Ecco la Manovra da 109 articoli: tutte le misure. La bozza definitiva

È arrivata senza emendamenti la bollinatura della Ragioneria dello Stato alla Legge di Bilancio per il prossimo anno, costituita da 109 articoli e 6 allegati

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Sulla Manovra 2024 c’è l’ok del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È arrivata infatti la bollinatura della Ragioneria dello Stato alla Legge di Bilancio per il prossimo anno, costituita da 109 articoli e 6 allegati. Il via libera alle Camere è arrivato dopo una breve riunione a Palazzo Chigi, durata appena un’ora, presieduta dalla premier Giorgia Meloni alla presenza dei ministri e vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, del viceministro Maurizio Leo, e dei sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, oltre ai deputati Lorenzo Cesa dell’Unione di Centro e Maurizio Lupi di Noi Moderati.

Le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di procedere speditamente all’approvazione della Legge di Bilancio, senza presentare emendamenti. Dall’incontro – si legge nella nota di Palazzo Chigi – è emersa la “grande compattezza e determinazione” delle forze di maggioranza, che ha consentito di varare una Manovra finanziaria “improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori”.

Dopo il necessario drafting e dopo la firma di autorizzazione del Capo dello Stato, come previsto, il testo viene ora trasmesso al Parlamento. Meloni assicura che la sua maggioranza non creerà ostacoli, novità cui non siamo per nulla abituati in Italia, se si esclude l’ultima Legge di bilancio che portava la firma di Silvio Berlusconi nel 2011.

Ma vediamo le principali misure contenute nella bozza definitiva della Manovra 2024 approvata dal Governo Meloni.

Stipendi

Nuova Irpef

Con il 2024 arriva il primo passo per la riforma fiscale con l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Si pagherà il 23% fino a 28 mila euro di reddito annuo lordo, il 35% per i redditi tra 28 e 50 mila euro, il 43% oltre i 50 mila euro. La riforma porta con sé anche una revisione delle detrazioni fiscali, che neutralizza il calo dell’Irpef per i redditi sopra i 50mila euro lordi.

Taglio cuneo fiscale

Il taglio del cuneo fiscale per il 2024 è la misura più esosa, che occupa circa 10 miliardi di euro. Confermata la riduzione dei previdenziali per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro – escluso il lavoro domestico – tranne che per la tredicesima del 2024.

Aiuti alle famiglie

Carta Dedicata a te

La Carta Dedicata a te viene confermata anche per il 2024 e la sua dotazione aumentata di 50 milioni di euro per il 2024.

Mutui prima casa

Al Fondo di garanzia per la prima casa vengono assegnati altri 282 milioni di euro per il prossimo anno. La Legge di Bilancio 2024 proroga di un anno le agevolazioni per i mutui prima casa per i giovani under 36. L’accesso al fondo di Garanzia per i mutui prima casa, già prorogato al 31 dicembre 2023, viene ora ulteriormente allargato al 31 dicembre 2024. La garanzia pubblica copre il 50% della quota capitale, che sale all’80% a favore delle categorie prioritarie.

Contributo straordinario ai titolari di bonus sociale elettrico

Inoltre, 200 milioni il Governo li destina a uno speciale contributo straordinario, erogato per il primo trimestre 2024, e cioè per gennaio, febbraio e marzo 2024, ai clienti domestici titolari di bonus sociale elettrico.

Riduzione del Canone Rai

Il canone Rai per uso privato scende da 90 a 70 euro per il 2024. Tuttavia, alla Rai, “per il miglioramento della qualità del servizio pubblico”, viene riconosciuto un contributo pari a 430 milioni di euro, erogato in 3 rate di pari importo nei mesi di gennaio, marzo e giugno.

Congedo parentale

Prorogato anche il congedo parentale, in alternativa tra i genitori, che si applica con riferimento ai lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità. Sui 6 mesi in totale di congedo disponibili, sia per la madre che per il padre, entro i 6 anni di vita del figlio, il primo mese di congedo è pari all’80% della retribuzione.

Il secondo mese è al 60%, da utilizzare sempre entro i primi 6 anni di vita del bambino. Se queste due mensilità sono utilizzate tra i 6 e i 12 anni del figlio vengono coperte dallo Stato al 30%, così come gli altri 7 mesi che si possono richiedere fino ai 12 anni di età del figlio.

Bonus asilo nido

Il Bonus asilo nido sale a 3.600 euro l’anno per ogni figlio, dal secondo in poi, nato nel 2024 in famiglie con Isee inferiore ai 40mila euro, in cui ci sia già un figlio con meno di 10 anni. A questo fine, l’autorizzazione di spesa è innalzata di 240 milioni di euro per il 2024, di 254 milioni di euro per il 2025, di 300 milioni per il 2026, di 302 milioni di euro per il 2027, di 304 milioni per il 2028 e di 306 milioni dal 2029.

Pensioni

Quota 103 con tetto

Sul fronte pensioni, la maggioranza ha trovato l’intesa su Quota 103, ma rivista, con penalizzazioni. Torna dunque la possibilità di pensione anticipata con 62 anni di età e 41 di contributi ma nel 2024 l’assegno sarà calcolato secondo le regole del sistema contributivo.

Inoltre, per andare in pensione anticipata bisognerà aspettare più tempo: 7 mesi per i lavoratori privati e 9 mesi per i dipendenti pubblici. In ogni caso, l’assegno pensionistico mensile riconosciuto non potrà essere maggiore di 4 volte il trattamento minimo previsto dalla legge.

