Sono stati sequestrati oltre 46.000 litri di olio, mentre 26 individui sono stati denunciati per frode nel commercio e la vendita di prodotti non autentici. Inoltre, sono state sospese 22 attività e 202 imprenditori sono stati sanzionati per violazioni amministrative, per un totale di 189.000 euro. Questi risultati rappresentano il resoconto di una precisa campagna di controlli nel settore dell’olio condotta dai Nas, in collaborazione con il Ministero della Salute. Le ispezioni hanno coinvolto frantoi, aziende e attività produttive e commerciali.
Le aziende irregolari
In totale, i Nas hanno condotto 1.250 ispezioni sugli operatori della filiera, rilevando situazioni irregolari in 256 aziende ed esercizi commerciali. Le sanzioni amministrative sono state emesse per la mancanza di pulizia e manutenzione degli impianti e delle aree di lavorazione, la mancata adozione delle procedure di tracciabilità e registrazione dell’olio prodotto, talvolta legate allo stato di abusività dei frantoi. Inoltre, sono stati sequestrati litri di olio non dichiarato o dichiarato erroneamente come di qualità superiore.
L’obiettivo principale della campagna di controlli è stato proteggere i consumatori e l’intera filiera produttiva dell’olio di oliva, identificando e isolando eventuali operatori scorretti per preservare la salute dell’industria legittima. I controlli continueranno nel corso del 2024, data l’importanza economica rappresentata dall’olio extravergine di oliva come eccellenza agroalimentare nazionale.
Dove sono stati fatti i sequestri
Dopo aver effettuato verifiche su un campione di olio prelevato da un frantoio nella provincia di Mantova, dai Nas di Cremona è stato deferito in stato di libertà il titolare responsabile della commercializzazione di “olio lampante di oliva”, etichettandolo impropriamente come “olio extra vergine di oliva”. Sono stati sottoposti a sequestro 230 litri di olio non conforme, del valore di 1600 euro.
Nella provincia di Parma, sono invece stati deferiti in stato di libertà i legali responsabili di un oleificio e di un’azienda per frode e falso. Il primo ha venduto una cisterna con 920 kg di olio dichiarato extra vergine di oliva, fornendo al compratore un certificato di analisi chimica falso. Il secondo ha tentato di esportare la cisterna in Albania per utilizzare l’olio dichiarato extra vergine di oliva nella produzione alimentare di “conserve sottolio ittiche”.
Nella provincia di Viterbo, il titolare di un frantoio è stato sanzionato per detenzione di 7.525 kg di olive prive di informazioni sulla loro provenienza e rintracciabilità, sottoposte a sequestro. In un altro frantoio viterbese, sono stati sequestrati 1.500 kg di olio di oliva privo di tracciabilità durante un’ispezione.
In un frantoio oleario di Messina, sono stati sequestrati 800 litri di prodotti oleari stoccati in contenitori anonimi senza indicazioni sulla tracciabilità e l’origine.
Uno stabilimento di imbottigliamento olii, attivato senza autorizzazione e in condizioni igienico-sanitarie precarie presso un’azienda agricola di Ragusa, è stato chiuso. Nel corso del controllo, sono stati sequestrati 1.825 litri di olio extravergine di oliva destinato alla commercializzazione senza tracciabilità corretta. Il valore complessivo della struttura chiusa e delle attrezzature è di 200.000 euro, mentre il prodotto oleario è valutato in 18.000 euro.
Sono stati sequestrati 60 litri di olio extravergine di oliva privi di documentazione idonea a garantirne la tracciabilità alimentare durante un controllo presso un frantoio/oleificio nella provincia di Napoli. Sono state emesse prescrizioni per carenze igienico-sanitarie e strutturali, e sono state contestate sanzioni per un totale di 2.500 euro.