Come funzionerebbe il pignoramento telematico dei conti

Nell'ultima versione della legge di Bilancio salta il pignoramento diretto del Fisco dei conti, ma la procedura sarà semplificata con la delega fiscale

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

La premier Giorgia Meloni ordina l’indietro tutta sul pignoramento cosiddetto’ veloce’ sui conti correnti per recuperare le imposte non pagate al Fisco e nel Governo scatta la corsa alla smentita, precisando che la norma “si limita a a prevedere la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per efficientare strumenti già esistenti”. L’ultima bozza della Manovra rimanda adesso la norma alla delega fiscale, nella quale sarebbe prevista la razionalizzazione e semplificazione delle procedure di pignoramento, ma l’intervento potrebbe subire ulteriori modifiche o saltare del tutto.

L’ultima versione

Il pignoramento sui conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione è già oggi una procedura autorizzata dalla legge, ma l’iter per accedere alle tasche degli evasori è lungo e intricato. Per questo la norma apparsa nella bozza iniziale della legge di Bilancio sembrava permettere un accesso diretto del Fisco, entrando in possesso delle informazioni sulle cifre presenti nei conti, con la possibilità di notificare “telematicamente al terzo”, cioè alla banca, “l’ordine di pagamento”, da comunicare poi al correntista.

Dopo l’altolà del presidente del Consiglio è stata dunque tagliato dal testo il riferimento all’eventualità di “accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti sui conti correnti”.

L’ultima versione della Manovra prevede, invece, che “al fine di assicurare la massima efficienza dell’attività di riscossione, semplificando e velocizzando la medesima attività, nonché impedendo il pericolo di condotte elusive da parte del debitore, l’agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare l’azione di recupero coattivo, di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici, per l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie al predetto fine, da chiunque detenute”.

La normativa

L’intervento rapido e diretto del Fisco sui conti correnti dei debitori dunque non dovrebbe essere più consentito, ma la semplificazione della procedura di pignoramento da parte dell’agente della riscossione sarà prevista dalla delega fiscale a cui fa riferimento l’ultima versione della Manovra 2024 (qui le novità sulle pensioni nell’ultima bozza della Manovra mentre qui le nuove misure per le mamme lavoratrici).

Secondo le linee guida approvate in Parlamento, l’Agenzia delle Entrate potrà chiedere alle banche le informazioni sulle giacenze dei conti correnti dei debitori e non più procedere, come previsto oggi, al pignoramento su tutti i conti e sui rapporti finanziari intestati senza sapere se ci sono fondi o no, per verificare solo successivamente quante risorse sono effettivamente nella disponibilità del debitore.

Con la nuova normativa, l’agente della riscossione dovrebbe poter chiedere informazioni telematicamente alla banca e anche accedere a tutte le informazioni necessarie da chiunque detenute, tramite “modalità telematiche di cooperazione applicativa”.

Modalità che in concreto saranno definite con un decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, nel rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente, sentito anche il Garante per la protezione dei dati personali, ai fini dell’adozione di idonee misure di garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.