Addio Autogrill, chiudono davvero in Italia? Cosa sappiamo

La multinazionale italiana della ristorazione potrebbe cambiare volto e con lei anche le tante storiche insegne lungo le strade italiane

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

A chi non è capitato di fare una sosta in uno dei tanti Autogrill presenti lungo le strade italiane? Una pausa pressoché indispensabile quando si viaggia. Nel prossimo futuro gli Autogrill potrebbero cambiare. Chiuderanno davvero in Italia, come abbiamo letto su alcuni siti di news acchiappaclick? No di certo. Cerchiamo di capire però cosa cambia.

La società Autogrill ha siglato con Dufry, azienda svizzera leader dei duty free, un accordo che prevede la creazione di un gruppo di livello mondiale di servizi per la ristorazione, grazie ad uno scambio di azioni. Dufry è un gruppo svizzero con sede a Basilea con circa 1.700 negozi duty-free. È stata fondata nel 1865 e conta più di 36mila persone in oltre 60 Paesi.

Grazie all’accordo con Edizione, finanziaria della famiglia Benetton che controlla più del 50% di Autogrill, diventerà azionista principale del nuovo gruppo e avrà una quota compresa tra il 20% e il 25%. Nascerà in questo modo un colosso del commercio al dettaglio per i viaggiatori, con più di 5mila punti vendita, oltre 60mila dipendenti e un giro d’affari stimato in 13,6 miliardi.

Cosa potrebbe cambiare per Autogrill nei prossimi anni

Il nuovo gruppo sarà operativo dal 2023, e non è scontato che gli Autogrill rimangano uguali a come li abbiamo sempre conosciuti. La nuova azienda, ora vera multinazionale, potrebbe portare a un cambio di concept dei punti vendita, andando a eliminare anche tutti quei prodotti tipici che troviamo da anni nelle soste durante i nostri viaggi.

Ad oggi non ci sono certezze riguardo la scomparsa degli Autogrill, ma probabilmente il Gruppo vorrà uniformare a livello mondiale i punti ristoro, cambiando del tutto volto agli storici negozi in autostrada.

Nel Consiglio di Amministrazione della nuova società ci sarà Alessandro Benetton, in qualità di Presidente Onorario. Xavier Rossinyol sarà il CEO del Gruppo e Juan Carlos Torres Presidente Esecutivo. Gianmaria Tondato Da Ruos ricoprirà il ruolo di Presidente Esecutivo per il Nord America, Enrico Laghi e Paolo Roverato saranno i nuovi Vicepresidenti.

Autogrill, una storia lunga 60 anni

Gli autogrill, veri e propri ”non luoghi”, per usare l’espressione creata dall’antropologo francese Marc Augé, nascono nel Dopoguerra dalla collaborazione di tre aziende alimentari italiane: Motta, Pavesi e Alemagna. Nel 1947 apre il primo autogrill, ma bisogna aspettare l’inizio degli anni ‘70 per la comparsa del primo “edificio a ponte” e per la creazione della società omonima.

L’azienda è cresciuta negli anni anche all’estero, rilevando negli anni ‘90 la francese Les 4 Pentes e la spagnola Cepsa, aziende operanti nel settore della ristorazione dei corrispettivi Paesi. Autogrill è rimasta controllata dall’IRI, l’Istituto per la ricostruzione Industriale, fino alla fine degli anni ‘90, quando è stata privatizzata e acquistata da Schema34, controllata del Gruppo Edizione della famiglia Benetton.

Dopo la quotazione in Borsa, Benetton ha continuato l’ampliamento in Europa arrivando in Germania, Austria, Paesi Bassi e Belgio. Nei primi anni 2000, Autogrill ha acquisito a livello globale aziende di importanti, come Host Marriott Services, leader in America nella ristorazione negli aeroporti e sulle autostrade, diventando un colosso mondiale, fino alla fusione, oggi, con Dufry.