Il prezzo dell’oro, bene rifugio per eccellenza, ha registrato nel 2024 un incremento di quasi il +27%, raggiungendo un massimo storico di 2.748,23 dollari l’oncia a ottobre. La chiusura dell’anno ha visto la flessione a 2.620,56 dollari l’oncia, un livello comunque molto alto.
Il rally dell’oro nell’ultimo anno è paragonabile alle performance del 2010, quando venne raggiunta quota +29%. Ed è paragonabile ai periodi di crisi economica globale come quello del 2008. Si pensi che allora destò scalpore la quotazione “record” di 1.283,38 dollari l’oncia.
Cosa influisce sul prezzo dell’oro
Sono diversi i fattori chiave che spingono la domanda di oro nel mondo. La prima è l’instabilità economica alimentata dalle gravi tensioni geopolitiche. Quando i mercati sono incerti e quando soffiano venti di guerra gli speculatori, dai piccoli risparmiatori ai grandi fondi di investimento, vengono colti dalla febbre dell’oro e investono nel metallo prezioso.
Ma non solo: la corsa all’oro viene alimentata anche e soprattutto dai governi delle varie nazioni che aumentano o diminuiscono le proprie riserve aurifere in risposta alle tensioni internazionali. Quando una serie di Stati acquistano decine di tonnellate d’oro, si assiste a una vera e propria impennata dei prezzi per effetto della più elementare fra le leggi dell’economia.
Quando il mondo attraversa una crisi, tutti gli investitori cercano la stessa cosa: protezione dall’inflazione, dalla volatilità dei mercati azionari e dalla crescente instabilità monetaria.
Il prezzo dell’oro nel 2025
Il prezzo dell’oro è espresso in dollari e risente, fra le altre cose, anche delle politiche della Federal Reserve americana. La Fed ha ridotto i tassi di interesse in modo aggressivo nel 2024, ma prevede di rallentare i tagli nel 2025. L’attenuazione delle preoccupazioni sull’inflazione statunitense ha ridotto l’urgenza di ulteriori tagli significativi.
Per quanto riguarda il futuro, gli analisti restano ottimisti. Secondo la Banca Mondiale, le incertezze geopolitiche e l’instabilità dei mercati finanziari dovrebbero mantenere alte le quotazioni dell’oro.
Si associano alle previsioni anche JP Morgan e Bank of America. La prima prevede che l’oro supererà i 2.800 dollari l’oncia nel 2025, mentre BofA ipotizza che la quotazione possa raggiungere addirittura i 3.000 dollari l’oncia.
Un’oncia, lo ricordiamo, equivale a poco meno di 28,35 grammi. Nonostante possibili correzioni temporanee, l’oro è considerato dagli analisti un’opzione di investimento sicura e solida anche nel 2025.
Le incognite
Ogni previsione lascia comunque la porta aperta a un certo margine di incertezza. E, nel caso dell’oro, le incertezze sono correlate ad almeno due fattori.
Il primo è la sua scarsità. In Cina, l’Ufficio geologico della provincia di Hunan ha annunciato di aver individuato una quarantina di filoni d’oro a una profondità di circa 2 chilometri nella contea di Pingjiang. Secondo le stime, si pensa che la zona possa custodire 300 tonnellate d’oro. Se la Cina dovesse trovare più conveniente trivellare il proprio sottosuolo che acquistare oro sui mercati internazionali, il prezzo del metallo giallo potrebbe subire una flessione.
Un altro fattore di incertezza è correlato alle guerre attualmente combattute (Russia-Ucraina e Israele-Hamas) e a quelle paventate (Cina-Taiwan). Se i conflitti dovessero procedere verso una risoluzione, verrebbe meno uno dei fattori che negli ultimi due anni e mezzo ha trainato al rialzo la quotazione dell’oro.
Che succede all’argento
Oltre all’oro, nel corso del 2024 si è registrata anche la crescita dell’argento. La previsione per il 2025 è quella di una ulteriore crescita della domanda a fronte di un’offerta che non andrà di pari passo. Le quotazioni dell’argento, secondo gli analisti, saranno del +7% nel 2025 e del +3% nel 2026.