Shimao crolla in borsa, continua la crisi del mercato immobiliare cinese

Il colosso immobiliare cinese Shimao è stato raggiunto da una liquidazione che ha generato il crollo dei suoi titoli in borsa: sorte simile per Evergrande e  Country garden

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Il mercato azionario di Hong Kong è stato protagonista di un evento storico quasi senza precedenti, con le azioni di Shimao Property Holdings Ltd che sono crollate drasticamente dopo che il colosso immobiliare cinese ha annunciato di essere oggetto di liquidazione da parte della China Construction Bank, una delle più grandi banche statali del Paese. Il mercato immobiliare cinese continua, dunque, a essere in forte difficoltà, dopo che anche altri grandi attori, si legga EvergrandeCountry garden, sono rimasti vittime di crac e problemi finanziari. La situazione preoccupa, non poco, anche il governo di Pechino che lavorerebbe a interventi sostanziali per alleviare l’impatto della crisi immobiliare sulla seconda economia mondiale.

Il crollo delle azioni di Shimao

Shimao è un uno degli sviluppatori immobiliari più importanti della Cina. Quotato alla Borsa di Hong Kong dal 2006, ha visto il valore delle proprie azioni crollare dopo aver ricevuto dalla China Construction Bank una richiesta di liquidazione. L’istituto, più nello specifico, ha presentato un’istanza all’Alta Corte di Hong Kong relativo a un obbligo finanziario di Shimao pari a circa 1.579,5 milioni di dollari di Hong Kong (circa 201 milioni di dollari Usa o 185 milioni di euro). La notizia, resa pubblica dal colosso immobiliare nei giorni scorsi, ha fatto crollare il titolo in borsa del 14 per cento, facendogli toccare il minimo storico di 0,39 dollari di Hong Kong per azione (0,05 euro). La prima udienza per il gruppo immobiliare cinese è fissata al prossimo 26 giugno, con la società che continua a perdere tantissimo valore e soldi in borsa.

La crisi del mercato immobiliare cinese

Il caso di Shimao conferma la profonda crisi immobiliare in Cina, con gli investitori che decidono di direzionare i loro capitali altrove. Il tutto avviene in uno scenario di generale rallentamento economico della Cina, con il quadro che potrebbe dunque andare ancora di più ad aggravarsi coinvolgendo anche altri settori.

Gli altri casi di crisi del settore immobiliare cinese

La crisi del mercato immobiliare cinese è facilmente intuibile guardando a quanto si sta verificando in molte realtà che, fino a non molto fa, avevano conquistato una posizione di leadership del settore. A gennaio 2024 il tribunale di Hong Kong aveva ordinato la liquidazione della Evergrande Real Estate, il secondo venditore più importante della Cina, dopo che i negoziati per la liquidazione del debito offshore non avevano portato ai risultati sperati. La stessa società, ad agosto 2023, aveva dichiarato bancarotta, con un indebitamento pari a 300 miliardi di dollari e aveva chiesto al tribunale fallimentare di New York l’applicazione del capitolo 15 del codice fallimentare statunitense, relativo alla protezione dei creditori. Più o meno nello stesso periodo, una sorte simile era toccata al più grande sviluppatore immobiliare privato della Cina, Country Garden, per il quale era stata avanzata una richiesta di liquidazione da parte di un creditore per il mancato rimborso di un prestito del valore di 1,6 miliardi di dollari di Hong Kong (circa 205 milioni di dollari Usa). Attiva soprattutto nel mercato interno cinese, la Country Garden prima della crisi aveva venduto circa 1,5 milioni casa e aveva circa 124mila dipendenti in tutto il mondo.