Per accelerare l’attuazione del Pnrr, il governo Meloni ha deciso di premiare tutti quei lavoratori dipendenti della Pubblica amministrazione che ricoprono un ruolo di primo piano nelle operazioni. Un bonus destinato ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane e dei Monopoli, i quali hanno recentemente ricevuto un consistente premio in busta paga di 1.047 euro lordi.
I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate
Tale iniziativa è stata introdotta attraverso il decreto taglia incentivi del governo, noto anche per le misure volte a stringere ulteriormente i requisiti per il Superbonus.
Nel decreto quindi non ci sono solo tagli, ma anche buone notizie: i lavoratori impiegati nei settori chiave per l’avvio dei progetti del Pnrr e per l’implementazione della riforma fiscale riceveranno un premio come riconoscimento per il loro lavoro fino ad oggi. Un premio che non solo fungerà da incentivo per l’attuazione del piano anti-evasione, ma supporterà anche l’invio di 3 milioni di lettere ai contribuenti per promuovere l’adempimento spontaneo, una misura prevista solo per quest’anno. In attesa del rinnovo contrattuale, previsto solo nel 2025 per i lavoratori del Fisco, il governo ha deciso di premiare e incentivare i lavoratori impiegati in uno dei settori più cruciali del pubblico impiego, specialmente in questo periodo.
L’incentivo sarà fondamentale per perseguire gli obiettivi del Pnrr, nonostante i buchi negli organici delle due agenzie. Attualmente, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe avere circa 43mila dipendenti, escludendo i dirigenti. Tuttavia, attualmente ne impiega solo 29mila. Nel prossimo triennio, il Piano Integrato dell’Amministrazione prevede l’assunzione di 11.657 dipendenti, tra dirigenti di seconda fascia, funzionari e altre categorie.
Tuttavia, questa situazione crea un problema per le altre amministrazioni pubbliche. A causa dei salari accessori più elevati, l’Agenzia delle Entrate è diventata molto attrattiva per i dipendenti di altre amministrazioni pubbliche, che spesso tentano il concorso nel Fisco per migliorare la propria situazione economica. Una situazione che si applica soprattutto ai Comuni, dove i contratti di partenza sono inferiori e i premi sono più bassi.
Inoltre, fino al 2026, una parte dei fondi del Pnrr sarà utilizzata per incentivare cancellieri e altri dipendenti dei tribunali, con un premio pari al 15% della retribuzione (circa 4.500 euro). L’obiettivo è incoraggiarli a lavorare di più per ridurre l’arretrato nei procedimenti civili e accelerare i tempi dei processi sia in ambito civile che penale.
Dove si prenderanno i fondi
Sorge la domanda su dove il governo troverà le risorse – circa 51 milioni di euro all’anno, di cui 38 per l’Agenzia delle Entrate e 13 per quella delle Dogane e dei Monopoli – per finanziare questo bonus.
In particolare, le risorse provengono dal Fondo per l’attuazione della delega fiscale, che è stato utilizzato per ridurre l’aliquota nel secondo scaglione dell’Irpef, portandola quest’anno dal 25% al 23% con un bonus fino a 260 euro per i lavoratori con stipendio superiore a 15mila euro all’anno.
Se da un lato non è chiaro quante risorse saranno disponibili per lo stesso fondo nel 2025, dal momento che nel Documento di Economia e Finanza al momento non ci sono promesse specifiche sulla riforma fiscale per l’anno successivo, per il 2024 ci sono ancora risorse disponibili. Questo perché è stato finanziato con circa 3 miliardi di euro recuperati dall’abolizione dell’Ace (Aiuto alla Crescita Economica), un sostegno alle imprese. Le risorse del bando per la concessione del Lotto finiranno sempre qui.