Stellantis, la Carrozzeria di Mirafiori resta chiusa fino a giugno 2024

Il gruppo Stellantis ha deciso di prolungare lo stop della Carrozzeria di Mirafiori: resterà chiusa fino a giugno 2024 per carenza di ordini

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

La situazione nello stabilimento Stellantis di Mirafiori si fa sempre più complicata per i lavoratori, dopo che l’azienda ha annunciato ai delegati sindacali la chiusura dell’attività produttiva della Carrozzeria fino al 3 giugno 2024. Si fa dunque nuovamente ricorso alla cassa integrazione, Cds, con l’attività lavorativa sui modelli Maserati e 500 Bev che, inizialmente, sarebbe dovuta ripartire il 7 maggio, ma così non è stato. Un mese in più di ranghi serrati che fa infuriare i lavoratori e i sindacati, pronti a far sentire quanto prima la loro voce di dissenso nei confronti della gestione in corso nello stabilimento. L’azienda, da par sua, riferisce di ordini scarsi, specie per le auto elettriche, con lo scenario che sarebbe aggravato dall’assenza di incentivi statali su questo tipo di veicoli.

Stellantis chiude la Carrozzeria di Mirafiori per assenza di ordini

A spingere Stellantis verso la chiusura prolungata di un mese della Carrozzeria di Mirafiori è stata l’assenza di ordini per le vetture elettriche. Così come riferito da fonti aziendali, la situazione di crisi deriverebbe dal perdurare dell’assenza di incentivi nei vari mercati europei per l’acquisto di questo tipo di veicoli. A incidere fortemente sui mancati ordini, per l’azienda, è anche lo scenario italiano, dove da mesi sono stati annunciati gli incentivi che, però, ancora non sono entrati in vigore.

La rabbia dei sindacati

La scelta di Stellantis ha attirato molte critiche da parte dei sindacati di categoria che riferiscono di un comportamento quantomai inaccettabile da parte dell’azienda. “Uno pensa di aver raschiato il fondo del barile e invece non c’è mai fine al peggio – hanno detto Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino – Questa fermata di un intero mese è l’ennesimo schiaffone alle lavoratrici, ai lavoratori e alla città di Torino, con inevitabili ricadute sull’indotto”.

Sulla stessa lunghezza d’onda viaggiano anche le parole di Gianni Mannori, responsabile di Mirafiori per la Fiom Cgil: “È la dimostrazione che un unico modello per Mirafiori non basta, è troppo poco, serve una diversificazione di modelli e gamme in modo tale che, se uno non tira, è compensato da un altro che va meglio. Inoltre, questa chiusura rende evidente che i reparti di corollario, come il riciclo dei componenti del motore, i cambi ibridi e il testaggio delle batterie non sono determinanti al rilancio di Mirafiori e alla cessazione degli ammortizzatori sociali. Non c’è più tempo – ha aggiunto – il governo deve incalzare Tavares per aprire una trattativa con le organizzazioni sindacali”.

Cosa non funziona a Mirafiori

La nuova chiusura della Carrozzeria Stellantis a Mirafiori fa riemergere problemi che da tempo vengono denunciati dai sindacati. In Italia, a livello generale, nel primo trimestre dell’anno l’azienda ha subito un calo della produzione del 10 per cento. A Mirafiori i volumi sono stati dimezzati, con solo 12.680 unità all’attivo e la prospettiva di restare al di sotto delle 50mila unità nel 2024. A incidere fortemente sul calo degli ordini è stata la fine della produzione di Maserati Levante e, in maggior parte, il calo del mercato dei modelli elettrici come la Fiat 500 Bev. Si ricorda, inoltre, che a Mirafiori vengono prodotte anche le Maserati, GC e GT, ma il piano per le nuove produzioni arriverà soltanto nel 2027-2028.