Prezzo alberghi al rialzo: guida alle città più care d’Italia

L'estate 2023 è caratterizzata da aumenti in svariati ambiti, alberghi compresi: ecco la classifica delle città italiane che hanno aumentanto maggiormente i prezzi

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Non c’è davvero tregua per gli italiani in vacanza, considerando il caro prezzi in costante aumento. Mai come quest’anno chi ha prenotato con largo anticipo ha avuto la chance di risparmiare grandi somme. Nel corso dei mesi, infatti, le tariffe sono aumentate in maniera regolare. L’ultima denuncia di Assoutenti riguarda i costi degli alberghi, che offre un quadro generale della situazione in Italia, da Nord a Sud.

Caro alberghi: la classifica in Italia

Un’estate particolarmente complessa, quella del 2023, che vede numerose famiglie italiane rinunciare alle vacanze. È preferibile optare per dei weekend di relax, quindi per dei mini soggiorni, laddove possibile, o per semplici gite di un giorno, con ritorno a casa alla sera.

L’aumento dei costi generalizzato ha infatti reso per molti proibitivo il pensiero di poter godere delle vacanze come in passato. Chi può, ragiona su un cambio di periodo, approfittando del clima ancora caldo di settembre, o di quello mite di inizi ottobre, almeno al Sud. Tutti gli altri hanno invece stravolto le proprie abitudini.

In cima alla triste classifica stilata da Assoutenti ci sono le città di Roma e Genova. Sono queste ad aver fatto registrare gli aumenti maggiori, rispettivamente del 31,3 e del 31%. Statistiche che tengono conto di alberghi, pensioni e strutture bed & breakfast.

Sul lato opposto, invece, spazio per Caltanissetta, che registra invece un netto crollo dei prezzi, pari al 9,7%. Ciò che si registra è l’adeguamento delle tariffe alla tipologia di turisti in arrivo. È facile infatti vedere come Roma sia presa d’assalto da stranieri (soprattutto americani, avvantaggiati da un dollaro forte, ndr), con un netto calo statistico degli italiani.

A completare il podio, con una certa distanza dalla vetta, è Venezia, che ha aumentato i suoi prezzi d’alloggio del 24,7%. A seguire, medaglia di legno, è Milano, al di sotto per un pelo con un +24,6%. La tendenza sembra essere quella di aumentare i costi rispetto al 2022 di circa il 20%. Questa è la soglia minima toccata da Grosseto (20,4%), Lucca (20,7%), Napoli (20,8%), Bologna (21,2%), Arezzo (21,7%), Firenze (22,3%) e Varese (24,3%).

Tre invece le città in deflazione, due delle quali di una percentuale minima. Anche questa è però una notizia positiva, dal momento che si va a confermare il prezzario dello scorso anno. Parliamo di Mantova e Pescara, entrambe in classifica con un -0,5%. Nulla in confronto alla già citata Caltanissetta.

La difesa di Federalbeghi

Un trend che ha spinto maggiormente gli italiani al di fuori del Paese, chi ha potuto permettersi il caro voli, almeno. Si è infatti registrato un record di turisti nostrani in Albania, come sottolineato da Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.

Sulle pagine del Corriere della Sera si è espresso Bernabò Bocca, presidente di Federalbeghi, che parla di un trend generale del mondo del turismo: “Il 41% degli italiani non andrà in vacanza quest’anno. Quasi la metà di questi per problemi economici. La vacanza costa, allora si rinuncia”.

Sottolinea come pesi il caro vacanze in toto, non il caro alberghi nello specifico. Ci tiene infatti a evidenziare come l’aumento degli alloggi venga statisticamente dopo quello dei trasporti, dei ristoranti e delle discoteche: “Ciò accade anche al di fuori dell’Italia. In Spagna, Ibiza, Formentera, perfino in Grecia i prezzi sono triplicati. È un fenomeno europeo”.