Dopo la Bce, anche la Fed si prepara al primo taglio dopo una serie di rialzi (11 consecutivi). E’ lo scenario che sembrano tracciare le parole del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell che restano comunque sulla linea della cautela.
Powell prepara il taglio (con cautela)
Durante il suo consueto intervento semestrale alla Commissione bancaria del Senato Usa, Powell ha infatti sottolineato come tassi di interesse troppo alti per troppo tempo possano mettere a rischio la crescita economica. Un allentamento tardivo o poco significativo della politica monetaria potrebbe infatti “indebolire indebitamente l’attività economica e l’occupazione”, ha detto. Il tasso di interesse overnight della Fed si colloca attualmente tra il 5,25% e il 5,50%, livello più alto degli ultimi 23 anni dopo che l’inflazione aveva raggiunto il livello più alto dall’inizio degli anni Ottanta.
Inflazione sconfitta? Siamo sulla buona strada
E Powell ha anche voluto sottolineare come, molto probabilmente, i tassi di interesse non torneranno al territorio vicino allo zero in cui si trovavano per la maggior parte dei 15 anni prima della pandemia di Covid-19. “Penso che probabilmente non torneremo a quell’era tra la crisi finanziaria globale e la pandemia, quando i tassi erano molto bassi e l’inflazione era molto bassa”, ha detto nelle scorse ore intervenendo davanti alla Commissione per i servizi finanziari della Camera.
Il capo della Banca Centrale Usa ha quindi sottolineato che non serve vedere l’inflazione ritornare al suo obiettivo annuale del 2% per considerare di abbassare i tassi di interesse, ma c’è comunque bisogno di maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo verso l’obiettivo fissato. Powell, infatti, non è ancora pronto a dichiarare che l’inflazione è stata sconfitta. “Ho una certa fiducia in questo”, ha detto Powell quando gli è stato chiesto, ma “non sono ancora pronto a dirlo”.
Rebus elezioni
In risposta alla domanda di un deputato repubblicano sulla possibilità che la Fed tagli i tassi di interesse nella riunione di metà settembre, meno di due mesi prima del giorno delle elezioni, Powell ha detto: “Il nostro impegno è prendere decisioni quando e come necessario, sulla base dei dati, dei dati in arrivo, dell’evoluzione delle prospettive e dell’equilibrio dei rischi, e non in considerazione di altri fattori, tra cui fattori politici”.
Un solo taglio? Cosa si aspettano i mercati
I mercati scommettono, dunque, su un taglio a settembre e che probabilmente si proceda con un’ulteriore sforbiciata di un quarto di punto percentuale entro la fine dell’anno nonostante i membri del FOMC nella riunione di giugno, avessero indicato un solo taglio. Ma non si escludono sorprese in scia ai dati incoraggianti sull’inflazione.