Esenzione Irpef sotto i 10mila euro agli agricoltori: l’apertura di Meloni ai trattori

Nell'incontro di oltre due ore a Palazzo Chigi con gli agricoltori, Giorgia Meloni ha promesso una serie di interventi per andare incontro alle rivendicazioni

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Le quasi due settimane di cortei in tutta Italia hanno spinto infine Giorgia Meloni a tendere una mano agli agricoltori. Nel giorno in cui i trattori hanno portato la protesta a Roma, la premier ha ricevuto a Palazzo Chigi i rappresentanti della mobilitazione presentando loro una serie di punti per andare incontro alle rivendicazioni del movimento, dall’esenzione dell’Irpef ai redditi sotto i 10mila euro per la categoria, a 300 milioni in tre anni per le emergenze. Il tavolo convocato con il ministro competente Francesco Lollobrigida e altri rappresentanti dell’esecutivo, non è però servito ancora a fare rientrare l’agitazione, come dimostra la conferma della marcia dei mezzi sul Grande accordo anulare in serata.

Le proposte del Governo

Le proposte per rispondere almeno in parte alle istanze degli agricoltori sono contenute in un documento presentato dalla presidente del Consiglio, che riassume le soluzioni del Governo.

“Ho deciso, con il ministro Lollobrigida, di organizzare questo incontro per presentarvi brevemente quali sono le azioni prioritarie che il governo intende portare avanti, su vari livelli, a favore del settore agricolo nazionale” ha spiegato Giorgia Meloni ai rappresentanti delle organizzazioni agricole in protesta, incontrati per un confronto a Palazzo Chigi, sottolineando l’importanza “di un settore strategico per la nostra economia e che abbiamo messo al centro della nostra azione”.

“Credo che voi possiate riconoscere che in questi mesi l’aumento delle risorse a favore del comparto c’è stato ed è stato rilevante, seppur in una condizione difficile di bilancio, che anche voi conoscete bene – ha premesso la premier – In 16 mesi non è possibile fare i miracoli e correggere anni di scelte sbagliate, ma io credo che l’inversione di tendenza sia evidente” (qui le parole di Meloni sui trattori dall’Aquila).

Tra i punti principali del pacchetto dell’Esecutivo c’è l’esenzione Irpef per i redditi sotto i 10mila euro: “La proposta del Governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro – si legge nel documento presentato ai rappresentanti del mondo dell’agricoltura – In altre parole, l’esenzione dell’Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio”.

Sul punto, il vicepremier Matteo Salvini, in videocollegamento da Potenza, ha tentato una fuga in avanti rispetto alle proposte dell’alleato, approfittando per attaccare l’Unione europea: “Le politiche europee sono folli, suicide, miopi. Occorre andare a Bruxelles rivendicando l’orgoglio e la difesa dell’agricoltura italiana” ha dichiarato il leader della Lega, affermando che sull’Irpef “si possa fare anche di più”.

L’intervento sull’imposta è stato ribadito all’uscita dell’incontro dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, secondo cui l’esenzione così com’era, per tutti “ha creato un disequilibrio tra italiani: è giusto continuare a esentare in questo momento di difficoltà” chi ne ha bisogno ma “ci sono italiani che sono stati esentati che invece hanno dei redditi non superiori alla media degli italiani ma alla media dei più ricchi e questa non è equità fiscale”.

“Il provvedimento che emergerà da questa discussione con un ulteriore sforzo a garantire risorse adeguate dice il ministro Giorgetti garantirà più del 90% delle imprese agricole“, ha aggiunto.

L’offerta di Meloni non si è limitata soltanto all’esonero dell’Irpef, ma prevede anche una cabina di regia interforze contro le importazioni che non rispettino gli standard sanitari, la tracciabilità e le norme sull’origine, un potenziamento del fondo di garanzia dell’Ismea per consentire alle imprese di accedere al credito bancario con tassi di interesse ridotti e un fondo di emergenza di 300 milioni di euro per le emergenza nell’agricoltura.

“Vogliamo affrontare il tema, molto importante, dei costi di produzione – ha messo nero su bianco la premier – Vogliamo impedire la vendita sotto i costi di produzione e riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori. Per rendere efficace la misura prevista nel decreto legislativo contro le pratiche sleali il governo rafforzerà i controlli dell’Autorità di contrasto (ICQRF) e potenzierà le strutture di Ismea per l’elaborazione e la pubblicazione con frequenza mensile dei prezzi dei prodotti agricoli e dei costi medi di produzione delle principali filiere” (qui abbiamo riportato il no agli agricoltori sulla presenza al Festival di Sanremo).