Bonus contro lo spopolamento: a quanto ammonta la misura

Una misura pensata per i residenti dei piccoli paesi per cercare di arginare lo spopolamento tipico della zona verso le grandi città

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nel 2022, come negli anni passati, si è assistito ormai sempre di più spesso alla migrazione della popolazione dal Sud Italia al Nord, con Milano che diventata la città di riferimento per molti giovani per proseguire gli studi universitari o per approcciarsi al lavoro. Lo spostamento, a dir la verità, non è soltanto da Sud a Nord, ma anche dai piccoli paesi alle città delle regioni del meridione che sempre più spesso, nelle piccole realtà, soffre la mancanza di giovani generazioni che possano dare nuove idee e un nuovo futuro al territorio.

Da questa problematica è arrivata quindi una misura regionale in Sardegna volta a sostenere famiglie e imprese che non solo scelgono di vivere nell’isola, ma anche e soprattutto nei piccoli comuni. Le risorse sono stanziate dall’amministrazione regionale e sono pari a 105 milioni di euro per finanziare due misure.

Sardegna, 15mila euro per i nuovi residenti

Tra le prime misure pensate dalla regione Sardegna c’è quella finalizzata a sostenere chi intende andare ad abitare nei comuni con una popolazione inferiore ai 3mila abitanti. Questa misura, considerata un vero e proprio bonus, prevede uno stanziamento di 45 milioni e consiste nel fornire un contributo di massimo 15.000 euro a coloro che comprano o ristrutturano casa in un piccolo comune sardo.

Ovviamente, come per tutti gli aiuti, anche per questo ci sarà bisogno di precisi requisiti che i fruitori dovranno avere per ottenerlo. Innanzitutto l’aiuto viene concesso a chi ha la residenza anagrafica in un piccolo comune sardo o a chi la trasferisce entro 18 mesi dall’acquisto dell’immobile o dalla data di ultimazione dei lavori di ristrutturazione, ma con condizione fondamentale che il comune di provenienza non sia anch’esso un piccolo centro dell’isola. L’importo che viene erogato ai beneficiari è quindi pari al 50% della spesa di acquisto, di ristrutturazione o di entrambi, ma fino a un massimo di 15.000 euro a soggetto, ovvero uno solo per ciascun nucleo familiare.

Il contributo può essere concesso a una famiglia in fase di costituzione, quindi composto anche da una sola persona, anche qualora quella di provenienza abbia già beneficiato del medesimo contributo per un’altra abitazione. Ciò significa, per esempio, che nel caso in cui il figlio di una coppia che ha già usufruito della misura decida di vivere per conto proprio può ottenere il bonus.

Aiuti alle nuove attività commerciali

Stanziati 45 milioni su 105 per gli aiuti ai nuovi residenti, i restanti 60 saranno invece distribuiti in tre anni per lo sviluppo di attività economiche e commerciali sempre in paesi della Sardegna con meno di 3mila abitanti. Nello specifico, ogni nuova impresa piccola o grande che sia, che nasce o si trasferisce in un territorio dell’isola che rientra nei requisiti riceverà un contributo a fondo perduto pari a 15.000 euro, che può arrivare fino a 20.000 nel caso questa incrementi l’occupazione.

Queste iniziative, come spiegato dal presidente della regione Sardegna Christian Solinas, sono “volte a contenere e contrastare il fenomeno dello spopolamento incentivando i residenti a non abbandonare il loro territorio e rilanciando l’economia e incrementando i consumi al fine di poter fornire i servizi necessari per attrarre nuovi residenti”.