente.

I soggetti autorizzati alla gestione del patrimonio sono Società di Gestione del Risparmio (SGR), Società di Intermediazione Mobiliare (SIM) o player bancari abilitati a prestare questo servizio. Obiettivo della gestione patrimoniale è di ottenere una rivalutazione nel tempo del capitale depositato. Esse sono riservate soprattutto ai clienti con ingenti capitali. Sempre più famiglie sentono l’esigenza di essere supportate nella gestione del proprio patrimonio

Come funzionano le gestioni patrimoniali

Il funzionamento della gestione patrimoniale è molto semplice. Mediante la sottoscrizione di un contratto il mandato di gestione, il cliente affida a società specializzate la gestione del proprio patrimonio. Il risparmiatore è chiamato a chiarire quali sono i suoi obiettivi ed il suo profilo di rischio dopodiché la società scelta si occuperà di trasferire su un conto a nome del cliente, presso una Banca Depositaria, il patrimonio.

Viene quindi associato un profilo di rischio ad ogni risparmiatore, il quale varia a seconda degli obiettivi e dei rischi scelti dal cliente. La Società di gestione, invia, nei tempi che sono stati precedentemente accordati con il cliente, i rendiconti relativi alla situazione e all’andamento della gestione stessa, in modo tale che il cliente può decidere se e quanto proseguire sul mandato concesso alla Società stessa.

L’obiettivo è quello di ottenere una rivalutazione nel tempo del capitale depositato.

Differenze tra fondi comuni e gestione patrimoniale

L’aspetto più importante che contraddistingue la gestione patrimoniale è che a differenza del fondo comune, dove la gestione è collettiva, la gestione del capitale è individuale.

Nei fondi comuni il capitale partecipa a un monte collettivo in cui l’individualità del conferimento si smaterializza. Nella gestione patrimoniale invece esiste un conto intestato al cliente e tutte le operazioni sono registrate a nome del risparmiatore.

Il servizio di gestione patrimoniale quindi si colloca a metà tra un investimento in fondi e l’autogestione (fai da te).

Questo perché nella gestione patrimoniale il risparmiatore, pur concedendo un mandato al gestore (che deciderà direttamente come e quando investire e disinvestire) può indicare le caratteristiche di gestione del capitale (il che personalizza il rapporto con l’intermediario).

Nell’investimento in fondi comuni il risparmiatore non può suggerire le modalità di impiego dei capitali al gestore (può soltanto scegliere il tipo di fondo a lui più congeniale).

Solitamente i risparmiatori più preparati che si affidano alla gestione patrimoniale tendono nel medio lungo termine ad aumentare i suggerimenti/indicazioni di investimento ai propri gestori.

Proprio per queste caratteristiche con le GPM è richiesto al risparmiatore di possedere una certa competenza al fine di effettuare scelte consapevoli e di indirizzare correttamente il gestore.

Tipologie di gestione patrimoniale

Il tipo di gestione può essere suddiviso in due grandi categorie:

  • le gestioni patrimoniali mobiliari (GPM) in cui il patrimonio è investito principalmente in strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, ETF e derivati. Solitamente viene offerto dalla banca, ricevendo il mandato di gestione da parte del cliente, al fine di gestire il proprio capitale;
  • le gestioni patrimoniali in fondi (GPF) in cui il patrimonio del cliente è investito in quote di fondi comuni. Questa tipologia di gestione è rivolta a qualsiasi categoria di risparmiatori;
  • oppure le gestioni patrimoniali miste.

La gestione patrimoniale, inoltre, si distingue a seconda del mandato conferito, ovvero senza un preventivo accordo con il cliente o mediante un accordo. La durata della gestione patrimoniale è indeterminata.