Nadia Calviño nuova presidente della Bei, ira di Giorgetti

Si tratta della prima donna a ricoprire questo incarico dalla fondazione nel 1985. Giorgetti sosteneva la candidatura di Daniele Franco

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

È ufficiale: a partire dall’1 gennaio 2024 e per i successivi sei anni, Nadia Calviño assumerà la carica di presidente della Banca europea degli investimenti (BEI). La sua nomina era attesa, specialmente dopo che Francia e Germania hanno deciso di appoggiare la candidatura di Madrid, superando la concorrenza di Daniele Franco, ex ministro dell’Economia, e, in particolare, di Margrethe Vestager, commissaria per la Concorrenza. Vestager ha lasciato il suo posto nel collegio dei commissari, sebbene senza dimettersi ma scegliendo un congedo non retribuito, nel tentativo di guidare l’organismo lussemburghese. Tutti erano nomi di peso, ma la spagnola è riuscita a emergere grazie al suo lavoro ben svolto. Anche se la sfida sembrava concentrarsi maggiormente tra le due donne, entrambe con incarichi di rilievo e con cui gli interlocutori a Bruxelles hanno una maggiore familiarità.

Chi sosteneva Giorgetti

Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha preso atto della nomina della collega spagnola, ma ha sollevato obiezioni sulla procedura che ha portato a tale decisione. Fonti del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) hanno specificato questo durante l’incontro dell’Ecofin a Bruxelles. Hanno dichiarato: “Rigore è quando arbitro fischia…”, citando una delle più celebri frasi di Vujadin Boskov. L’Italia sosteneva la candidatura dell’ex ministro dell’Economia Daniele Franco.

Chi è Nadia Calviño

Nadia Calviño, 55 anni, è una professionista indipendente, ma gode del sostegno dei socialisti spagnoli. Il leader del PSOE, Pedro Sanchez, l’ha inclusa nel suo governo e l’ha proposta come candidata per la Banca europea degli investimenti (BEI). La BEI avrà il compito di finanziare progetti cruciali per la doppia transizione verde e digitale, come delineato nel Green Deal europeo e nei Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR). Nel Consiglio Ecofin, composto dai ministri dell’Economia e delle Finanze dei 27 Stati membri e responsabile per la nomina, Calviño ha ottenuto apprezzamento, fiducia e sostegno da ministri di diverse fazioni politiche.

In particolare, ha conquistato l’appoggio di Vincent van Peteghem, attuale presidente del consiglio della BEI e esponente cristiano-democratico fiammingo del Partito popolare europeo (PPE). Questo supporto è stato ulteriormente amplificato dalla convergenza di Christian Lindner, un liberale tedesco in coalizione con i socialdemocratici nella sua patria, e Bruno Le Maire, ministro delle Finanze francese, anch’egli liberale. Sebbene, in base alle affinità politiche e di partito, ci si aspettasse una convergenza franco-tedesca a favore di Margrethe Vestager, anch’essa liberale e membro della famiglia politica Renew, insieme a Lindner e Le Maire, la dinamica della scelta è stata diversa.

I precedenti incarichi

Indubbiamente, rispetto a Vestager e Franco, la candidata spagnola ha avuto più opportunità di farsi notare e sostenere la sua candidatura. A Bruxelles, i partiti di opposizione criticano il governo italiano per non aver ottenuto la nomina di Franco, tuttavia, la vittoria di Calviño potrebbe portare benefici al Paese e alla maggioranza. Con la sconfitta di Vestager, la danese potrebbe fare ritorno in Commissione e completare il suo mandato.

In qualità di capo dell’Antitrust comunitario, è stata coinvolta nella proposta di cessione di Ita Airways a Lufthansa, fornendo indicazioni chiare e precise a Roma su come gestire il dossier senza violare le normative europee ed evitare possibili respingimenti. Il suo ritorno a Bruxelles potrebbe agevolare l’operazione.