Scoppia il caso Report su Berlusconi: cos’ha mostrato

Report di Sigfrido Ranucci ha dedicato un servizio al testamento di Silvio Berlusconi, ai debiti di Forza Italia e al ruolo di Marta Fascina nella vita del Cav. Forza Italia è insorta

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Report aveva annunciato “un Berlusconi inedito, rivelato da una fonte di Forza Italia vicinissima al Cavaliere”. Detto, fatto: la puntata di Report andata in onda domenica 22 ottobre ha sollevato un polverone e il giornalista Sigfrido Ranucci, perno della trasmissione, è finito nell’occhio del ciclone. Frange di Forza Italia avevano invocato (invano) lo stop in nome delle elezioni suppletive di Monza indette per coprire il posto in Senato lasciato vacante dal Cavaliere.

Il testamento di Berlusconi e i debiti di Forza Italia

Report ha puntato i suoi fari sul testamento di Silvio Berlusconi il cui valore in totale ammonta alla favolosa cifra di 4,5 miliardi di euro. Ma non solo: al lascito del defunto Cavaliere (e alle scelte degli eredi) è legato anche il futuro politico di Forza Italia. Nel testamento, secondo Report, non ci sarebbe traccia dei 90 milioni di debito del partito. Forza Italia è infatti la realtà più indebitata nel panorama politico italiano. Questo, tirate le somme, significa che gli eredi Berlusconi hanno il potere di vita e di morte su FI: potrebbero scegliere di rifinanziare il partito, come fatto da Silvio Berlusconi per anni, ma potrebbero anche decidere di chiudere i rubinetti portando la terza gamba del centrodestra al fallimento.

Il giallo della firma del Cav

Report si è anche occupato del testamento olografo di Berlusconi, che la trasmissione ha fatto esaminare a una grafologa. “La calligrafia nell’ultimo è diversa da quella dei testamenti precedenti”, dice l’esperta. Cosa spiegabile, forse, con l’avanzare della malattia che ha influito sulla mobilità di Berlusconi.

Marta Fascina e Silvio Berlusconi

Una fonte anonima sentita da Report sostiene che Marta Fascina, eletta nel 2018 e poi ancora nel 2022, esercitasse una sorta di influenza sul capo di Forza Italia. “La figura di Marta, nel 2020, diventa di colpo imponente. Soprattutto in politica. La compagna partecipa a tutti gli incontri di Berlusconi e passa ogni ora del giorno a condizionarlo nelle relazioni con gli altri“, dice la fonte.

Le reazioni al caso Berlusconi-Report

Licia Ronzulli, colonna di Forza Italia, lamenta la “gravissima offesa delle memoria di Berlusconi a urne aperte”.

Il caso Report-Berlusconi ha anche spaccato la Commissione parlamentare di Vigilanza Rai. “È inaudito il comportamento di Report che cerca di condizionare e orientare il voto mentre sono aperte le urne a Monza, a Foggia, in Trentino e in Alto Adige, con servizi denigratori nei confronti di Forza Italia basati su notizie abnormi e su ricostruzioni infondate”, accusa il senatore Roberto Rosso, capogruppo di Forza Italia in Commissione.

Con una nota, gli esponenti del Movimento 5 Stelle che siedono nella Commissione hanno difeso il lavoro della redazione di Report: “La levata di scudi di alcuni esponenti di Forza Italia per la puntata di Report appare del tutto fuori luogo e soprattutto priva di alcun fondamento. Le suppletive a Monza – che secondo quanto si apprende sarebbero state usate come scusa per bloccare la puntata di stasera – non possono essere accampate come scusa per l’applicazione della legge sulla par condicio, dato il numero esiguo degli aventi diritto rispetto al totale nazionale, e loro lo sanno benissimo”.

Report-Berlusconi: cosa succede adesso

Si attende adesso la richiesta di convocazione della commissione di vigilanza Rai. L’annuncio arriva dalla deputata azzurra Rita Dalla Chiesa che ne è componente: “Un conto è condurre trasmissioni scomode. Un altro conto è usare la clava contro un partito che stasera e domani ha chiamato, in alcuni comuni, gli elettori alle urne. Metodo vigliacco, del quale la Rai dovrà rispondere in commissione Vigilanza“.