Governo taglia le accise sulla birra: cosa cambia adesso

Anche per il 2023 il Governo rinnova gli sconti sulle accise per la birra, con l'obiettivo di far respirare il settore, colpito dai rialzi

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

L’approvazione in Senato dell’emendamento per il taglio delle accise sulla birra al decreto Milleproroghe, a firma di Luca De Carlo, esponente di Fratelli d’Italia, è un “ottimo risultato”. A dichiararlo è il ministro Francesco Lollobrigida, titolare del dicastero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. In una nota ha fatto sapere che grazie alla misura saranno messi a disposizione ben 8,15 milioni di euro per il 2023 per il settore brassicolo, mettendolo in sicurezza e consolidandone lo sviluppo. L’importante traguardo servirà a garantire condizioni migliori per i produttori di birra italiana.

Il ministro Lollobrigida e la Coldiretti esultano per il taglio delle accise sulla birra

Il Masaf e il Governo guidato da Giorgia Meloni sono “in prima fila” per rispondere alle richieste degli operatori, ha sottolineato il ministro Francesco Lollobrigida, e per “supportare le filiera della birra nazionale e mantenere alta la qualità dei prodotti”, che sono tra le nuove eccellenze del Made in Italy grazie alla “maestria” dei produttori.

Anche la Coldiretti ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento al decreto Milleproroghe al Senato. La riduzione delle accise, ha fatto sapere l’associazione, aiuterà a rafforzare la ripresa del settore della birra in Italia, proteggendo lo sviluppo della filiera e aumentando la produzione di materie prime.

Quanto vale il settore della birra in Italia e quanti sono gli occupati del settore

Solo negli ultimi dieci anni il numero di birrifici artigianali in Italia è triplicato, raggiungendo un record di 1.085 attività, gestite principalmente da giovani imprenditori. Il progressivo aumento della domanda ha portato alla coltivazione di oltre un milione di metri quadri di luppolo al 100% Made in Italy e altri 300 milioni destinati all’orzo per la produzione di malto. Il settore della birra in Italia vale complessivamente 9,5 miliardi di euro e, dalla produzione alla tavola, è responsabile di circa 140 mila posti di lavoro in tutto il Paese.

La crescita del settore brassicolo italiano è una buona notizia per l’economia nazionale e per i consumatori, che possono godere di birre di alta qualità prodotte a chilometro zero. E la nuova disposizione rappresenta un passo decisivo nella promozione e nella consolidazione di una tradizione della filiera della birra italiana.

Cosa prevede l’emendamento al Milleproroghe sul taglio delle accise sulla birra

Il successo di questo settore è pero minacciato dai costi crescenti che stanno colpendo l’intera filiera, con un aumento del 200% dei costi energetici, del 45% per gli imballaggi e del 50% delle bottiglie di vetro negli ultimi due anni. Anche lattine e tappi hanno registrato un aumento del 10% e del 22%, rispettivamente, mentre i fusti di plastica hanno segnato un aumento del 23%.

Senza contare poi che i cambiamenti climatici dello scorso anno hanno tagliato la produzione di orzo per il malto del 33%. La crisi dell’anidride carbonica, poi, ha reso l’acqua gassata quasi introvabile così come la bevanda fermentata più amata dagli italiani. Tutti fattori che hanno causato il caro birra.

Una diminuzione delle tasse per i produttori, quindi, non può che essere accolta positivamente tanto dagli operatori quanto dai consumatori. La norma contenuta nel Milleproroghe, dal Superbonus ai mutui, rinnova gli attuali sconti sulle accise della birra, già previsti dal precedente Governo, e prevede quanto segue.

  • Sconto sulle accise al 50% per tutto il 2023 per i piccoli birrifici artigianali che producono fino a 10 mila ettolitri all’anno
  • Sconto sulle accise al 30% per tutto il 2023 per i birrifici che producono fino a 30 mila ettolitri all’anno
  • Sconto sulle accise al 20% per tutto il 2023 per le aziende che producono fino a 60 mila ettolitri all’anno
  • Ulteriore riduzione d’accisa da 2,99 a 2,97 euro per ettolitro e per grado Plato per tutto il 2023.