Pec amministratori, c’è la proroga: nessuna scadenza al 30 giugno

Nessuna multa per chi non comunica la Pec al Registro delle Imprese entro il 30 giugno. La scadenza sarà prorogata al 31 dicembre 2025, ma si attende la nota ufficiale

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 25 Giugno 2025 10:54

Nessuna scadenza il 30 giugno 2025 e nessuna sanzione per chi non deposita la Pec degli amministratori entro quella data. È quanto ribadiscono con fermezza le Camere di commercio di città come Milano, Torino, Bergamo, Lecce e Padova, smentendo voci e campagne pubblicitarie che hanno alimentato confusione tra imprenditori e professionisti.

Ma quando sarà la scadenza allora? Non ci sono ancora conferme su questo, ma sembra che sarà il 31 dicembre 2025. La nota del Mimit non c’è ancora, ma dovrebbe arrivare in questi giorni o addirittura a ore.

Chi riguarda l’obbligo della Pec

A istituire questo adempimenti è stata la Legge di Bilancio 2025, per tutte quelle imprese che sono organizzate in forma societaria.

L’obiettivo è garantire più trasparenza in questo ambito, con l’individuazione chiara dell’indirizzo digitale degli amministratori. L’obbligo della Pec per gli amministratori di società è scattato dal 1° gennaio 2025, con conseguente necessità di comunicazione al Registro delle Imprese.

Devono sottostare a questa regola:

  • le società di capitali e di persone;
  • società semplici solo se esercitano attività agricola;
  • le reti di imprese che operano come soggetti giuridici.

Ne sono invece escluse le società di mutuo soccorso, i consorzi e organismi non organizzati in forma di società. Anche le partite Iva di liberi professionisti o piccole ditte individuali sono escluse.

L’obbligo deve essere rispettato da ogni socio, ovvero nel caso in cui sono presenti diversi soggetti, tutti devono aprire e presentare la propria Pec. Anche i soggetti liquidatori devono procedere allo stesso modo.

La nuova data

La scadenza, precedentemente fissata al 30 giugno 2025, verrà spostata in avanti fino al 31 dicembre 2025 per garantire ai soggetti obbligati per informarsi e procedere nel modo corretto. Ad anticipare la proroga è stato il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio:

Da interlocuzioni avute con il Ministero delle imprese e del made in Italy, apprendiamo che domani lo stesso Ministero diramerà una circolare con la quale sarà disposto lo spostamento al 31 dicembre dell’obbligo per gli amministratori delle società di comunicare l’indirizzo Pec personale al registro delle imprese.

La direttiva intorno a questo adempimento è cambiata più volte, generando non poca confusione, per cui imprese e autonomi si trovano davanti ad un quadro generale non del tutto chiaro. Tutto è partito lo scorso 2 aprile, quando una nota tecnica di Unioncamere sollecitava un ripensamento da parte del ministero per la data del 30 giugno. In attesa di chiarimenti ufficiali, le Camere di commercio avevano affermato che non c’era alcun termine fissato dalla norma e, di conseguenza, non può esserci nemmeno alcuna sanzione.

Perché la data è stata spostata

La previsione normativa, infatti, manca di un elemento essenziale per l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 2630 del Codice Civile, che richiede espressamente un termine entro cui adempiere.

L’articolo, infatti, afferma che è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 103 euro a 1.032 euro chiunque, essendovi tenuto per Legge a causa delle funzioni rivestite in una società o in un consorzio, omette di eseguire, nei termini prescritti, denunce, comunicazioni o depositi presso il Registro delle imprese.

Ma la legge 689/1981, che regola le sanzioni amministrative, stabilisce che nessuno può essere sanzionato se non in forza di una norma che indichi chiaramente tempi e modalità di adempimento.

L’assenza di un termine esplicito nella legge di Bilancio rende quindi infondata qualsiasi ipotesi di sanzione, generando così confusione per quegli amministratori che intendono aprire una Pec.