Economie emergenti, crescita forte e incertezza politica: cosa aspettarsi

Messico, Sudafrica e India alle urne: cosa cambia in termini di crescita economica e prospettive

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Le recenti pubblicazioni relative al PIL del primo trimestre hanno confermato una ripresa nella maggior parte dei mercati emergenti (EM), trainata dalla domanda interna. Le dinamiche della domanda esterna stanno anch’esse migliorando, anche se con uno slancio più debole. E’ quanto rileva S&P, che si aspetta, con poche eccezioni, una continuazione di questa ripresa nei prossimi trimestri, anche un aumento dell’incertezza causato dalle ultime tornate elettorali.

Il risultato delle urne

Esiti elettorali inattesi in diversi Paesi emergenti hanno aumentato l’incertezza sulle prossime scelte politiche. In Sudafrica e in India, i partiti al governo hanno registrato risultati inferiori ai sondaggi e alle aspettative del mercato, aumentando la propria dipendenza da alleanze per governare e definire la politica economica.

In Messico, il partito in carica ha ottenuto una vittoria molto più netta di quanto atteso, aumentando l’incertezza su diverse riforme costituzionali promesse durante le campagne elettorali e sulla traiettoria fiscale del governo.

Si riducono i fallimenti societari

Le rigide condizioni di finanziamento sono state le principali cause di default dei mercati emergenti nel 2023,
con l’America Latina come epicentro, e nessuna concentrazione specifica per settore. Per questo, l’esame del numero dei fallimenti societari è un indicatore di salute del mercato finanziario.

Nel 2023, il numero di fallimenti societari nei mercati emergenti e di frontiera è sceso a 19 dai 26 registrati nel 2022, rappresentando il 12% del totale a livello globale, in netto calo rispetto al 31% del 2022.  Il prolungato costo del debito ha messo in pericolo le società con strutture di capitale insostenibili, tramutandosi in una difficoltà negli scambi (53% dei default) o in mancati pagamenti (26%).

In generale, la qualità del credito è migliorato nel 2023, con un tasso di upgrade più elevato (11,8% contro 7,2% nel 2022) e un tasso di downgrade più basso (4,9% rispetto a 5,4% nel 2022).

Mercato del credito resiliente

Le condizioni di finanziamento sono rimaste relativamente stabili a maggio, con i benchmark marginalmente in calo, gli spread che si sono ristretti e il mercato obbligazionario che è rimasto aperto per le emissioni di tipo speculativo. L’attività di emissione della Grande Cina è rallentata.

Le attese per il 2024

In generale, S&P prevede per gli Emergenti una forte performance della domanda interna: la ripresa dei dei consumi delle famiglie dallo shock inflazionistico continuerà, mentre i tagli dei tassi di interesse in alcuni mercati emergenti, soprattutto in America Latina, contribuiranno a sostenere gli investimenti interni.

La domanda esterna è migliorata. Gli ultimi PMI indicano alcuni miglioramenti in Europa, mentre lo slancio economico negli Stati Uniti rimane forte seppur in decelerazione.

S&P si aspetta comunque che la domanda interna resti il principale motore della crescita economica nella maggior parte dei mercati emergenti per il resto del 2024.