Guerra in Ucraina, pace vicina? Il piano di Zelensky per il 2023

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avrebbe elaborato un piano di pace in 10 punti: cosa è emerso dalle indiscrezioni

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Sono ormai passati più di 300 giorni dall’invasione della Russia in Ucraina e i bombardamenti proseguono a oltranza nonostante il periodo natalizio. Se è vero che fino ad oggi non c’è mai stato alcun spiraglio per una soluzione diplomatica, negli ultimi giorni sono iniziate a circolare con insistenza le indiscrezioni su un presunto piano di pace in 10 punti che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky vorrebbe presentare a Mosca il 24 febbraio 2023, primo anniversario dell’inizio del conflitto. A riportare la notizia è stato il Wall Street Journal, citando “diplomatici dell’Unione europea e di Kiev”.

Il mistero della bozza presentata a Biden

In merito al programma di pacificazione non sono stati diffusi particolari, ma secondo quanto trapelato Zelensky avrebbe già presentato una bozza al presidente statunitense Joe Biden durante la recente visita a Washington. A confermare l’esistenza del presunto piano è stato il segretario di Stato americano Antony Blinken.

“Posso solo dire che stiamo valutando ciò che è stato proposto”, ha affermato, sottolineando di averne già discusso con i partner del G7 nel corso di una videoconferenza. Dalle voci in circolazione, pare che Kiev prima di mettere in moto i canali diplomatici con Mosca sia intenzionata a massimizzare il più possibile le riconquiste territoriali, in modo tale da presentarsi forte al tavolo negoziale.

I possibili punti del presunto piano di pace

Anche se i 10 punti del piano di pace di Zelensky non sono stati resi noti, si ipotizza che si avvicinino molto a quelli già annunciati al vertice del G20 in Indonesia che si è tenuto lo scorso novembre. “Sono sicuro che dobbiamo e possiamo porre fine a questa guerra distruttiva”, aveva sostenuto il presidente ucraino. Nel caso in cui i programmi dovessero davvero coincidere, si richiederebbero a Mosca garanzie di sicurezza radioattiva, nucleare, alimentare ed energetica, nonché nel ritiro delle truppe dai territori occupati. I punti nel dettaglio sarebbero i seguenti:

  1. Sicurezza nucleare
    La Russia dovrebbe ritirare tutti i suoi soldati dal territorio della centrale nucleare di Zaporizhzia in modo tale che nulla possa più minacciare la stabilità dei reattori.
  2. Sicurezza alimentare
    L’Ucraina vorrebbe esportare 45 milioni di tonnellate di cibo, destinandole soprattutto ai paesi più in difficoltà.
  3. Sicurezza energetica 
    La pace dovrà ripartire anche dalla sicurezza energetica e dalla possibilità di esportare l’energia nei paesi vicini. Per evitare un ricatto russo Kiev vorrebbe introdurre una ulteriore stretta sul price cap.
  4. Prigionieri liberi
    Kiev pretenderebbe la liberazione delle migliaia di persone, tra militari e civili, che sono state fatte prigioniere dalle truppe russe.
  5. L’integrità territoriale dell’Ucraina
    Zelensky vorrebbe chiedere a Mosca di riaffermare l’integrità territoriale dell’Ucraina nel quadro delle pertinenti risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e dei documenti internazionali “giuridicamente vincolanti applicabili”.
  6. Via le truppe russe
    L’Ucraina chiede il ritiro delle truppe russe dal proprio territorio e il ripristino dei confini, con la cessazione delle ostilità.
  7. Giustizia
    Kiev chiede l’istituzione di un Tribunale speciale per quanto riguarda il crimine dell’aggressione della Russia e la creazione di un meccanismo internazionale per il risarcimento dei danni a spese dei russi.
  8. Protezione immediata dell’ambiente
    La costruzione della pace passerebbe anche dal recupero della natura devastata dalla guerra. Servirebbero interventi di sminamento nei boschi, con il supporto internazionale di esperti e attrezzature per tornare a un territorio sicuro.
  9. Difesa e prevenzione
    Kiev vorrebbe prevenire invasioni future ampliando l’architettura di sicurezza nello spazio euro-atlantico con la firma del Kyiv Security Compact (che chiederebbe “risorse politiche, finanziarie, militari e diplomatiche” per aumentare la capacità di difesa).
  10. Conferma della fine della guerra
    Con l’attuazione di tutti i precedenti punti, dovrebbe essere firmato dalle parti in causa un documento per attestare la fine del conflitto.

La reazione di Mosca

A seguito delle indiscrezioni diffuse dal Wall Street Journal non si è fatto attendere il commento della Russia. Da Mosca si sono affrettati a chiarire che a loro non risulta che l’Ucraina stia pensando a piani di pace. Inoltre secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov Kiev “non tiene conto della realtà attuale, che non può essere ignorata”.

L’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov ha allontanato ulteriormente qualsiasi dialogo diplomatico con l’Ucraina sostenendo dopo la visita ufficiale di Zelensky che a questo punto è anche “probabile uno scontro tra Russia e Stati Uniti”.