Uova di Pasqua e colombe sequestrate, allerta su 2 tonnellate di prodotti scaduti e falsi

I Nas hanno scoperto e sequestrato 2 tonnellate di uova di Pasqua e colombe scadute e false. Le province più colpite sono 4

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Redazione

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Si avvicina Pasqua e il ministero della Salute, insieme al Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute hanno intensificato i controlli sui prodotti dolciari tipici della festività. Grazie all’attività dei controlli pasquali dei Nas sono stati ritirate oltre 2 tonnellate di uova di Pasqua e colombe.

In totale sono state contestate 574 violazioni penali e amministrative, dai prodotti scaduti a quelli falsi e pronti a essere venduti come appartenenti a un determinato marchio. Sono state prese in esame 324 strutture e aziende, ma solo in alcune province sono emersi i dati più gravi. Tra queste Roma, Caserta, Catania e Brescia.

Controlli dei Nas per la salute dei consumatori a Pasqua: i sequestri

In occasione della festività di Pasqua, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute e il Ministero della Salute hanno effettuato controlli sui prodotti dolciari tipici del periodo pasquale. I controlli di Pasqua hanno permesso di tutelare la salute dei cittadini, ma anche di ostacolare la concorrenza sleale di chi opera con prodotti falsi.

Grazie alla campagna di controllo su oltre 840 tra laboratori di produzione ed esercizi di vendita, sono emerse condizioni igieniche non sicure e l’impiego di ingredienti scaduti. Particolare attenzione è stata posta alla pulizia, che è risultata carente e alla tracciabilità dei prodotti, di cui una buona parte con etichettatura irregolare. Sono così state scoperte uova di Pasqua e colombe scadute o mantenuti in ambienti umidi e con infestazioni di roditori.

Uova di Pasqua e colombe sequestrate: i numeri e le province

Le analisi effettuate hanno documentato irregolarità in 324 strutture e aziende (il 38% delle ispezioni totali). A queste sono state contestate 574 violazioni, per un valore stimato in oltre 267 mila euro. I casi delle irregolarità sono due: violazioni igieniche più o meno gravi e concorrenza sleale. Nel primo caso sono stati emessi 15 provvedimenti di chiusura o sospensione delle attività commerciali e produttive (oltre 5 milioni di euro). Nel secondo caso le autorità hanno scoperto un giro di affari illegale: uova di Pasqua e colombe industriali rivendute come artigianali a un prezzo superiore.

Le situazioni più gravi sono state evidenziate a Brescia, dove presso una pasticceria della provincia di Bergamo sono stati rinvenuti 70kg di cioccolato e 90kg di prodotti dolciari con data di scadenza superata anche da alcuni anni. A Caserta due pasticcerie e una fabbrica vendevano prodotti (580kg di uova di Pasqua e colombe) senza un piano di rintracciabilità alimentare.

Anche a Catania sono stati controllati diversi laboratori e in 2 di questi, oltre che in un’industria alimentare, sono stati sequestrati 1.415kg di preparati e basi per prodotti di Pasqua scaduti, privi di etichettatura e tracciabilità. Una parte di questi erano depositati in magazzini con presenza di escrementi di roditori. A Roma, infine, due pasticcerie sono state deferite in stato di libertà per aver posto in commercio uova di Pasqua e colombe di produzione industriale con etichetta di “prodotto artigianale”. Non sono mancate neanche le violazioni delle condizioni igieniche e strutturali minime richieste. Sono state così sequestrate 33 confezioni di colombe e 15 di uova di Pasqua.