BCE: prospettive incerte tassi confermate dai giudizi dei banchieri

I progressi si sono arrestati e l'aumento dei salari minaccia di far tornare a salire l'inflazione, rendendo il taglio dei tassi più difficile da replicare presto

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Redazione

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La presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, ha indossato una collana con la scritta “in charge” durante la conferenza stampa di giovedì, cioè in italiano “responsabile” o “in controllo”. Il percorso dell’istituzione di Francoforte, nonostante i tentativi di Lagarde di dimostrare sicurezza dopo il primo taglio dei tassi, si annuncia però accidentato, con prospettive poco chiare e con i banchieri centrali dell’eurozona divisi.

Nella giornata di venerdì, diversi componenti del Consiglio direttivo della BCE hanno confermato che il taglio dei tassi deciso il giorno prima resterà isolato in assenza di dati che confermino il calo dell’inflazione, con questo atteggiamento prudente che ha frenato le speranze di chi immaginava un percorso rapido di discesa del costo del denaro.

La decisione

Giovedì la BCE ha appena approvato il primo taglio dei tassi di interesse dal 2019, malgrado le aspettative di inflazione rimangano elevate, in parte per mantenere una promessa che molti banchieri avevano fatto in pubblico nelle settimane precedenti. Tuttavia, il messaggio è stato accompagnato da considerazioni sulla persistenza dell’inflazione interna e dei salari, fatto che ha confuso il mercato.

“La BCE rispetta i pronostici, ma stravolge le attese – ha fatto notare Sandra Rhouma, European Economist di AllianceBernstein – Come ampiamente previsto, infatti, oggi il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha tagliato i tassi di riferimento di 25 punti base. Nonostante ciò, le speranze di chi voleva una BCE colomba sembrano allontanarsi: l’Eurotower ha chiarito che manterrà una politica restrittiva per il resto dell’anno, e non si impegnerà nel definire su una traiettoria specifica per i tassi in futuro”.

“Sono certa che sentirete alcuni dei miei eccellenti colleghi esprimere il loro punto di vista – ha detto Lagarde in conferenza stampa – Il ciclo di riduzione dei tassi “richiederà questa quantità tempo” o “si muoverà a una tale velocità”. Vorrei mettere in guardia da qualsiasi conclusione di questo tipo”.

I commenti dei banchieri

In effetti i commenti del giorno dopo non hanno offerto molte indicazioni sulla tempistica dei prossimi tagli o dell’intero percorso di allentamento monetario, ma hanno sicuramente confermato che è difficile trovare una strada sicura in questo ambiente macroeconomico altamente incerto.

Robert Holzmann, governatore della banca centrale austriaca l’unico unico contrario al taglio dei tassi deciso da Francoforte, ha detto che “considerarlo come un taglio hawkish suggerisce che agiremo con maggiore cautela in futuro”. Secondo Holzmann, il rischio di una seconda ondata di inflazione è minimo, ma l’inflazione è più vischiosa del previsto. Il banchiere centrale spera che “il futuro sia guidato dai dati”.

“Anche se l’inflazione è stata spinta a un livello piuttosto basso, la vittoria non è ancora a portata di mano”, ha detto invece Martins Kazaks, presidente della Banca centrale della Lettonia. “Ulteriori riduzioni dei tassi di interesse dovrebbero essere graduali, seguendo da vicino le dinamiche della crescita dei salari, della crescita della produttività e dei margini di profitto delle imprese”, ha sottolineato.

Gabriel Makhlouf, governatore della Banca d’Irlanda, ha affermato che “ora siamo fiduciosi che il processo di disinflazione stia funzionando. Ciò non significa incidentalmente che sappiamo quanto velocemente andremo avanti o se non lo faremo perché – questa è la frase che usiamo – la strada è accidentata”. Inoltre, “in alcuni settori dell’economia europea, in particolare nei servizi, abbiamo visto un’inflazione molto più forte e una crescita salariale molto più forte – ha aggiunto – Quindi non è del tutto chiaro il ritmo del processo di disinflazione, ma almeno sta funzionando, quindi siamo più fiduciosi”.