Rivalutazione pensioni

Nel 2024 spetta la rivalutazione automatica delle pensioni a questi trattamenti pensionistici:

– pari o inferiori a 4 volte la minima INPS, nella misura del 100%
– superiori a 4 volte la minima INPS e con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti:

  • nella misura del 85% per le pensioni pari o inferiori a 5 volte la minima
  • nella misura del 53% per le pensioni superiori a 5 volte la minima e pari o inferiori a 6 volte il trattamento minimo INPS
  • nella misura del 47% per le pensioni superiori a 6 volte la minima e pari o inferiori a 8 volte il trattamento minimo INPS
  • nella misura del 37% per le pensioni superiori a 8 volte la pensione e pari o inferiori a 10 volte
  • nella misura del 22% per le pensioni superiori a 10 volte il trattamento minimo INPS.

Riscatto periodi non retribuiti

In via sperimentale, per il biennio 2024-2025, gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive, o alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, e alla gestione separata, privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione, hanno facoltà di riscattare, in tutto o in parte, i periodi antecedenti alla data di entrata in vigore di questa legge compresi tra l’anno del primo e quello dell’ultimo contributo comunque accreditato, non soggetti a obbligo contributivo e che non siano già coperti da contribuzione, comunque versata e accreditata, presso forme di previdenza obbligatoria, parificandoli a periodi di lavoro. Questi periodi possono essere riscattati nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi.

L’eventuale successiva acquisizione di anzianità assicurativa antecedente al 1° gennaio 1996 determina l’annullamento d’ufficio del riscatto, con conseguente restituzione dei contributi. Possono fare domanda l’assicurato o i suoi superstiti o i suoi parenti e affini entro il 2° grado. Per i lavoratori del settore privato l’onere per il riscatto può essere sostenuto dal datore di lavoro dell’assicurato destinando, a tal fine, i premi di produzione spettanti al lavoratore stesso. In questo caso, è deducibile dal reddito di impresa e da lavoro autonomo.

Fisco e tasse

Iva prodotti

Stop all’Iva al 5% per i prodotti per l’infanzia. Una norma della Manovra riporta al 10% l’Iva su pannolini, latte in polvere e assorbenti. I seggiolini per auto tornano al 22%. Iva al 10% anche per i prodotti per l’igiene intima femminile, come assorbenti e coppette mestruali.

Misure di contrasto all’evasione nel settore del lavoro domestico

Al fine di contrastare l’evasione nel settore del lavoro domestico, l’Agenzia delle entrate e l’Inps realizzano la piena interoperabilità delle banche dati per lo scambio e l’analisi dei dati, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali avanzate. Effettuano attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione.

Per favorire l’adempimento spontaneo, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione del contribuente i dati e le informazioni acquisiti e li utilizza per la predisposizione della Dichiarazione dei redditi precompilata e per la segnalazione al contribuente di eventuali anomalie.

Affitti brevi

Entra in Manovra la proposta di Forza Italia che introduce due novità importanti per gli affitti brevi. Per prima cosa aumenta dal 21 al 26% l’aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto breve fino a 30 giorni, mentre per la prima casa in locazione breve – su Airbnb, Booking o altre piattaforme – resta al 21%.

Seconda novità, FI riesce a far passare la creazione di un codice identificativo nazionale per gli affitti brevi, il cosiddetto Cin. Secondo quanto si apprende, ci sarebbe l’impegno da parte del governo di destinare il gettito derivante, pari a circa 1 miliardo di euro, alla riduzione delle tasse sulla casa.

Al fine di prevenire eventuali attività di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, gli organismi di autoregolamentazione possono istituire, previo parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali, una banca dati informatica centralizzata dei documenti, dei dati e delle informazioni acquisiti dai professionisti nello svolgimento della propria attività professionale. La banca dati è istituita e gestita in proprio dagli organismi di autoregolamentazione, che determinano quali documenti, dati e informazioni devono essere trasmessi alla banca dati informatica.

Misure per il lavoro

Esonero parziale dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti

In via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, il governo ha deciso di riconoscere un esonero, senza effetti sulla tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per 13 mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, al netto della tredicesima.

L’esonero aumenta di 1 ulteriore punto percentuale se la retribuzione imponibile, sempre parametrata su base mensile per 13 mensilità, non eccede l’importo mensile di 1.923 euro, sempre al netto della tredicesima.

Tenuto conto dell’eccezionalità della misura, nulla cambia per l’aliquota di computo delle pensioni.

Misure fiscali per il welfare aziendale

Limitatamente al periodo d’imposta 2024, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro, i beni ceduti e i servizi prestati ai lavoratori dipendenti né le somme erogate o rimborsate ai lavoratori dai datori di lavoro
per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l’affitto della prima casa o per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

Il limite sale a 2mila euro per i lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che possiedono un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.

Detassazione dei premi di risultato

Per i premi e le somme erogati nel 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività scende al 5%.

Detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere

Per garantire stabilità occupazionale e sopperire alla mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico, ricettivo e termale, per il periodo dal 1°gennaio 2024 al 30 giugno 2024 ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e ai lavoratori del comparto del turismo, inclusi gli stabilimenti termali, la Manovra stanzia 81,1 milioni di euro.

A loro viene riconosciuto un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario, effettuate nei giorni festivi.

Le disposizioni si applicano a favore dei lavoratori dipendenti del settore privato titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore a 40mila euro nel periodo d’imposta 2023.