Stretta sui conti correnti, arrivano i pignoramenti delle Entrate: chi rischia

Nuova stretta sui conti correnti, l'Agenza delle Entrate infatti potrà procedere con pignoramenti diretti e coattivi secondo quanto stabilito dalla nuova Legge di Bilancio 2024

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Lo si evince dal testo bozza della Manovra 2024: con la prossima Legge di Bilancio ci sarà una vera e propria stretta sui conti correnti, poiché sarà riconosciuta all’Agenzia delle Entrate la facoltà di procedere con pignoramenti diretti e coattivi delle somme (nonché dei risparmi) dei contribuenti.

Ma vediamo, nello specifico, chi rischia.

Stretta sui conti correnti con la prossima Legge di Bilancio

Sebbene la Legge di Bilancio 2024 sia ancora in fase di elaborazione, già dal testo bozza che circola e su cui sta discutendo il Parlamento si possono evincere quelle che sono le intenzioni del governo, specie in materia di Fisco. Tra le novità della Manovra 2024, nello specifico, un nuovo sistema di pignoramento, diretto e coattivo, che potrà essere effettuato dall’Agenzia delle Entrate tramite accesso diretto – ed eventuale blocco delle somme – sui conti correnti dei cittadini e dei contribuenti in generale.

Come si evince dall’art. 13 del testo bozza della Legge di Bilancio 2024: “Al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, dopo l’articolo 75-bis è inserito il seguente Articolo 75-ter (Accesso alle informazioni e
pignoramento telematico dei conti correnti)”. Per cui, quello che si evince è che “Prima di procedere al pignoramento
dei conti correnti rinvenienti dalla consultazione dell’archivio dei rapporti finanziari, l’agente della riscossione può, in fase stragiudiziale, accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti sui predetti conti correnti”.

Chi rischia

Nel mirino del Fisco, col nuovo sistema di prelievo e accesso diretto ai conti correnti, ci sono prevalentemente i contribuenti in debito con l’Erario (nei confronti l’Agenzia delle Entrate potrà procedere recuperando direttamente dai risparmi sul conto quanto dovuto allo Stato) e chi evade o elude le tasse e le imposte, magari dichiarando dei redditi che poi non corrispondono alle giacenze di denaro a disposizione (l’accesso ai conti correnti in questo caso permetterebbe di procedere proprio alla verifica di questo punto).

Venutasi a verificare una situazione del genere, come specificato nel testo bozza della Legge di Bilancio 2024: “Se l’accesso di ha consentito di individuare crediti del debitore nella disponibilità di uno o più operatori finanziari […] l’agente della riscossione redige e notifica telematicamente al terzo, senza indugio, l’ordine di pagamento con le specifiche modalità informatiche stabilite con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze”. Inoltre: “La notifica dell’ordine di pagamento è effettuata, a pena di nullità, anche al debitore […] non oltre trenta giorni dalla notifica al terzo”.

Su quali saranno le modalità del prelievo, nonché quelle di accesso ai conti correnti dei contribuenti ancora non è stato stabilito. Il legislatore, infatti, ha demandato l’elaborazione di “soluzioni tecniche di cooperazione applicativa per l’accesso alle informazioni” ad un apposito decreto, cui emanazione seguirà necessariamente quella della Manovra 2024, alla cui stesura parteciperanno:  l’Associazione Bancaria Italiana, Poste Italiane S.p.A. e l’Associazione Italiana dei Prestatori Servizi di Pagamento, nonché il Garante per la protezione dei dati personali, anche ai fini dell’adozione, da parte dell’Agenzia delle entrate– Riscossione, di idonee misure di garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, attraverso la previsione di apposite misure di sicurezza, anche di carattere organizzativo, in conformità con le disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 e del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.

Quando scattano i controlli

In linea generale, il principio che ha mosso il legislatore ad approvare questo nuovo metodo di controllo e pignoramento delle somme è la lotta all’evasione fiscale e il recupero dei crediti, per rinforzare le casse dello Stato. Tuttavia, trattandosi di un Testo bozza in fase di elaborazione, i nuovi accertamenti sono subordinati, come già specificato, all’approvazione della Legge di Bilancio (che sancisce e introduce queste nuove disposizioni per l’Agenzia di Riscossione). La stessa Legge che, come detto, rimanda poi a un decreto attuativo per la definizione di tempi, modalità, risorse e soggetti coinvolti. Per cui, considerando i tempi di emanazione della Manovra (approvata solitamente entro il 31 dicembre, quindi operativa dal 1° gennaio), l’accesso ai conti correnti da parte delle Entrate, così come l’eventuale pignoramento diretto dopo i controlli, non scatterà – eventualmente e se confermato – prima del 2024.