Sciopero spontaneo a Mirafiori contro Stellantis: “L’impianto non può chiudere”

I lavoratori di Mirafiori improvvisano uno sciopero spontaneo contro le decisioni di Stellantis

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Redazione

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I lavoratori dell’impianto Stellantis di Mirafiori, in particolare quelli che lavorano alle linee della 500 elettrica, hanno deciso per uno sciopero spontaneo durante il secondo turno, dopo le assemblee della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della CGIL. Appello dei dirigenti sindacali a Stellantis perché l’impianto non sia chiuso.

Nei giorni scorsi Stellantis aveva annunciato un prolungamento della cassa integrazione per migliaia di lavoratori di Mirafiori fino a fine marzo. L’azienda sta anche litigando con il Governo sugli incentivi che dovrebbero spingere la domanda di auto elettriche in Italia. Da anni nell’impianto torinese non vengono assunti nuovi dipendenti, nemmeno per rimpiazzare chi va in pensione.

Sciopero spontaneo a Mirafiori: dipendenti in corteo

Durante il primo pomeriggio di mercoledì si sono tenute le assemblee di Fiom, il sindacato dei lavoratori metalmeccanici della CGIL, all’interno dell’impianto Stellantis di Mirafiori, a Torino. Il sindacato aveva annunciato un incontro con i rappresentanti e i lavoratori dopo che l’azienda aveva deciso di prolungare il blocco delle linee di Fiat 500 elettrica e Maserati fino a fine marzo.

Questa scelta aveva lasciato in cassa integrazione per quasi due mesi più di 2000 lavoratori, di cui più della metà sulle linee Fiat. Dopo l’assemblea i dipendenti che avrebbero dovuto cominciare il secondo turno presso gli impianti di assemblamento della 500e hanno invece deciso di entrare spontaneamente in sciopero. I dipendenti hanno improvvisato un corteo che è uscito dalla porta 2 dello stabilimento, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa ‘ANSA’.

Il segretario generale della Fiom di Torino Edi Lazzi e il capo della Cgil del Piemonte Giorgio Airaudo hanno commentato: “I lavoratori sono preoccupati, vogliono mandare un segnale preciso alle istituzioni. Mirafiori non può chiudere” riferendosi al progressivo disimpegno di Stellantis da Torino.

Stellantis contro il Governo: la situazione dell’azienda in Italia

Nelle ultime settimane Stellantis e il Governo italiano hanno avuto un dibattito a tratti acceso sull’impegno in Italia dell’azienda che controlla tra gli altri anche il marchio Fiat. Dopo alcune critiche dell’esecutivo, l’amministratore delegato Carlos Tavares ha chiesto un maggiore impegno dello Stato per gli incentivi alle auto elettriche. Il principale modello con questa propulsione di Fiat, la 500, si produce proprio a Mirafiori.

In risposta il governo, tramite il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha chiesto all’azienda se volesse un intervento diretto dello Stato italiano nel gruppo, come già fa la Francia. Nel dibattito è anche entrata un’ipotesi di un’ulteriore fusione del gruppo con Renault, dopo quella tra Fiat e Chrysler che diede vita a FCA e quella di quest’ultima con Peugeot che fece nascere proprio Stellantis. Idea immediatamente smentita dal proprietario dell’azienda John Elkann.

Stellantis sta però investendo meno in Italia rispetto a quanto faccia in altri Paesi in cui ha stabilimenti. L’impianto torinese di Mirafiori sta subendo più di altri impianti questo disimpegno. Da anni l’azienda non assume nuovi dipendenti, nemmeno per rimpiazzare quelli che vanno in pensione. Al contrario, sovvenziona con generosi accordi il licenziamento volontario degli operai, che così stanno progressivamente diminuendo di numero. A Mirafiori, oltre alla 500e, si producono diversi modelli di Maserati, altro marchio del gruppo.