Intelligenza artificiale, Microsoft recluta l’ex capo di Open AI: cosa sta succedendo?

Si fa sempre più intricata la vicenda che. in queste ultime ore, vede protagoniste Open AI e Microsoft: le ipotesi

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Redazione

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Colpi di scena e repentini giri di poltrone nell’intricata vicenda che vede protagoniste Open AI e Microsoft. Sam Altman, silurato venerdì sera dal Board di OpenAI,  dirigerà il nuovo team di intelligenza artificiale di Microsoft (dove ad aspettarlo troverà Greg Brockman, a sua volta membro del consiglio di amministrazione e cofondatore di OpenAI, che aveva l’azienda la scorsa settimana). A dare l’annuncio, l’Ad di Microsoft,  Satya Nadella in un tweet mentre, contestualmente, OpenAI ha comunicato che il nuovo Ceo sarà Emmet Shear, ex numero uno di Twitch.

Microsoft recluta l’ex capo di Open AI

“Siamo estremamente entusiasti di condividere la notizia che Sam Altman e Greg Brockman, insieme ai colleghi, si uniranno a Microsoft per guidare un nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale avanzata. Non vediamo l’ora di fornire rapidamente le risorse necessarie per il loro successo”, ha detto Nardella”, aggiungendo “non vediamo l’ora di conoscere Emmett Shear e il nuovo team dirigenziale di OpenAI”. “Rimaniamo impegnati nella nostra partnership con OpenAI – ha precisato il manager – e abbiamo fiducia nella roadmap dei nostri prodotti, nella nostra capacità di innovare con tutto ciò che abbiamo annunciato a Microsoft Ignite e nel continuare a supportare i nostri clienti e partner”.

“La missione continua” , è stato invece il primo commento di Altman, che ha condiviso il post del numero uno di Microsoft su X, affermazione che sembra una dichiarazione d’intento e lascia supporre che è pronto a proseguire in Microsoft quello che aveva bruscamente interrotto in OpenAi.

Cosa sta succedendo?

Fin qui la cronaca dei fatti, ma c’è più di qualche interrogativo che tiene banco ormai da ore nella Silicon Valley: perché Altam è stato fatto fuori dal CdA di OpenAI? E – soprattutto – perché è stato messo a capo di un nuovo team all’interno di Microsoft? (società che durante la gestione Altman è stata molto vicina proprio a OpenAI). Semplice casualità? Oppure no?

OpenAI, infatti, è stata fondata nel 2015 come società concentrata sulla ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale, ma quattro anni dopo Altman aveva creato da una sua costola la divisione commerciale, che ha lanciato ChatGPT, un prodotto di così largo successo da aver convinto un colosso del calibro di Microsoft a investire ben 13 miliardi di dollari nel progetto, senza avere la maggioranza (Microsoft detiene il 49% del capitale) e senza neanche avere il diritto di nominare un membro del Board.

Le ipotesi

Secondo alcuni, alla base del repentino e anomalo cambio di scenario, ci sarebbe il mercato dei chip. Sembrerebbe, infatti, che Altman avesse strizzato l’occhio ai produttori di chip di AI Tensor Processing Unit (TPU), in competizione con Nvidia sui microprocessori per l’Intelligenza Artificiale, scelta che non sarebbe stata condivisa dal cda di Open AI. Tanto più che Microsoft – quasi negli stessi giorni –  ha annunciato di aver costruito il proprio chip AI personalizzato, nell’ottica di evitare la dipendenza da Nvidia. 

Ma non è la sola ipotesi: ad avere indispettito il CdA di Open AI potrebbe esserci un approccio ritenuto eccessivamente “spericolato” di Altman sul futuro di OpenAI che avrebbe allarmato il board inducendolo a un cambio repentino in scia all’ impegno di sviluppare l’intelligenza artificiale in modo responsabile, sicuro ed etico.