Dichiarazione dei redditi 2024, i requisiti da rispettare per esserne esonerati ufficialmente

I contribuenti in possesso di particolari requisiti possono evitare di presentare la dichiarazione dei redditi nel 2024

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Tutti i contribuenti sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi? O ci sono dei soggetti che ne sono ufficialmente esonerati? Quali sono gli eventuali requisiti per poter evitare di presentare il Modello 730 o il Modello PF? Iniziamo con il rispondere rapidamente alla prima domanda: in alcuni casi – molto specifici e ben circoscritti – i contribuenti non sono obbligati a comunicare i redditi che hanno maturato all’Agenzia delle Entrate.

Senza dubbio l’esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi permette di risparmiare molto tempo e denaro. Ma attenzione: non è detto che si rientri nelle casistiche che permettono di farlo. È necessario ricordare, poi, che la presentazione del Modello 730 permette di far sorgere eventuali crediti d’imposta che possono essere recuperati successivamente e permettono di abbattere – attraverso l’istituto della compensazione – eventuali imposte che devono essere versate nel corso degli anni successivi.

Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo che può evitare di presentare il Modello 730.

Dichiarazione dei redditi: i soggetti tenuti a presentarla

A dare delle indicazioni precise e dettagliate sui soggetti tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi è l’articolo 3 del TUIR. In linea di generale sono tenuti:

  • quanti siano fiscalmente residenti in Italia per i redditi che hanno percepito ovunque;
  • i soggetti che sono residenti all’estero per i redditi che hanno percepito in Italia.

Benché i contribuenti si possano trovare nelle casistiche che abbiamo appena visto, possono verificarsi delle situazioni nelle quali possono essere esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. Sono dei casi particolari, che è necessario valutare attentamente. E che, in caso di errore, possono comportare l’applicazione di alcune sanzioni, tra cui quella di omessa dichiarazione o di importo rilevante.

Questi sono i motivi per i quali è sempre necessario valutare con la massima attenzione la propria posizione e in caso di dubbio rivolgersi ad un professionista.

Quando deve essere presentata la dichiarazione dei redditi

La dichiarazione dei redditi deve essere presentata – dalle persone fisiche – con il Modello 730 o con il Modello Redditi PF. La scelta tra le due opzioni è condizionata dalla tipologia di reddito maturata. Quando i contribuenti maturano dei redditi da lavoro dipendente, da pensione o da alcuni redditi diversi possono presentare il Modello 730. I coniugi lo possono presentare in forma congiunta. Gli altri soggetti e i contribuenti che non risultano essere residenti fiscalmente in Italia possono utilizzare il Modello redditi PF.

È importante ricordare che per la presentazione della dichiarazione dei redditi devono essere rispettate alcune scadenze:

  • la deadline prevista per il Modello 730 è il 30 settembre. I diretti interessati, per la sua presentazione, si possono rivolgere ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF), i professionisti abilitati o il sostituto d’imposta, che corrisponde al proprio datore di lavoro. O è possibile farlo direttamente online;
  • per il Modello Redditi PF, invece, la scadenza è fissata al 15 ottobre. In questo caso l’operazione può essere effettuata direttamente online, tramite i CAF o i professionisti abilitati.

Dichiarazione dei redditi: da chi deve essere presentata

Prima di cercare di capire quali siano i soggetti esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi nel 2024, capiamo, invece, chi la debba presentare. In questa casistica vi rientrano:

  • quanti nel corso del periodo d’imposta 2023 abbiano conseguito dei redditi e non rientrino nei casi di esonero, che vedremo in seguito;
  • i soggetti che sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili. Sono i contribuenti titolari di partita Iva, che sono sempre obbligati a presentare la dichiarazione annuale. Anche quando non hanno conseguito dei redditi. Solo e soltanto per il fatto che siano titolari di una partita Iva fa scattare l’obbligo.

Come si devono comportare i lavoratori dipendenti

Come si devono comportare i lavoratori dipendenti con la dichiarazione dei redditi? Sono sempre tenuti a presentarla o ci sono dei casi in cui è previsto l’esonero?

Sono esonerati da questo obbligo i lavoratori dipendenti che abbiano cambiato datore di lavoro nel corso dell’anno e siano in possesso di più certificazioni uniche. Sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi solo e soltanto nel caso in cui l’imposta corrispondente al reddito complessivo superi i 10,33 euro il totale delle ritenute subite. Nel caso in cui il lavoratore – nel momento in cui ha cambiato azienda – abbia chiesto alla nuova azienda di effettuare il conguaglio delle ritenute effettuate dalla precedente non è necessario presentare la dichiarazione dei redditi.

Cosa succede con le integrazioni salariali

I lavoratori dipendenti, che abbiano percepito dall’INPS o da altri Enti delle indennità o delle somme a titolo di integrazione salariale, devono presentare la dichiarazione dei redditi. Uno dei casi classici che si possono verificare è quello relativo alla Naspi. Attenzione però, l’obbligo alla presentazione scatta solo e soltanto se – per errore – non sono state effettuate le ritenute.

Deduzioni o detrazioni che non spettano

La dichiarazione dei redditi deve essere presentata dai lavoratori dipendenti per i quali il sostituto d’imposta abbia riconosciuto delle deduzioni dal reddito o delle detrazioni d’imposta non spettanti in tutto o in parte.

I principali casi di esonero dalla dichiarazione dei redditi

Nel caso in cui i contribuenti non dovessero rientrare in una delle casistiche appena descritte sono esonerati nei seguenti casi:

  • percepiscono redditi da lavoro dipendente o pensione: l’esonero è previsto nel caso in cui i redditi siano corrisposti da un unico sostituto d’imposta obbligato ad effettuare le ritenute di acconto o corrisposti da più sostituti purché certificati dall’ultimo che ha effettuato il conguaglio;
  • il reddito derivi dall’abitazione principale, relative pertinenze e altri fabbricati non locati;
  • il reddito derivi da dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa compresi i lavori a progetto;
  • quando si percepiscono dei redditi soggetti ad imposta sostitutiva (diversi da quelli soggetti a cedolare secca);
  • quando si percepiscono dei redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta.

Sono esenti dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi i soggetti che percepiscono:

  • rendite erogate dall’Inail esclusivamente per invalidità permanente o per morte;
  • alcune borse di studio;
  • pensioni di guerra;
  • pensioni privilegiate ordinarie corrisposte ai militari di leva;
  • pensioni;
  • indennità, comprese le indennità di accompagnamento e assegni erogati dal Ministero dell’Interno ai ciechi civili, ai sordi e agli invalidi civili, sussidi a favore degli hanseniani, pensioni sociali.

Limiti di reddito: il caso di esonero

Un ulteriore caso che prevede l’esonero dalla presentazione della dichiarazione è quello per limite di reddito. Nel caso in cui si rispettino i seguenti limiti si può evitare questo adempimento:

  • reddito proveniente da terreni o fabbricati inferiore a 500 euro;
  • reddito derivante da lavoro dipendente, assimilato e altre tipologie di reddito inferiore a 8.176,00 euro con un periodo di lavoro o pensione non inferiore a 365 giorni;
  • pensione e altre tipologie di reddito: 8.500,00 euro;
  • pensione + terreni: 7.500 euro per la pensione e 185,93 per i terreni;
  • assegno periodico corrisposto dal coniuge + altre tipologie di reddito. È escluso l’assegno periodico destinato al mantenimento dei figli. L’esenzione è prevista fino ad un importo masismo pari a 8.500 euro.