Quando va in prescrizione il bollo auto non pagato?

In presenza di alcune specifiche condizioni il pagamento del bollo auto può andare in prescrizione: ecco quando e perché.

Il bollo auto è quel tributo regionale, denominato anche “calcolo della tassa regionale automobilistica”, che tutti i possessori di un’auto iscritti nel Pubblico Registro Automobilistico sono tenuti a versare. Ecco dunque che, chiunque possieda una o più automobili provviste di assicurazione, ogni anno dovrà pagarlo o meno a prescindere dal fatto che quei mezzi circolino o meno.

Da cosa dipende l’importo del bollo? Dalla potenza e dall’impatto ambientale dell’automobile, tenendo a mente che ogni regione italiana ha i suoi parametri di riferimento e che la cifra da versare, per lo stesso modello, può dunque variare anche di diverse decine di euro a seconda di dove si risiede.

Come ogni imposta, tuttavia, anche il bollo auto è soggetto a prescrizione. Ecco in cosa consiste.

Bollo auto non pagato: cosa succede

In caso di bollo non pagato entro la scadenza (e dunque entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui il bollo è stato pagato l’anno precedente), l’Agenzia delle Entrate o la Regione avviano la procedura di recupero del credito. Inizialmente, inviano al proprietario dell’automobile un avviso bonario spedito dal Comune o dall’Agenzia delle Entrate, con il quale lo informano che il pagamento del bollo risulta omesso e lo invitano a sanare la sua posizione entro 30 giorni dal ricevimento della lettera.

Se tale avviso viene ignorato, si parla di “iscrizione a ruolo del bollo auto non pagato”, un atto formale che comporta la ricezione di una cartella di pagamento. Se entro 60 giorni non si procede al pagamento, ecco che si può incorrere in ulteriori e poco piacevoli procedure esecutive come il fermo amministrativo dell’automobile.

In cosa consiste la prescrizione del bollo

Tuttavia, i bolli auto non pagati vanno in prescrizione. Ed è una cosa, questa, che non tutti sanno. Cosa significa? Che esiste un termine massimo entro cui l’Agenzia delle Entrate o la Regione possono richiedere il pagamento dei bolli arretrati: una volta decorso tale termine, se l’automobilista non ha versato la tassa o non trova più le ricevute degli avvenuti pagamenti, viene considerato “libero” e non può essere sottoposto ad alcun obbligo ulteriore.

Quando si riceve l’avviso bonario, le strade sono quindi due: o si dimostra di aver provveduto al pagamento inviando la ricevuta secondo le modalità indicate nell’avviso, oppure – se il bollo non è stato pagato per dimenticanza o per indisponibilità economica – si procede a sanare la propria posizione. Ma c’è anche una terza strada: sperare che l’avviso sia “fuori termine” e che, dunque, arrivi tre anni dopo il dovuto pagamento.

Non è però così semplice parlare di bollo auto non pagato da tre anni, in quanto questi vengono calcolati secondo un ben preciso meccanismo. Iniziano infatti a decorrere dall’1 gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa era dovuta, e terminano il 31 dicembre del terzo anno. Decorso questo termine si parla di bollo auto in prescrizione.

Attenzione, però: se nell’arco dei tre anni si riceve un avviso di accertamento, i tre anni si interrompono e ricominciano a decorrere dal giorno successivo al ricevimento della lettera. Lo stesso succede se si riceve una cartella esattoriale: la cartella per il bollo auto si prescrive in tre anni, e a confermarlo è stata la Cassazione.

Come si fa, dunque, a far valere la prescrizione del bollo auto? Se si riceve un avviso bonario (o una cartella esattoriale) fuori tempo massimo, è necessario contestarlo entro 60 giorni davanti alla Commissione Tributaria Provinciale. In caso contrario, l’atto fiscale – sebbene i tre anni siano passati – si consolida, e il bollo auto deve essere pagato.

Come si paga un bollo auto scaduto

In molti casi, però, il mancato pagamento del bollo auto porta con sé tutta una serie di fastidi. La soluzione migliore è quindi quella di pagarlo sempre entro la scadenza. Se si avesse il dubbio di non essere in regola con i pagamenti, è possibile effettuare una verifica online sul sito della Regione di residenza o dell’Agenzia delle Entrate, oppure sul sito dell’ACI.

Se ci si accorge di non aver pagato uno o più bolli, si può procedere al cosiddetto ravvedimento operoso pagando sanzioni e interessi di mora. Come pagare? Online, oppure recandosi in posta, in banca, in un’agenzia di pratiche auto, nelle ricevitorie Sisal o nelle tabaccherie del circuito Lottomatica.

Per quanto riguarda le sanzioni, queste vanno dallo 0.1% se il pagamento avviene entro 14 giorni dalla scadenza al 30% dell’importo originario (più la mora) se lo si salda dopo un anno.