Usa, evitato lo shutdown con un pacchetto da 1.200 miliardi di dollari

La finanziaria appena approvata è il risultato di mesi di negoziazioni e compromessi e ha ricevuto l’ok del presidente Biden

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

In una rara dimostrazione di unità trasversale, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato una legge di finanziamento che mantiene le agenzie federali operative fino a settembre, evitando così un dannoso shutdown parziale del governo. Nonostante il mancato rispetto della scadenza di mezzanotte per l’approvazione del pacchetto da 1.200 miliardi di dollari, i senatori hanno votato nelle prime ore di sabato per approvare una risoluzione già passata alla Camera, consentendo di mantenere accese le luci in diverse agenzie governative chiave.

Le difficoltà

Il leader della maggioranza al Senato degli Stati Uniti, il democratico Chuck Schumer, ha annunciato poco prima della mezzanotte ora locale (circa le 5 del mattino ora italiana) il raggiungimento di un accordo per approvare un pacchetto di spesa da 1.200 miliardi di dollari, evitando così uno shutdown. “È stata una giornata molto lunga e difficile, ma abbiamo appena raggiunto un accordo per completare il lavoro di finanziamento del governo”, ha dichiarato Schumer. “È un bene per il Paese aver raggiunto questo accordo bipartisan. Non è stato facile, ma stasera la nostra perseveranza è valsa la pena”, ha aggiunto. Il testo è stato approvato con 74 voti a favore e 24 contrari.

I fondi per le agenzie governative erano scaduti a mezzanotte, portando con sé il rischio imminente di uno shutdown. Tuttavia, la tensione è stata attenuata quando la Casa Bianca ha inviato un avviso poco dopo la scadenza, comunicando che l’Ufficio per la gestione e il bilancio aveva sospeso i preparativi per il blocco delle attività governative. Questa decisione è stata presa sulla base di un alto grado di fiducia nel fatto che il Congresso avrebbe trovato un accordo sulla legge di finanziamento e che il presidente Biden l’avrebbe firmata sabato.

Nonostante ciò, le prospettive di uno shutdown a breve termine del governo sono sembrate crescere durante la serata di venerdì. Repubblicani e democratici si sono scontrati aspramente sugli emendamenti proposti al disegno di legge, rendendo incerto il percorso per l’approvazione. Ogni emendamento adottato dal Senato avrebbe richiesto un ulteriore iter di revisione alla Camera, che nel frattempo era già in pausa per due settimane, complicando ulteriormente il processo legislativo e aumentando l’ansia per una possibile paralisi delle attività governative.

Che cos’è lo shutdown

Lo “shutdown” è una procedura prevista dalle norme federali che si attiva quando non si raggiunge un accordo sulla legge finanziaria, comportando il blocco delle attività governative. Questa manovra “mette in letargo” le operazioni statali, con una serrata che coinvolge una parte significativa di dipartimenti, agenzie e di conseguenza i dipendenti pubblici (i quali non ricevono stipendio durante questo periodo). Sebbene nella maggior parte dei casi il periodo di shutdown sia di breve durata, nella storia ci sono stati casi di blocco prolungato delle attività governative.

Lo shutdown non è un evento così raro. Nel 2013, durante l’amministrazione Obama, si verificò un episodio di shutdown quando i repubblicani tentarono di fermare l’Obamacare.

Tuttavia, il record di durata spetta a Donald Trump. La tensione riguardante i “dreamers” portò a un primo blocco, che durò solo tre giorni. Un episodio ben più significativo si verificò tra il 22 dicembre 2018 e il 25 gennaio 2019: un periodo di 35 giorni di stallo dovuto alla disputa sull’allocazione delle risorse per la costruzione del muro al confine con il Messico.