Agcom contro pirateria e pezzotto per le partite: in arrivo multe fino a 5.000 euro

Ecco a chi verranno comminate le sanzioni che rientrano nella legge contro la pirateria, la cosiddetta norma "anti-pezzotto" per lo streaming illegale

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

La lotta alla pirateria e allo streaming online illegale delle manifestazioni sportive prosegue spedita in Italia, con l’Agcom che si muove sempre più per punire i trasgressori con multe salatissime. Con l’attivazione del Piracy Shield, la piattaforma gestita proprio dall’Agcom, infatti, sono stati individuati e segnalati i responsabili che diffondono o usufruiscono dei contenuti illeciti, i quali presto riceveranno le sanzioni previste dalle nuove norme “salva-calcio”, note anche come “anti-pezzotto”.

Ad annunciare l’arrivo delle multe è stato il commissario dell’Agcom Massimiliano Capitanio, che ha sottolineato come quello che per molti sembrava essere solo teoria presto sarà messo in pratica. E chi riceverà le multe dovrà fare i conti con sanzioni davvero salate.

Multe anti-pezzotto in arrivo

Il commissario Agcom Massimiliano Capitanio è stato chiaro con le sue parole, ribadendo cosa rischieranno i responsabili del reato secondo le nuove norme della legge antipirateria. Tramite i propri canali social, infatti, Capitanio ha annunciato l’arrivo delle sanzioni: “Forse non è ancora chiaro che, a breve, arriveranno sanzioni da 150 a 5.000 euro“.

E il commissario è stato duro: “Questo, come per tutte le multe, è un passaggio che si vorrebbe evitare ma che si è reso necessario. Anche perché chi fa business illegalmente sta facendo credere agli ignari utenti che non succederà nulla”. E invece non è così, perché sotto la lente di ingrandimento dell’Agcom sono finite centinaia di migliaia di persone che continuano a usare illegalmente siti e anche app che trasmettono partite ed eventi sportivi senza permessi.

“Purtroppo – sottolinea – una tappa necessaria, anche se probabilmente impopolare, sarà quella di multare gli utenti di ‘pezzotto’, gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android e Apple ma anche dai portali Amazon” ha detto Capitanio, sottolineando che ancora i motori di ricerca non collaborano come dovrebbero. Una chiara tirata d’orecchie a Google che di recente aveva risposto che il proprio store (Google Play Store) non è soggetto agli ordini di notifica dell’Agcom e che è sempre possibile, attraverso un loro procedimento ad hoc (diverso e antecedente a quello di Piracy Shield), segnalare tutte le app che violano la legge.

A chi arriverà la multa

Dopo essere sceso in campo in Champions League e nell’Eurocup di Basket, il Piracy Shield comincia a dare i suoi frutti. Il sofisticato sistema anti pirateria, creato per bloccare i siti streaming illegali entro 30 minuti dall’inizio della partita, ha infatti dato i primi risultati e permesso di individuare sia i responsabili che diffondono illegalmente i contenuti, sia gli utenti che ne usufruiscono tramite siti online e app.

Un segnale streaming, come detto illegale, che se utilizzato può portare a multe salate. Come detto, vanno da 150 a 5.000 euro, ma non solo. Chi diffonde i contenuti illegalmente rischia una sanzione pecuniaria fino a 15.000 euro e anche la detenzione, che da sei mesi può arrivare fino a tre anni di carcere. Insomma, un vero e proprio pugno duro con l’inasprimento della pena che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni spera possa ora essere ancora più scoraggiante per arginare un fenomeno che sottrae al calcio oltre 300 milioni di euro all’anno.