Cacao, prezzo oltre i 10mila dollari: le conseguenze sulle uova di Pasqua

Il prezzo dei future sul cacao ha superato i 10mila dollari a tonnellata: le ricadute possibili sulle uova di Pasqua

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il prezzo del cacao è aumentato moltissimo negli ultimi mesi. I future su questa materia prima hanno superato a marzo i 10mila dollari di valore per tonnellata, con un aumento rapidissimo rispetto anche solo a gennaio, quando i derivati finanziari legati all’ingrediente base del cioccolato valevano circa 4mila dollari. Possibili conseguenze sui prodotti dolciari anche in Italia, ma le uova di Pasqua dovrebbero essere salve da questo picco.

Le ragioni dell’aumento del prezzo del cacao sono varie. La produzione è concentrata in pochissimi Paesi dove sono diffusi lo sfruttamento e pratiche forestali scorrette e il cambiamento climatico ha aumentato il numero di malattie che aggrediscono le piante. Inoltre l’Ue si prepara a una stretta proprio dal punto di vista del rispetto dei diritti umani e dell’ambiente dei fornitori di cacao delle aziende europee.

Perché il prezzo del cacao è così alto

Nel 2024 c’è stato un aumento molto rapido del prezzo del cacao, che non sembra intenzionato a fermarsi. Uno dei metodi migliori per misurare l’andamento futuro del prezzo di una materia prima sono i future, strumenti finanziari che permettono di scambiare un prodotto ad un prezzo fisso con la compensazione fissata appunto in una data futura. Il prezzo di questi contratti legati alla compravendita di cacao ha raggiunto i 10mila dollari per tonnellata.

Una cifra che non si vedeva dal 2017, ma soprattutto molto più alta rispetto anche soltanto a pochi mesi fa. A gennaio i future del cacao erano scambiati a 4mila dollari. Il loro valore è più che raddoppiato in tre mesi, per varie ragioni. La prima, quella di più lungo corso, è il cambiamento climatico. Le piantagioni di cacao in tutto il mondo stanno soffrendo di eventi estremi e malattie prima sconosciute che hanno ridotto la produzione.

Non aiuta che il 70% della produzione di cacao mondiale provenga da soli due Paesi, Costa d’Avorio e Ghana, il che mette a rischio una parte significativa delle esportazioni in caso accada qualcosa alle piantagioni di queste due nazioni africane. Inoltre la coltivazione delle fave di cacao è un’attività estremamente povera. Sfruttamento e tecniche agricole non industrializzate sono molto comuni e questo rende le piantagioni meno in grado di reagire alle difficoltà, oltre che meno etiche.

I rischi per le uova di Pasqua

Dovrebbero essere salve da questo nuovo rincaro le uova di Pasqua. Essendo infatti prodotti già confezionati e quindi fatti con cacao acquistato a un prezzo minore, non dovrebbero risentire di questa impennata. Lo sottolinea anche i presidente del Polo del Gusto e Riccardo Illy in alcune dichiarazioni rilasciate all’agenzia di stampa Ansa: “Se il cacao dovesse restare a 10mila dollari ci saranno ulteriori rincari”.

“Dunque, con questo sconvolgimento del mercato ci prepariamo alla stagione autunno-inverno, ma prevedere acquisti, produzione, stabilire prezzi di vendita è quasi impossibile. Le imprese, abituate a lavorare a lungo termine, sono costrette a vivere alla giornata” ha concluso l’industriale, auspicandosi che i prezzi più alti permettano agli agricoltori di rinnovare le piantagioni e renderle più resistenti ai fattori che hanno fatto aumentare il prezzo, come le malattie e le siccità.