Cina: lo spettro Evergrande torna a spaventare i mercati

Ultima settimana di settembre difficile per i mercati mondiali che hanno scontato un ritorno delle tensioni sull'immobiliare cinese ed il crack della big del real estate

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Redazione

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Il titolo Evergrande è tornato a spaventare i mercati, questa settimana, accusando un nuovo forte crollo alla Borsa di Hong Kong. Il colosso immobiliare cinese in difficoltà finanziarie ha annunciato l’annullamento di una riunione in programma con i creditori ed esternato difficoltà per la controllata Hengda, nell’ambito del suo piano di ristrutturazione del debito.

Si aggrava la crisi di Evergrande

L’unità di Evergrande era stata indagata dall’autorità cinese di regolamentazione dei titoli per sospetta violazione della divulgazione di informazioni. Alla fine di luglio, i debiti non pagati di Hengda Real Estate erano circa 277,5 miliardi di yuan, con 1.931 le cause legali pendenti.

Non può più emettere bond

“In considerazione del fatto che Hengda Real Estate Group, una delle principali filiali della società, è oggetto di indagine, il gruppo non è in grado di soddisfare i requisiti per l’emissione di nuove obbligazioni nelle circostanze attuali”, ha riferito Evergrande in una dichiarazione di Borsa.

Con oltre 300 miliardi di dollari di passività totali, compreso il debito offshore, Evergrande è stata al centro di una crisi del debito immobiliare, in cui diversi gruppi immobiliari cinesi sono andati in default nell’ultimo anno, costringendo molti ad avviare trattative per la ristrutturazione del debito.

La big cinese del  real estate, lo scorso marzo, ha annunciato piani per la ristrutturazione di 22,7 miliardi di dollari di debito offshore.

Il gruppo ha bisogno dell’approvazione di oltre il 75% dei detentori di ciascuna classe di debito per approvare il piano, che offre ai creditori un paniere di opzioni per scambiare il debito con nuove obbligazioni e strumenti legati alle azioni garantiti dalle sue azioni e da quelle dei titoli delle sue controllate quotate a Hong Kong.

“Il piano di ristrutturazione del debito è ora bloccato e non può andare oltre” – ha commentato a Reuters Steven Leung, direttore delle vendite di UOB Kay Hian a Hong Kong -. “Anche altre opzioni, come la conversione del debito in azioni di altre società controllate quotate, non sono ritenute praticabili al momento”. La preoccupazione per la “salute finanziaria dei gruppi immobiliari annebbia ancora il settore, soprattutto le società più piccole con un elevato livello di indebitamento, ma pochissimi progetti immobiliari a portata di mano”, ha detto Leung.

Sospese le contrattazioni a Hong Kong

Dopo aver trascorso parte della settimana con forti ribassi, nella seduta di giovedì arriva la sospensione delle contrattazioni del titolo Evergrande, sulla borsa di Hong Kong, assieme a quelle delle controllate attive nei servizi immobiliari (Evergrande Property Services) e nei veicoli elettrici (Evergrande Nev).

Una decisione, quella della sospensione dalle negoziazioni, maturata proprio all’indomani della notizia che Hui Ka Yan, fondatore e capo di Evergrande, è tenuto dalla polizia sotto sorveglianza residenziale dagli inizi del mese. In una dichiarazione rilasciata alla borsa di Hong Kong, Evergrande ha affermato che il suo presidente e fondatore è stato sottoposto a “misure obbligatorie in conformità con la legge” per il sospetto di aver commesso “crimini illegali”.

L’azienda ha dichiarato di essere stata informata dalle “autorità competenti”, ma non ha approfondito la natura delle misure a cui Hui è sottoposto o i dettagli dei reati di cui è sospettato. Fattore, questo, che si aggiunge alle varie difficoltà che un’azienda sull’orlo del collasso, sta affrontando, in un contesto di crescente controllo da parte del governo di Pechino, che si muove per stabilizzare un settore immobiliare in crisi.