Spiagge italiane, boom di prenotazioni: la classifica di quelle più “ricche”

C'è una città che da sola genera 1,4 miliardi grazie al turismo, secondo la classifica di G20 Spiagge. Ma ecco la classifica le completa

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Con 1,4 miliardi di euro generati dal turismo, Rimini è la prima spiaggia italiana per valore aggiunto. È quanto emerge da un’analisi della ricchezza dei comuni balneari elaborata dal G20 Spiagge, la rete nazionale delle località balneari con almeno un milione di turisti, a partire da un rapporto di Sociometrica sui comuni turistici.

La classifica completa

La cittadina romagnola si classifica così al primo posto, davanti a mete balneari di grande importanza come Bibione (San Michele al Tagliamento), al secondo posto con 1,3 miliardi. Terza classificata invece la cittadina veneta di Cavallino-Treporti con 1,2 miliardi di euro. Jesolo, Caorle, Palermo, Lignano Sabbiadoro, Sorrento, Riccione e Cervia completano la top ten.

La classifica è stata svelata durante l’annuale appuntamento di G20 Spiagge, tenutasi quest’anno dal 3 al 5 maggio ad Arzachena, in Sardegna. Un’edizione quella di quest’anno che ha posto tra gli obiettivi quella di creare un manifesto per un turismo costiero più sostenibile.

I Comuni che fanno parte del G20 Spiagge sono tutti inseriti nella classifica delle 100 migliori destinazioni turistiche italiane per valore aggiunto stilata da Sociometrics. La rete G20S comprende: Arzachena, Alghero, Bellaria Igea Marina, Bibbona, Caorle, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Cervia, Cesenatico, Chioggia, Comacchio, Forio, Grado, Grosseto, Ischia, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Orbetello, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Sorrento, Taormina, Viareggio e Vieste.

Il Veneto Orientale genera di più della Riviera Romagnola

Nonostante la vittoria di Rimini, mettendo a confronto le città balneari venete con quelle della Riviera Romagnola, emerge la superiorità delle prime in termini di valore aggiunto. Sommando infatti i dati generati dalle cittadine del Veneto Orientale come San Michele al Tagliamento, Cavallino-Treporti, Jesolo, Caorle ed Eraclea si arriva a 4,4 miliardi di valore aggiunto contro i 4,1 del litorale di Rimini, Riccione e dintorni. Terza invece la Costiera Amalfitana, che genera invece 832 milioni di euro di valore aggiunto.

Tra le località balneari del Sud, la prima per valore aggiunto è Palermo con 809 milioni di euro, che si colloca però fuori dal podio; è al 5° posto nella classifica generale delle località balneari, seguita da Sorrento, ottava con 678 milioni e Siracusa, tredicesima con 445 milioni di valore aggiunto. Al 18esimo posto invece c’è Vieste con 403 milioni di valore aggiunto.

La storia di G20 Spiagge

La rete G20 Spiagge nasce nel 2018 grazie ad un’iniziativa del Comune di San Michele al Tagliamento-Bibione (Veneto), il quale ha invitato le 20 principali destinazioni balneari italiane alla cooperazione condivisa, utile per l’identificazione di problemi comuni. Complessivamente, il valore aggiunto totale dei Comuni delle Spiagge del G20 è di 12,7 miliardi, ovvero il 14% del valore aggiunto totale ottenuto dalle prime 100 destinazioni italiane.

Secondo le previsioni di Demoskopika, i pernottamenti in Italia dovrebbero aumentare del 12,2% nel 2023 rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 442 milioni di pernottamenti, di cui oltre 75 milioni dovrebbero essere ripartiti tra le 26 realtà delle Spiagge del G20, che ora chiedono lo status di città di mare per poter affrontare, grazie a una serie di regole e strumenti ad hoc, le difficoltà legate all’aumento della popolazione durante il periodo estivo.

I ventisette comuni più visitati riescono ad attrarre più di 70 milioni di presenze turistiche, pari al 17% delle presenze totali in Italia: un impatto enorme sul turismo nazionale, da Nord a Sud. Anche a colpo d’occhio, è evidente come questi territori costituiscano un grande patrimonio di valori ambientali, sociali, economici e culturali. Un patrimonio che merita di essere tutelato e valorizzato, e che pertanto necessita di strategie e linee d’azione ben precise.

Boom di prenotazioni: ecco dove e quanto si spenderà

Ma come sarà l’estate italiana dal punto di vista turistico? Secondo le previsioni è già boom. secondo i dati rilevati da AllTours in collaborazione con Making Science già a fine gannaio, se all’inizio del 2021 e del 2022 le prenotazioni anticipate erano ancora frenate dall’incertezza legate alla pandemia, per la prossima estate le richieste di preventivo registrate da AllTours (che gestisce in media per la stagione estiva quasi 15mila prenotazioni per 600 strutture ricettive diverse) segnano un +43% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Nonostante l’inflazione che galoppa e i rincari generalizzati, i clienti, per la quasi totalità italiani, non sembrano disposti a fare rinunce per le vacanze: assieme alle prenotazioni aumenta anche lo scontrino medio, che segna un +14%. La spesa media di ogni famiglia per le vacanze estive 2023 al momento sfiora infatti i 2mila euro, quasi 250 in più rispetto alle prenotazioni registrate lo scorso anno.

Anche se fioccheranno sulle spiagge divieti vari e numeri chiusi (qui ne trovate alcuni nelle località più famose), il ritorno alle prenotazioni anticipate è generalizzato, la fascia tra i 45 e i 60 anni risulta la più propensa a programmare per tempo le vacanze estive, mentre gli over 60, e in particolare i pensionati, nonostante siano più liberi da impegni spesso si dimostrano più cauti.

Tre le aree geografiche più rappresentate dal campione di strutture di AllTours: Sardegna, Sicilia e Puglia, e la meta che registra il trend di crescita più netto è la Sicilia con un +39% di prenotazioni rispetto al 2022, seguita dalla Sardegna, +35%. Buono anche il trend della Puglia con un +24% sul 2022.

Le due isole, che nelle stagioni 2020, 2021 e 2022, a causa del Covid, hanno intercettato molti turisti italiani in precedenza orientati verso mete esotiche, tornano ad essere scelte da clienti storici ma anche da nuovi clienti e da coloro che le hanno riscoperte proprio grazie alla pandemia.

Propio in Sardegna saranno diverse le spiagge a numero chiuso: perle magnifiche cui, proprio per essere tutelate, per accedere servirà un ticket di ingresso con prenotazione. E’ ad esempio il caso dell’incantevole Baunei, dove saranno disponibili 250 ingressi giornalieri al prezzo di 6 euro. Idem la meravigliosa spiaggia La Pelosa di Stintino, che sorge di fronte all’isola dell’Asinara: ormai da anni qui occorre prenotare, ed è pure vietato utilizzare teli mare (sono concesse solamente stuoie).