Bonus ritardi Trenord, dall’1 aprile stop ai rimborsi automatici: la nuova procedura

A partire dall'1 aprile il rimborso Trenord per ritardi non sarà più automatico: ogni pendolare dovrà presentare l'istanza sul sito, alle biglietterie, via Pec o per raccomandata

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

I rimborsi Trenord per i ritardi cambiano meccanismo di erogazione a partire dall’1 aprile. Se prima il rimborso Trenord per ritardo era automatico, con la nuova procedura sarà il viaggiatore a dover presentare l’istanza di volta in volta. Le nuove regole sono state approvate con delibera della giunta regionale su proposta dell’assessore ai Trasporti, Franco Lucente.

Rimborso del biglietto Trenord per ritardo: si cambia

Con la vecchia procedura il rimborso ammontava al 30% del costo del biglietto, quota che l’azienda ha scelto di applicare in misura più alta rispetto a quel 10% previsto dall’Art (Autorità di regolazione dei trasporti). Una volta stabilita la quota di disagi subita da ciascuna linea ferroviaria, il bonus veniva applicato in automatico a distanza di 3 mesi al momento dell’acquisto del nuovo abbonamento. In sintesi, se la tratta a marzo non aveva rispettato gli standard di servizio, l’abbonamento di luglio veniva scontato a tutti i pendolari indipendentemente dal fatto che nel mese di marzo avessero viaggiato e subito il disagio.

A partire dall’1 aprile 2024, per ottenere l’indennizzo del 30% in casi di ritardo del treno bisognerà presentare istanza a Trenord.

Ritardo Trenord, come richiedere rimborso

Il bonus ritardi Trenord 2024 può essere richiesto secondo 4 procedure:

  • la via più semplice è collegarsi al sito ufficiale Trenord e compilare l’apposito form.
    Il percorso: Home page > Assistenza > Servizi > Rimborsi e indennizzi. A questo punto va scelta l’opzione Indennizzi per ritardi. L’altra opzione, Rimborsi, va scelta solo per altre cause specifiche (scioperi, soppressione del treno, rinuncia al viaggio, smarrimento e ritardo di un singolo treno);
  • la seconda modalità consiste nel compilare un modulo cartaceo presso le biglietterie Trenord o gli appositi My-Link Point. Dopo l’istanza verrà rilasciata apposita ricevuta;
  • possibile poi inviare un Pec all’indirizzo di posta certificata rimborsi.trenord@legalmail.it. Anche in questo caso verrà rilasciata apposita ricevuta;
  • è infine possibile inviare una raccomandata all’indirizzo Trenord S.r.l. – Ufficio Rimborsi, Piazzale Cadorna 14 – 20123 Milano. In seguito verrà erogato un rimborso o un voucher.

Indennizzi Trenord, le regole per i ritardi

Con il nuovo regolamento, l’indennizzo scatta quando il totale delle corse soppresse e di quelle che hanno accumulato più di 15 minuti di ritardo è pari o superiore al 10% dei treni programmati. Per richiedere il bonus i pendolari hanno a disposizione un anno. Il bonus viene finanziato dalle penali applicate a Trenord per i ritardi.

Il perché del ritardo dei treni

L’assessore ai Trasporti Franco Lucente ricorda: “I treni di Trenord arrivano entro i 5 minuti di ritardo all’82%, all’88% entro i 7 minuti, al 97% entro i 15 minuti. I ritardi sono imputabili per il 42% a cause esterne, ad esempio maltempo, persone sui binari, incidenti in corrispondenza dei passaggi a livello. Poi, per il 24% a carenze nel materiale rotabile, per 14% alla gestione dei treni, per il 7% a mancanza di materiali. Con l’aumento dell’indennizzo – aggiunge – ci aspettiamo anche una maggiore attenzione da parte di Trenord al rispetto degli orari e alla puntualità dei treni. Regione Lombardia continuerà a monitorare la situazione e a vigilare sul rispetto dei diritti dei viaggiatori”.

Al netto dei ritardi, le tratte Trenord escono comunque piuttosto bene dalle periodiche rilevazioni sulle linee ferroviarie peggiori d’Italia. Il rapporto Pendolaria 2024 di Legambiente mette nero su bianco che lo stato generale delle ferrovie non è migliorato nell’ultimo anno.

Si registra poi una parziale delusione sull’applicazione del Pnnr in merito al taglio di alcune linee strategiche.