Le università private in Italia sono istituti di istruzione superiore promosse da soggetti privati. Di conseguenza queste strutture non ricevono sovvenzioni pubbliche ma finanziamenti di natura privata (ovvero incassano dal pagamento delle rette universitarie da parte dei propri studenti). Questo è uno dei motivi per cui costano di più rispetto alle università pubbliche.
Un’università privata rimane comunque un istituto con accreditamento ministeriale, in virtù del quale sono autorizzate a rilasciare titoli accademici. Questo per dire che non basta aprire una scuola e dichiararla università privata per crearne una.
Ci sono università private in Italia che sono particolarmente prestigiose, anche a livello internazionale, in quanto alla costante ricerca di elevati livelli qualitativi dei propri servizi didattici, metodologici e amministrativi. Sono realtà con un occhio ben aperto sul mondo, sull’attualità e sul cambiamento del mondo del lavoro e puntano a formare le eccellenze professionali di tutta Italia.
Anche per quest’ultimo punto, le università private spesso ricordano delle aziende più che delle scuole, soprattutto per il loro funzionamento, dato che si registrano tempi di evasione delle richieste molto più brevi, procedure più snelle e una migliore gestione dei propri studenti, sia da un punto di vista didattico che amministrativo.
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Università private riconosciute dal MIUR
Le università private non vanno confuse con quelle telematiche. Queste ultime non sono pubbliche, ma non sono nemmeno private, rappresentano una via di mezzo (a pagamento e online) che possono avere anche costi molto alti, ma sono comunque riconosciute dal Ministero dell’Istruzione.
Le università private in Italia si dividono in tre categorie principali:
- università non statali promosse da enti pubblici
- università non statali promosse da enti privati
- università non statali telematiche
All’interno di queste tre categorie, ci sono le università legalmente riconosciute dal MIUR. Le università private infatti si configurano come soggetti di diritto pubblico e sono quindi soggette alla stessa legislazione di ogni altra università pubblica. Gli organi ministeriali effettuano verifiche sulla presenza e sussistenza di una serie di criteri qualitativi e quantitativi prima di attribuire ad un istituto l’identità di università privata.
Nel sistema universitario italiano un’università privata ottiene questo titolo dalle istituzioni autorizzate quindi vengono accreditate dal Ministero. Infatti sono legalmente riconosciute tramite decreto ministeriale del MIUR e sono autorizzate ad utilizzare i titoli di Università, Ateneo, Politecnico o Istituto di istruzione universitaria. Attualmente il sistema italiano è composto da 20 Università non Statali legalmente riconosciute dal MIUR.
Quanto costa l’università privata
Un’università privata italiana tendenzialmente ha un costo fisso, più alto della rata più costosa di un’università pubblica. Tuttavia, a seconda dell’istituto, potrebbe essere preso in considerazione anche il criterio del reddito familiare equivalente, ovvero i contributi possono variare a seconda della fascia di reddito di appartenenza dello studente. In ogni caso, il criterio adottato è specificato, per ciascun corso, nella normativa di ogni anno accademico di ogni ateneo.
É difficile dire con assoluta certezza quanto costa l’università privata: l’ammontare annuale dei contributi potrebbe andare dai 2.000 a oltre i 10.000 euro ma viene quasi sempre suddiviso in rate, la prima delle quali è fissa e deve essere versata al momento dell’immatricolazione. Le altre sono variabili e hanno una scadenza prolungata nel corso dell’anno accademico. Anche le università private, però, possono prevedere delle agevolazioni ed eventuali esoneri per casi particolari.
Insegnare nelle università private
Per insegnare nelle università private basta inviare la domanda messa a disposizione dall’istituto in cui si vuole insegnare (spesso online) e attendere di essere richiamati. Naturalmente la scuola privata deve rispettare la normativa, quindi per poter insegnare un professore deve essere in possesso di un titolo di studio idoneo e dell’abilitazione, conseguita a seguito della partecipazione al concorso pubblico per docenti.
Insegnare nelle università private può essere molto redditizio perchè un professore può arrivare a guadagnare il 35% in più rispetto ad un collega che insegna nelle università pubbliche (accade alla Bocconi di Milano). Però anche in questo caso vale la retribuzione oraria, quindi un professore universitario viene pagato in base alle ore lavorate.
Tuttavia, i casi in cui i professori guadagnano molto di più nelle università private riguardano persone di spicco, come giornalisti famosi, che vengono chiamati per dare notorietà all’università alla quale però costano di più. E questo si riflette sulle rette degli studenti.