Banche, i conti di UBS, Deutsche Bank e Santander battono le attese

Nonostante il taglio dei tassi della Bce, le grandi banche europee mostrano solidità nei conti del terzo trimestre

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 29 Ottobre 2025 16:05

Le trimestrali continuano a premiare il settore bancario europeo, confermando la resilienza degli istituti di credito in un contesto di tassi in calo. Dopo le ottime performance di UniCredit e HSBC – e in attesa dei conti di Intesa Sanpaolo –, oggi i riflettori sono puntati su altri tre colossi europei: UBS, Deutsche Bank e Banco Santander.

Nonostante le politiche monetarie più accomodanti della Banca Centrale Europea, che potevano far prevedere margini più contenuti, la crescita sostenuta delle commissioni e la gestione efficiente dei costi hanno permesso alle banche di superare le attese degli analisti, rafforzando la fiducia del mercato nel comparto finanziario europeo.

UBS: risultati record e integrazione Credit Suisse

UBS ha pubblicato risultati trimestrali superiori alle previsioni, trainati dall’attività di M&A e dal rilascio di riserve legali per 668 milioni di dollari. L’utile del terzo trimestre è salito a 2,5 miliardi di dollari (2,1 miliardi di euro), con una crescita del 74% su base annua, mentre il giro d’affari ha toccato i 12,8 miliardi, +3% rispetto allo stesso periodo del 2024. La divisione dedicata alle operazioni di fusione e acquisizione ha brillato con un incremento del 23%, attestandosi a 3,2 miliardi di dollari. Il risultato supera nettamente il consensus, che stimava un utile netto di 1,1 miliardi. Parallelamente, UBS ha proseguito l’integrazione di Credit Suisse, raggiungendo risparmi sui costi per 900 milioni di dollari e coprendo il 77% del target di 13 miliardi fissato per il 2026. Nonostante la performance robusta, la banca resta cauta: l’istituto elvetico segnala l’elevata valutazione dei mercati e le incertezze legate alla situazione statunitense, che potrebbero influire sull’attività nei capital markets.

Deutsche Bank: utili record e solidità patrimoniale in crescita

Deutsche Bank chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile ante imposte di 7,7 miliardi di euro, in aumento del 64% su base annua (+36% al netto dei costi legati alla causa Postbank). L’utile netto cresce del 76% a 5,6 miliardi di euro, mentre i ricavi raggiungono 24,4 miliardi, +7% rispetto all’anno precedente, avvicinandosi al target annuale di 32 miliardi. Tutte le divisioni del gruppo hanno registrato una crescita a doppia cifra, consentendo di mantenere un RoTE al 10% e un cost/income ratio al 63%, in linea con la guidance. La banca tedesca mostra anche una solida posizione patrimoniale, con un CET1 capital ratio al 14,5%, in aumento rispetto al 14,2% del trimestre precedente. “Abbiamo registrato utili record sia nel trimestre sia nei primi nove mesi del 2025, confermando la creazione di valore per i nostri azionisti”, ha commentato il CEO Christian Sewing, sottolineando la volontà di restituire oltre 8 miliardi di euro agli azionisti entro il 2026.

Santander: sale utile e ritorno per azionisti

Banco Santander archivia il terzo trimestre con un utile netto di 3,5 miliardi di euro, in crescita del 7,8% rispetto allo stesso periodo del 2024 e sopra le stime del mercato. I ricavi sono leggermente in calo dell’1,3%, ma le commissioni segnano un +4,3%, dimostrando la capacità del gruppo di mantenere margini elevati anche in un contesto più competitivo. L’istituto spagnolo ha accantonato 181 milioni di euro per questioni legali nel Regno Unito, mentre il coefficiente patrimoniale CET1 sale al 13,1%, con un incremento di 10 punti base. Nei primi nove mesi dell’anno, l’utile attribuibile agli azionisti tocca i 10,3 miliardi di euro, +11% su base annua, segnando un record storico per il periodo. Santander ha inoltre annunciato un dividendo provvisorio di 11,5 centesimi per azione, in aumento del 15% rispetto al 2024, confermando la solidità del gruppo e la capacità di generare valore sostenibile nel lungo periodo.