Powell gela i mercati: se l’inflazione non scende, niente taglio tassi

Il Presidente della Fed ha ammesso che l'inflazione ha deluso ed ha ribadito la politica dei tassi "più alti più a lungo"

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Redazione

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Un’altra doccia fredda per i mercati che aspettavano con ansia un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, ma a quanto pare dovranno pazientare ancora un po’ di tempo, perché i tempi non sono ancora maturi stando all’andamento dell’inflazione. Lo ha ribadito ieri il Presidente della Fed, Jerome Powell, intervenendo ad un forum economico a Washington.

Cosa ha detto Powell

Il Presidente e gli altri banchieri della Federal Reserve ieri hanno riaffermato la politica dei “tassi più alti più a lungo”, ribadendo che non ci sarà nessun taglio se non è garantito un rientro dell’inflazione entro il target del 2%.  Eventualità che i dati degli ultimi mesi non confermato, in quanto emergono ancora troppe pressioni sui prezzi.

“I dati recenti chiaramente non ci hanno dato maggiore fiducia e indicano invece che probabilmente ci vorrà più tempo del previsto per conquistare quella fiducia”, ha dichiarato Powell, chiarendo “in questo momento, considerata la forza del mercato del lavoro ed i progressi compiuti finora sull’inflazione, è opportuno concedere alla politica restrittiva più tempo per agire e lasciare che siano i dati e l’evoluzione delle prospettive a guidarci”.

“Se l’inflazione dovesse persistere, potremmo mantenere l’attuale livello di restrizioni per tutto il tempo necessario”, ha ribadito il numero uno della Fed, indicando “allo stesso tempo, avremmo un ampio margine di manovra nel caso in cui il mercato del lavoro dovesse indebolirsi inaspettatamente”.

Altro “no” a un taglio imminente

Non solo Powell ha allontanato l’orizzonte di un taglio dei tassi a giugno. Anche il vicepresidente della Fed, Philip Jefferson, ha affermato che la banca centrale americana è pronta a mantenere in vigore la sua politica monetaria restrittiva “più a lungo” se l’inflazione non dovesse rallentare come previsto.

“La mia previsione di base continua a essere che l’inflazione diminuirà ulteriormente – ha affermato Jefferson – con il tasso ufficiale mantenuto stabile al livello attuale, e che il mercato del lavoro rimarrà forte, con la domanda e l’offerta di lavoro che continueranno a riequilibrarsi”.

Come cambiano le attese sui tassi

Si prevede che i banchieri centrali statunitensi lasceranno i tassi invariati nella prossima riunione del 30-aprile-1° maggio, ma fino a qualche tempo fa si pensava che i tagli dei tassi sarebbero iniziati a giugno, con una riduzione di un quarto di punto, seguita da altri due tagli entro la fine del 2024.

Ora, invece, si ritiene che non ci sarà alcun ritocco alla riunione dell’11-12 giugno e che il primo taglio è previsto per settembre, mentre stanno diminuendo le probabilità di altri due tagli entro l’anno.